Monday, August 11, 2008

Ivan Generalić - A "naive" visit to Podravina region (Croatia)

When they speak of Eastern Europe's naive art, people usually have in mind the village of Hlebine in the republic of Croatia near the Drava River, not far from the Hungarian border, lost most of the year in the mist of the Podravina lowlands. In this little place amounting to a few muddy winding streets and one-story houses, a son, Ivan, was born to a poor peasant couple, Mate and Terezjija Generalić, on 21 December, 1914. At that time, virtually no one had even heard of the village of Hlebine, shrouded in the mist of the Drava plains. The Generalić family lived in an old house plastered over with mud and thatched with straw. "The two windows the house boasted looked out on a large pond complete with dipping geese and wallowing pigs, making an unbearable noise." The description is Ivan Generalić's, made after he had become famous, and it projects a typical picture of the peasant houses and barnyards in most of the Drava River area. Funerals, weddings, churche processions, fairs, work in the fields customs, beliefs and superstitions, nature in the various seasons of the year, all these together make up a mosaic of life as it has been lived on the land since time immemorial.


From Wikipedia:

Ivan Generalić (December 21, 1914November 27, 1992) was a Croatian naïve art painter.
Generalić was born in
Hlebine near Koprivnica. In elementary school, painting lessons were his greatest joy and as a child he used to earn money. He mostly drew with pencil on paper bags and some of these sketches were seen by Krsto Hegedušić, at the time (1930) just a student of the art academy, later a professor. Hegedušić was impressed with Generalić's work and organized Generalić's first public art exhibition, held in 1931 in the Zagreb Art pavilion. Positive critiques and contacts at the time led to a new era of not only Croatian, but also world art as well.
After
World War II, in 1945 he became a member of ULUH (society of Croatian artists). In 1953 he exhibited in Paris, where he lived and painted for a few months. In 1959 he painted The Deer Wedding - his most valuable work, according to followers of the Croatian naïve art world. Generalić has a large number of followers, beside his colleagues who form the first generation - Franjo Mraz and Mirko Virius. His second generation followers are Franjo Filipović, Dragan Gaži, Josip Generalić, Ivan Večeraj.

E qualcosa in Italiano... sempre da Wikipedia:

Ivan Generalić (Hlebine, 21 dicembre 1914Koprivnica, 27 novembre 1992) è stato un pittore naïf croato. Fu uno dei più importanti pittori naïf a livello mondiale e rappresentante della famosa scuola di Hlebine, dal nome del piccolo villaggio ai confini con l'Ungheria nella regione della Podravina dove questo stile di pittura è stato sviluppato. La prima mostra di Generalić risale al 1931 al padiglione dell'arte di Zagabria, fino ad approdare a Parigi nel 1953 dove ha vissuto e dipinto per 2 mesi. Generalić non si è praticamente mai spostato dalla Podravina, salvo che per la breve trasferta a Parigi. Anche da pittore affermato, ha sempre condotto una vita semplice, non dissimile dagli altri contadini della Podravina; tra le sue grandi passioni ci sono il calcio (da giovane ha giocato nella squadra Lipa di Hlebine), i piccioni che ha sempre accudito amorevolmente e la pesca nel fiume Drava. