Uno si chiama The new Balkan crew
un altro si chiama BALKAN MOJA LJUBAV
un altro si chiama Balkani mon amour
Uno si chiama The new Balkan crew
un altro si chiama BALKAN MOJA LJUBAV
un altro si chiama Balkani mon amour
Questo articolo si trova più dettagliato qui
Dedicato al nostro serbofobico major
Ci sono due personalità importanti nella famiglia Boskovic: Bozo Boskovic e Rudjer Boskovic. Božo Bošković era un rispettabile e ricco commerciante. Ha lasciato 10.000 fiorini al comune di Dubrovnik per l'istruzione dei bambini abbandonati "indipendentemente dalla religione".
Nella famiglia spicca Ruđer Bošković, matematico, fisico, astronomo, diplomatico e poeta di fama mondiale.
Quando i Bošković ottennero davvero la nobiltà, non è stato determinato esattamente, molto probabilmente l'hanno ottenuta come Pokrajčić nel 1595, e anche prima, e che su questa base la famiglia Bošković ha ricevuto la nobiltà e lo stemma il 15 aprile 1718. Non è noto a quale Boskovic si riferiscano queste informazioni e se si riferiscano a questa famiglia Boskovic.
Un ramo della famiglia Boskovic, si diresse a nord, attraverso Valjevo fino a Srem, dove spicca Jovan Boskovic filologo, professore, redattore di Matica Srpska e ministro dell'Istruzione nel governo di Jovan Avakumović.
Oh.. ecco una
opportunità per la mia linguaccia - parlo in generale anche se vorrei davvero
tanto fare dei nomi, ma per non scatenare le ire di alcuni dotti scienziati
parlo in generale senza puntare il dito contro nessuno. La signora che vedete
in foto è morta in nome della pace. Le darei il premio Nobel . C'è tutta una
propaganda contro una certa parte dei Balcani e tanti che mettono il dito nella
piaga anche per interessi economici. Lei è morta jugoslava dicendo a tutti: non
uccidete ne una serba ne una croata ne una slovena ne una cattolica ne una
musulmana ne una ortodossa, uccidete una vita - Quel che nessuno dice mai è che
tutte ste foto sono state fatte agli jugoslavi, con istruzione e cultura
jugoslava, con persone che andavano alle feste degli altri, delle altre
religioni, che giocavano tutti assieme senza chiedersi chi erano, anche perchè
erano tutti slavi finchè sono arrivati i nazionalisti a insegnargli che erano
nemici - e sempre la domanda: ma è musulmana? ma è bosniaca? - ma che cavolo di
domande fai avrei risposto io !
Belgrado è diventata una città meravigliosa. I serbofobici si stanno contorcendo le budella
Tra le tante organizzazioni che ho
incontrato in tanti anni di contatto con la Serbia, c'è il "Collettivo
azione pace". Anche loro si sono attivati per le bombe NATO maledette e
fanno venire in Italia e precisamente al Regina Margherita di Torino, i bambini
che hanno sviluppato il tumore a causa delle bombe e i bambini che devono avere
un trapianto. Questo gruppo mi è entrato nel cuore da subito, perchè a parte la
simpatia, organizzavano e organizzano tutt'ora cene per raccogliere fondi per
aiutare questi bambini a venire in Italia, a base di prodotti balcanici. Con
loro abbiamo attivato una raccolta viveri quando c'è stata l'alluvione in
Serbia ed è stata una esperienza che non dimenticherò mai tanto è stata
meravigliosa. Il mio dentista fa parte di questo gruppo e un giorno che mi
doveva fare la fattura mi dice: Maja, ma come ti chiami in realtà? Ho
conosciuto tanti bambini che sono arrivati disperati e sono andati via felici.
Bambini prodigio come li chiamo io che in soli due mesi imparavano l'italiano.
