Metti
una notte a Belgrado. Non un posto qualunque. Ma Belgrado. Son le dieci e
mezza. E' ora di lanciarsi, senza indugi, nella movida serba. Chiamo un taxi e
mi catapulto in strada ad aspettarlo. Tempo di attesa? 3 minuti: quanto basta
per cominciare ad annusare che aria tira. Ecco una macchina: più che
un'automobile, è un contenitore ambulante di musica dance. Pompata,
rigorosamente, a volume altissimo. Dentro, un paio di ragazze, forse tre. Non
so dove vanno, ma so cosa vanno a fare. Qui si balla giorno e notte, notte e
giorno. E' Belgrado: prendere o lasciare. Io prendo volentieri, molto
volentieri. In lontananza, in un paio di locali c'è gente che scatena
l'inferno: l'asfalto fluttua seguendo il ritmo della musica. 'Tremano' perfino
i buttafori: loro che dovrebbero far tremare gli altri. Tranquilli, non è un
terremoto. Sono, semplicemente, le prime tracce di ritmo nella notte
belgradese. Arriva il taxi. Apro la portiera e vengo travolto da uno tsunami di
musica dance: mi sento come in uno dei locali galleggianti sul Danubio e non ci
sono ancora arrivato: taxi dancer, altro che taxi driver! Chiedo al tassista di
'abbandonarmi' al Freestyler Belgrade Night Club. Che bella Belgrado in abito
da sera: sembra più giovane di quel che racconta la sua carta d'identità.
Scivoliamo verso il fiume e a me non sembra nemmeno di essere in una serata di
metà settimana. Qui è weekend per tutto l'anno, o quasi. Davanti a noi altri
due taxi, carichi di gioventù, sigarette e minigonne: come sopra, non so dove
vanno, ma so cosa vanno a fare. Eccoci, siamo arrivati al capolinea. Quello dei
taxi. Fine della corsa: sono 350 dinari serbi. Davanti a me gli splavovi, i
mitici splavovi. Quanta grazia, quanta festa: qui si ha la sensazione che qualcosa
di buono possa accadere da un momento all'altro, qui non si può essere tristi.
Gli splavovi: a loro modo, una metafora di questa vita. Sorridere, restando a
galla. E restare a galla, sorridendo. Questa è Belgrado: se non la ami, non ci
sei mai stato.
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1 comment:
ringraziamo luka di cuore.. le sue parole sono bellissime..ma in questo momento gli italiani onesti sono disperati.. imploriamo il kosovo perchè testi la pericolosità dell'uranio impoverito con i nostri senatori pregiudicati..
se l'italia muore anche una buona parte dei balkani non potrà più essere aiutata
grecia docet
aiutateci !
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