Di vagoni ce ne sono diversi. Alcuni viaggiano verso il
mare, altri tornano dal mare. Altri percorrono infiniti tunnel che conducono
bambini spensierati verso un indimenticabile inverno sulle alte montagne. I
vagoni sono più vivaci durante le vacanze, perchè c’è più gente, più lavoro.
Vagoni e treni dovunque nel mondo sono amati dai bambini.
Ma da qualche parte c’è un vagone che non viaggia più.
Dimenticato e arrugginito al porto sulla Sava*, è diventato il rifugio di
Melita e della sua famiglia, da quando, qualche anno fa, sono giunti dal Kosovo
e Metohija. Melita e le sue sorelle non
sono come gli altri bambini. Non vanno a scuola. Non hanno indirizzo e a loro
non piacciono i vagoni che viaggiano. Amano solo il proprio vagone.
D’inverno è molto freddo e quando c’è brutto tempo e tuona,
si spaventano. Il loro corridoio lungo e stretto diventa il più bel cortile durante
la brutta stagione o mentre aspettano da soli i genitori che sono andati al
mercato per racimolare qualcosa.
D’estate, il padre li conduce al fiume per fare il bagno e
tornano allegri alla loro casa-vagone e, per questi bambini, il vecchio rottame
di vagone abbandonato in qualche parte dimenticata del porto è il più bel posto
del mondo. E quando fioriscono le piante ed i fiori selvatici tra le rotaie
allora la finestra di Melita è decorata proprio come un giardino.
Ci sono dei vagoni diversi. E non devono tutti viaggiare. I
vagoni in tutto il mondo sono amati dai bambini.
Racconto di Radmila Pecija Urosevic
Traduzione di Laura Maestrello
2 comments:
Che bello immaginare quel corridoio lungo e stretto che però, durante la brutta stagione, diventa il più bel cortile del mondo...
che strano.. mente facevo copia incolla di questo racconto su rai news 24 c'era la notizia che un ministro francese si scatenando contro i rom .. e chi ha fatto indagini sul suo passato.. ha visto che i suoi antenati erano rom e vivevano nei carri ferroviari dismessi
ciao taty ! sei sempre la benvenuta
Post a Comment