Saturday, September 28, 2013

LUKA E I BALKANI DVA



 Metti una notte a Belgrado. Non un posto qualunque. Ma Belgrado. Son le dieci e mezza. E' ora di lanciarsi, senza indugi, nella movida serba. Chiamo un taxi e mi catapulto in strada ad aspettarlo. Tempo di attesa? 3 minuti: quanto basta per cominciare ad annusare che aria tira. Ecco una macchina: più che un'automobile, è un contenitore ambulante di musica dance. Pompata, rigorosamente, a volume altissimo. Dentro, un paio di ragazze, forse tre. Non so dove vanno, ma so cosa vanno a fare. Qui si balla giorno e notte, notte e giorno. E' Belgrado: prendere o lasciare. Io prendo volentieri, molto volentieri. In lontananza, in un paio di locali c'è gente che scatena l'inferno: l'asfalto fluttua seguendo il ritmo della musica. 'Tremano' perfino i buttafori: loro che dovrebbero far tremare gli altri. Tranquilli, non è un terremoto. Sono, semplicemente, le prime tracce di ritmo nella notte belgradese. Arriva il taxi. Apro la portiera e vengo travolto da uno tsunami di musica dance: mi sento come in uno dei locali galleggianti sul Danubio e non ci sono ancora arrivato: taxi dancer, altro che taxi driver! Chiedo al tassista di 'abbandonarmi' al Freestyler Belgrade Night Club. Che bella Belgrado in abito da sera: sembra più giovane di quel che racconta la sua carta d'identità. Scivoliamo verso il fiume e a me non sembra nemmeno di essere in una serata di metà settimana. Qui è weekend per tutto l'anno, o quasi. Davanti a noi altri due taxi, carichi di gioventù, sigarette e minigonne: come sopra, non so dove vanno, ma so cosa vanno a fare. Eccoci, siamo arrivati al capolinea. Quello dei taxi. Fine della corsa: sono 350 dinari serbi. Davanti a me gli splavovi, i mitici splavovi. Quanta grazia, quanta festa: qui si ha la sensazione che qualcosa di buono possa accadere da un momento all'altro, qui non si può essere tristi. Gli splavovi: a loro modo, una metafora di questa vita. Sorridere, restando a galla. E restare a galla, sorridendo. Questa è Belgrado: se non la ami, non ci sei mai stato.

1 comment:

балканска девојка said...

ringraziamo luka di cuore.. le sue parole sono bellissime..ma in questo momento gli italiani onesti sono disperati.. imploriamo il kosovo perchè testi la pericolosità dell'uranio impoverito con i nostri senatori pregiudicati..
se l'italia muore anche una buona parte dei balkani non potrà più essere aiutata
grecia docet
aiutateci !

TRASLOCO

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