Una di loro mi è rimasta nel cuore e si chiama Maja come me, anche se sono io
che mi chiamo come lei, perchè da quando è arrivata lei in Italia tutti mi chiamano
Maja. Ho portato Maja a visitare un sacco di posti, ma mi è rimasta impressa la
nostra visita alla Mole Antonelliana tanta era la felicità di questa bambina e
io che pensavo ai nostri che vogliono la play station e sempre nuovi giochi
perchè si stufano subito. Una giornata meravigliosa che abbiamo trascorso in un
clima di serenità surreale è stata al campo volo di Castelnuovo Don Bosco, il
paese natale di Don Bosco. Quanto mi parlava in serbo Maja e quanto capivo
niente! Eppure alla fine ci capivano in tutto anche solo con uno sguardo. In
questo campo volo, presta la sua attività di volontariato il mio amico Michele
che ha fatto fare un giro in aereo a Maja e la foto di quel giorno ha partecipato a tanti concorsi fotografici piazzandosi sempre molto bene. Era la prima volta
che per noi un pilota era segno di vita e non di morte. Come al solito la
Serbia e i serbi sono la mia fonte primaria di felicità
E' stato riconosciuto post mortem dal Tribunale penale per la ex Jugoslavia membro chiave di un gruppo criminale che intendeva conquistare con la violenza una parte del paese confinante della Bosnia ed Erzegovina, in particolare eliminandone la popolazione musulmana attraverso la commissione di crimini di guerra e contro l'umanità. Inoltre lo stesso propugnava l'eliminazione di ogni presenza serba nella Krajina così commettendo atti considerati crimini di guerra
I serbofobici cercano di cambiare continuamente la pagina di Wikipedia
Bosnia, condannati i vertici della Grande Croazia e Franjo Tudman
Criminali di guerra ancora visti come eroi ,
Il Tribunale dell’Aja ha
inoltre stabilito che a quella impresa criminale avevano preso parte anche
l’allora presidente della Croazia Franjo Tuđman, il ministro della Difesa
croato Gojko Šušak e il capo di Stato maggiore dell’Esercito croato Janko
Bobetko.
Jovanka è stata la moglie di Tito e ha pagato a caro prezzo questa situazione con una prigionia politica alla morte del marito, in una casa senza riscaldamento e le è anche stato negato il passaporto. Non aveva diritti ne pensione. Chi l'ha rovinata? Quelli che hanno distrutto la Jugoslavia. Quelli che hanno votato si per la separazione, quindi sloveni, croati e bosniaci. Gli assurdi nazionalisti. Senza questi nazionalisti si sarebbero create nuove opportunità per il paese e Jovanka non sarebbe morta sola e in povertà.
Il nazionalismo serbo esiste, ma è in risposta a quello croato che combatte per l'indipendenza da secoli. Il nazionalismo croato poteva essere meno duro, meno aggressivo, meno populista e potevano trasformare la Jugo in uno stato più moderno invece che distruggerla
Abbiamo tristemente notato che molti tour albanesi e filo albanesi propongono di vedere chiese cattoliche, moschee, cavolate varie americane, ma mai le chiese ortodosse serbe e questo perchè dovrebbero ammettere che il Kosovo è sempre stato ed è ancora Serbia.
La cosa strana è che se ne era già accorta Francesca nel lontano 2008 e non è cambiato niente, ma un mio amico mi ha detto. "Di cosa ti stupisci, sono 70 anni che gli albanesi fanno così"
Il 21 maggio 1999, circa 100 carcerati muoiono in un bombardamento NATO nel carcere di Pristina
Pristina Students Demand Orthodox Church Demolition
Ancora una sofferenza nella triste Pristina
Ecco i pochi monasteri ortodossi non ancora distrutti
Ho conosciuto i Balcani nel '99 perchè sono radioamatrice e i radioamatori
italiani aiutavano quelli serbi nei 78 giorni di bombardamenti. In base a come
entravano in Serbia i caccia NATO si capiva già dove andavano a colpire. Un
radioamatore ha intercettato la conversazione di un caccia che era su Cacak. Il
pilota aveva l'ordine di sganciare la prima bomba su Cacak e poi aveva un
secondo obiettivo. Ma giunto sulla piazza principale di Cacak, quella vicino
alla posta, il pilota manda un messaggio alla base. Sono sull'obiettivo ma è
pieno di gente, ci sono tanti bambini. Dalla base gli hanno detto di fare un
volo radente, spaventarli e sganciare. Il pilota riprende: ho volato il più
basso possibile, non se ne vanno, anzi ne arrivano altri. Dalla base gli hanno
detto: sgancia, ma il pilota ha urlato: "ti ho detto che è pieno di
bambini.. hai capito? Bambini" - Allora dalla base gli hanno detto di
andare al secondo obiettivo, ma anche al secondo obiettivo era uguale e così i
caccia tornavano con i due missili e dovevano sganciarli in mare. Per anni ho
cercato di andare in Serbia a conoscere i miei amici radioamatori, ma mi
mettevano tutti i bastoni tra le ruote. Quando sono andata in questura a fare
il passaporto, la poliziotta ha detto a mio marito: la mandi ovunque, anche a
Cuba, ma non in Serbia che son tutti criminali. Poi un giorno leggo in internet
di Vera Novakovic e mi si apre uno spiraglio. Così il 12 giugno 2002 sono
partita in treno per andare a Treviso e da la, con Vera, ero autista di una
missione umanitaria. La macchina era così piena di aiuti che non riuscivo a
frenare. Per tutto il viaggio ho chiesto a Vera informazioni sulle guerre visto
che avevo una collega croata che mi aveva raccontato tutta una sua versione.
