Decidiamo di visitare il parco forestale di Topcider che si estende in collina, lungo la valle del fiume Topcidenka, affluente della Sava, poco fuori dal centro. Qui gli ottomani avevano le fonderie per fabbricare i cannoni e tenevano l'artiglieria a difesa della città (Top in turco significa cannone e dare valle, da cui il significato “valle degli artiglieri”). Nel 1831 il knez Milos Obrenovic scelse la zona per costruirvi una residenza campestre, denominata Milosev konak. Dal 1954 tale residenza è adibita a museo, a commemorare la prima rivolta contro i turchi. La specie arborea qui più diffusa è quella dei platani, fra i più vecchi d'Europa; di fronte al Milosev konak ce n'è uno alto ben 34 metri.
Pranziamo divinamente all'antico ristorante omonimo in compagnia, fra gli altri, di diplomatici giapponesi. Per la serata Zora ci invita ad un concerto di musica messicana che si terrà in municipio. A dire il vero siamo un po' scettici e accettiamo più per cortesia che per curiosità, mente poi l'esibizione si rivelerà al di sopra di ogni aspettativa. Zora è di Cacak ed è una persona naturalmente amabile: si presenta ai ragazzi dello staff organizzativo e si imbatte in un giovane dirigente suo compaesano; non si conoscono, ma scatta spontaneamente una simpatia che ci fa guadagnare dei posti d'onore, assieme a politici locali e all'ambasciatrice messicana. Ci presentano perfino all'affabile normalista Jorge Altieri Hernandez, che ci invita calorosamente a fargli visita anche in Messico. Egli è oriundo di Prato e ci considera “connazionali italiani.”
E' giunta ormai l'ora degli acquisti finali, di souvenir per gli amici e di cose per noi (cibarie e vino, film in dvd, cd musicali) e Terazije è il luogo perfetto per le nostre compere. Per poco non ci dimentichiamo della targhetta in ottone, che fra l'altro risulta di sapiente fattura, proprio come desideravamo e reperita ad un costo piuttosto conveniente. Consumiamo un pranzetto propriamente serbo, con particolare calma e tranquillità, al punto che è un vero miracolo se non perdiamo il nostro treno, quel treno destinato a riportarci alla solita routine di casa, seppure ancora una volta arricchiti dalle esperienze fatte, ma inesorabilmente iniziamo già ad essere pervasi da una certa nostalgia, nostalgia per terre accoglienti ed amate.
6 comments:
che bello rita !!
chissa' se la tua amica zora è la zora che conosco io ??
anche la zora che conosco io è di cacak, è avvocato ed ha un figlio
grande piccola svoboda alla galleria tirrena !!
in 3 o 4 giorni su balkan !
promesso !!
Che nostalgia!!!
..Sarebbe già ora di ripartire...
Certo che è la stessa Zora ..infatti l'hai identificata subito ;-)
Un caro saluto.
Rita
una favola di persona !!
mi ricordo il primo viaggio a cacak e poi a belgrado in skardalija con zora, vera e un amico architetto...
cio' i lacrimoni...
..L'amico architetto è Savo..
Rita
mi sa' di si..
un bell'uomo con la barba (se non l'ha tagliata) e con una figlia..
basta rita..
ho allagato il pavimento !!
Post a Comment