Sunday, September 8, 2013

SALUTAMI QUALCUNO

Come detto e ripetuto molte volte.. qui.. capitano solo favole.
Anche se Javier continua a dirci che ci dobbiamo svegliare e che questo mondo incantato non esiste... noi sappiamo che Happyland, invece, esiste davvero.
Prova ne è che qualche tempo fa è arrivata Laura a proporci dei racconti che lei ha tradotto e che nessun editore ha voluto pubblicare. Noi insistiamo un po', ma Laura è irremovibile e ha ancora avuto un colloquio con Radmila Pecija Urosevic, che è la giornalista autrice dei racconti e tutte e due sono d'accordo a pubblicare da noi questi scritti toccanti.
Davvero dei regali grandissimi per la nostra crew !!
Hvala lepo !!!


Siamo all’uscita di Kragujevac*, prima che la strada si immerga nel cuore della Šumadija*, alla sinistra del monastero di Divostin*. Si  vive una vita diversa da tutte le altre e, sotto la protezione  del monastero, si trova  la Casa per i bambini senza famiglia, o meglio, senza nessuno. Orfani di guerra, bambine.
Sbirciando  in qualcuna delle loro camere, si possono scoprire molte cosucce femminili che sono un piccolo tesoro per  tutte le ragazzine di questa età: smalti per unghie, giornalini colorati, cassette musicali e gli immancabili specchietti.
Le bambine, di anni differenti, si rallegrano quando arrivano da loro ospiti.
Spesso le donne di Kragujevac arrivano con dolci colorati ed offrono l’abbigliamento dismesso dei propri figli.
A loro volta ottengono, in segno di riconoscenza, disegni, canzoncine imparate a scuola e possono compiacersi degli abbondanti e rossi ‘cinque’ sui quaderni.*
Dal gruppo di bambini che si trova in sala da pranzo, seguo la piccola Zora, giunta dalla Repubblica Serba *. Vorrebbe diventare infermiera. Vorrebbe occuparsi dei bambini più piccoli, ci spiega.
E tutto il tempo cerca di essere allegra, mentre parla con gli ospiti. Ma non e abituata, lo dicono i suoi occhi, immensi, tristi.
Tutti i bambini senza famiglia che ho conosciuto, hanno gli stessi, occhi spaventati e tristi, penso tra me e me. Sono sicura che gli occhi di Zora, a Divostin, siano i più tristi.

Zora, come le altre bambine, si occupa dei più piccoli. Insegna loro a risistemare il letto, li aiuta a fare i compiti, insieme impastano i dolci per Natale o per qualche compleanno.
Mentre con gli altri bambini apre i regali, l’educatrice ci sussurra che spesso Zora la prega di essere svegliata presto, possibilmente per prima. In anticipo rispetto agli altri bambini.
-Perchè così presto, non è meglio dormire ancora un po’?- le aveva chiesto l’educatrice.
-Ti prego, svegliami per prima!- aveva risposto insistente la bambina.
 -E’ solo alla mattina, mentre tutti dormono, che posso piangere, ti prego svegliami che piango!-
Chiedo se la bambina abbia mai desideri simili a quelli del mondo esterno, desideri  che la facciano assomigliare ad una coetanea qualunque ma, come risposta, l’educatrice, discreta, mi sussurra:
-Qualche volta vedo che per lei è molto difficile ed in quel momento noi due piangiamo assieme-
Zora, mentre parliamo, preoccupandosi di essere brava, divide tra i bambini radunati i dolcetti e i giocattoli.
Tutte le sue compagne si sforzano di raccontare qualcosa di interessante della propria vita.
Raccontano di tutto. La musica che ascoltano, le compagne di scuola che vivono coi genitori da qualche parte a Kragujevac, i film che hanno guardato assieme al cinema, cosa faranno quando saranno grandi, i compleanni comuni qui a Divostin.
Raccontano di tutto, escluso la perdita dei propri genitori e della propria terra natale.

Quando si è avvicinato il tempo di partire, vediamo che tutte avrebbero il desiderio di farci restare ancora un po’. Promettiamo di tornare nuovamente. Sanno che torneremo a Belgrado e cercano di farsi salutare l’uomo che si occupa degli animali al giardino zoologico, Branko Kockicu e la ‘zia’ Ranka che spesso fanno loro visita con dei regali. Promettiamo che porteremo i saluti, mentre le ragazze gareggiano nel pensare a tutti quelli che dobbiamo loro salutare.
Solo Zora rimane in disparte. Nuovamente evita gli occhi.
-Hai desiderio che ti saluti qualcuno?- chiede il collega fotografo, mentre sistema l’attrezzatura. Lei si confonde ancora di più. Si sforza di nascondelo mentre balbetta: “Ehm…ehmm…”
“Dì pure liberamente, Zora” aggiungo, desiderando darle qualche aiuto. Ma niente l’aiuta. “Be’… saluta... saluta...”  la bambina parla confusamente, sforzandosi di prendere tempo “Saluta..saluta..salutami qualcuno!” ci dice infine con finto sollievo, sorridendoci mestamente. Evidentemente la piccola Zora non aveva nessuno da salutare.
Le abbiamo promesso seriamente di non preoccuparsi perchè avremmo salutato qualcuno. Ed ecco, portiamo il suo saluto e teniamo fede alla promessa.

6 comments:

балканска девојка said...

Kragujevac- città della Serbia centrale
Šumadija- zona della Serbia centrale, al cui centro è la città di Kragujevac. Il termine “Šumadija” proviene da “šuma”, cioè “bosco”, essendo la zona in buona parte ricoperta da boschi.
Divostin- località nei pressi di Kragujevac, dove si trova un importante monastero ortodosso.
Repubblica serba –regione a maggioranza serba, che occupa una parte della BosniaErzegovina, da non confondere con la Repubblica di Serbia con capitale Belgrado.
Cinque – ottimo voto

балканска девојка said...

zora non è piu' sola.. adesso ha un mondo di amici
^_^

caro editore che nn hai pubblicato queste storie.. nn sai che ti sei perso..
da questo blog sono nati 4 libri e già si pensa alle ristampe !

балканска девојка said...

di radmila possiamo leggere :

Bonton starenja ili demanti o starenju da Radmila Pecija Urosevic (2013)

Laura said...

Grazie davvero Lina, e che velocità di intervento! Mi fa piacere ti siano piaciuti i racconti, sarebbe stato un vero peccato lasciarli nel cassetto!
Laura

балканска девојка said...

ma grazie a voi..
ce ne fossero tante di persone buone come voi e magari anche qualche editore più furbo !
questo post ha avuto un successo incredibile di entrate.. il libro si sarebbe venduto bene .. e il seme della bontà avrebbe raggiunto molte più persone.. ma per il momento accontentiamoci di questo.. è un regalo grande per noi !
^_^

Anonymous said...

Contraccambio con un grande abbraccio il saluto della piccola Zora
Tatiana B.

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