Quella sera siamo arrivati a Belgrado nella via del fumo e a vedere quei
palazzi sventrati dalle bombe umanitarie cominciavo a capire che la guerra
vista dal mio sofà non aveva niente di attinente alla realtà. Il giorno dopo a
Cacak ho incontrato i miei amici radioamatori e mi sono chiesta se erano quelli
i serbi cattivi. L'anno dopo mi sono fatta coraggio e sono andata da sola in
aereo. Sull'autobus tra Belgrado e Cacak avevo un posto al fondo e l'autobus
era strapieno. Avevo tanta voglia di vomitare e avevo studiato un po' di serbo
così sono andata dall'autista e ho detto: Vosace, sam ovde zato sto hocu da
povracati, zato sto su curve - perchè non sapevo che si dicevano krivine e in
inglese si chiamano curves . Quello mi guarda male e dice qualcosa e io me ne
sto col mio sacchettino vicino alla porta. Ad un cero punto arriviamo a un
chioschetto e l'autobus si ferma per 15 min. Io scendo e vomito, ma meglio
così, quindi risalgo e vado al mio posticino infondo. Ora di partire è di nuovo
tutto pieno , ma l'autista guarda e riguarda e urla: dov'è la donna che ha
paura delle puttane ?
La prima tipografia serba fu allestita a Cettigne sul
finire del quattrocento, con torchi, caratteri tipografici e carta importati da
Venezia. Si conoscono quattro o cinque incunaboli (ossia libri stampati prima
dell'anno 1500), tutti di contenuto religioso: uno di questi, sui quattro
vangeli, si ritiene perduto. Dopo l'occupazione di Cettigne nel 1499 da parte
dell'esercito ottomano, alcuni artigiani serbi emigrarono esuli nella capitale
della serenissima. Fra questi, i fratelli Vukovic nel 1519 aprirono una
stamperia, la quale, con gli eredi, fu attiva fino al 1638. Qui in foto, il
frontespizio del Liturgicum del 1519. Pare quasi una missione eroica, quella di
Bozidar Vukovic, nel soddisfare il bisogno identitario di letteratura sacra del
popolo serbo tanto da ispirare Katarina Brajovic nel suo romanzo "Veronica
e lo stampatore"
Sergio La Canna
C'è un piccolo errore nel testo. L'autostrada divenne Zagabria - Sid e non c'è nessun cartello per Belgrado su tutta l'autostrada che porta a Belgrado finchè è in territorio croato
La "Chiesa ortodossa russa" di Torino ce l'ho nel cuore da tanti anni.
Quando facevo catechismo per la chiesa cattolica, l'ultimo anno si parlava ai bambini delle varie religioni e una volta ho portato i bambini di 11 anni a vedere la chiesa ortodossa. Tutti hanno detto: "che strano il velo in testa" e io a dire che anche nella chiesa cattolica una volta si usava coprire il capo alle signore. Ma dove sono le statue?
Poi, dopo anni, ho iniziato a studiare il serbo all'università e la professoressa parlava sempre di Padre Ambrogio. Sono stata contentissima di averlo successivamente incontrato a una serata promossa da Enrico Vigna.
Un'altra volta sono andata a vedere un matrimonio ortodosso che è stato meraviglioso con la sposa arrivata in limousine
L'ultima volta che sono andata alla Chiesa ortodossa è stato il 2 maggio 2015 per ricordare i morti dell'anno prima nella strage di Odessa. Se ne volete sapere di più di questa strage cercate "La strage di Odessa" 2 maggio 2014 Madre Russia
Tutto mi è tornato alla mente perchè l'amico Gaetano P. mi ha chiesto di salutare affettuosamente P. Ambrogio da parte sua. Gaetano ha fatto fare alcune icone della chiesa a Nis (Serbia)