tempo addietro abbiamo conosciuto Roberto Spagnoli e ce ne siamo innamorati. Io sono strega, ma tanto strega. Le persone le capisco dal primo sguardo. Ho capito chi era Roberto dalle prime tre righe del suo blog. Lui non è l'unico, perchè abbiamo altre favole come ad esempio Gilberto Vlaic o Alessandro Di Meo o Gian Matteo Apuzzo, ma lui è unico nella sua limpidezza. Sono sempre stata colpita dalla sua trasparenza. C'è sempre amore in quello che scrive e una passione senza fine. Mai una parola in più, mai una critica sbagliata o un momento di sfiducia. Queste cose credo che le tenga per lui. Se scrive è perchè vuole portare il suo contributo a tutto. Sarà perchè abbiamo dei giornalisti che devono raccontare cio' che vuole il potere, sarà perchè non sappiamo piu' cos'è l'informazione libera, ma Roberto spicca su tutti. Quante volte le sue trasmissioni con Artur e Marina mi hanno tenuto compagnia mentre stiravo montagne di panni causa famiglia numerosa.
Non sono mai andata a letto senza aver letto "passaggio a sud est" e se tornavo tardi la sera era la prima cosa che facevo al mattino. Purtroppo io e lui litighiamo tutti i giorni, ma riesco a sopportarlo ugualmente !
Ih! ih! Ditemi che sono brava !

Caro Roberto, come vedi il futuro dei Balkani dalla Slovenia alla Grecia ?
Lo vedo europeo. Non c'è altro futuro possibile che l'Unione Europea. Lo dimostrano i Paesi che già ne fanno parte. D'altra parte stiamo parlando di una terra che è nel cuore dell'Europa. Non dimentichiamo le parole profetiche di Alex Langer che diceva: "L'Europa muore o rinasce a Sarajevo". Purtroppo l'Europa non è stata capace di impedire il massacro della Jugoslavia. Negli anni '80, dopo la morte di Tito, pochi capirono cosa sarebbe successo. L'Europa in effetti a Sarajevo è morta, ma può rinascere. Credo stia rinascendo. Dieci anni dopo la fine dell'ultimo conflitto, quello in Macedonia, molto è cambiato. I problemi restano moltissimi, ma penso si possa essere fiduciosi. La gente non vuole più la guerra e penso che molti non ne possano più nemmeno di contrapposizioni e odii interetnici. Come ho già scritto in un commento sul vostro blog la vita per fortuna è andata avanti. Certo, problemi ce ne sono ancora tanti. Come potrebbe essere diversamente? Ma le cose si muovono, tra la gente e anche nelle classi politiche. Il progetto politico europeo, nonostante il rischio continuo che prevalga l'Europa delle patrie sul sogno della patria europea, mantiene la sua grande forza. Se ce l'ha fatta l'Europa dopo secoli di guerre e massacri perché non dovrebbero farcela i Balcani? Aboliamo i visti, facciamo in modo che le persone si incontrino, che si guardino in faccia, che parlino, che si conoscano e raccontino le proprie storie. E' possibile immaginare e costruire, giorno per giorno, una storia diversa. Ci saranno battute d'arresto, contraddizioni, errori. Ci vorrà tempo, lavoro, fatica, impegno. Non sarà facile ricucire le ferite, accettare le differenze, tornare a mettere in comune i propri destini. Ma è proprio per questo che ci vuole l'Europa. E non dimentichiamo che anche l'Europa ha bisogno dei Balcani

Cosa succedrà al Kosovo ?
Innanzi tutto credo che sull'indipendenza sia inutile non farsi illusioni. Si può discutere sui tempi e sui modi, si può discutere sul ruolo dell'Onu e sugli errori dell'Ue, ma ormai indietro non si torna. Credo che ormai se ne rendano conto quasi tutti in Serbia e anche molti tra i serbi kosovari. E' chiaro che lo scontro politico-diplomatico andrà avanti ancora a lungo. Belgrado, giustamente dal suo punto di vista, non accetta l'indipendenza e si batte per impedirla, mentre Pristina non vuole nemmeno sentir parlare di riaprire il negoziato ed è naturale anche questo. Ma, appunto, stiamo parlando di scontro politico-diplomatico. E dunque penso che valga lo stesso discorso fatto sul futuro dei Balcani in generale e che l'unicaprospettiva sia quella dell'adesione all'Ue, coi tempi e le procedure necessarie, sia per il Kosovo che per la Serbia. L'Europa è l'unica sede che può ricomporre il conflitto, assicurare una prospettiva di sviluppo sociale ed economico e garantire il rispetto e la tutela delle minoranze, in Kosovo come anche in Serbia. Anche qui, non sarà facile e ci vorrà tempo e molto impegno, ma davvero non riesco a immaginare una prospettiva diversa. Lo stesso discorso vale anche per la Bosnia Erzegovina.
Racconta una tua esperienza di cultura balkanika...
Non c'è un'esperienza singola. Potrei raccontare di un vagabondaggio tra le strade di Zemun o degli aquiloni nei parchi di Atene, ma piuttosto che un fatto in particolare mi viene in mente l'insieme di suggestioni che mi sono rimaste dai miei viaggi - troppo pochi, ahimé - fatti tutti per il mio lavoro e che hanno finito per depositarsi e mescolarsi nella mia mente. Le mie esperienza di cultura balcanica quindi è fatta degli odori, dei colori, delle facce, delle persone, dei suoni, delle case, delle voci, delle lingue, che mi sono riportato a casa e che conservo tra i ricordi.
Passaggio a sud est
Artur e Marina e Roberto e il giornalismo
Radio radicale.it
n.b. p.s. errata corige
...Innanzi tutto credo che sull'indipendenza sia inutile farsi illusioni...
chiedo perdono.. avevo corretto qualche errore di grammatica e ho messo un "NON" in piu', invece era giusto con un "non" in meno ! oprostite !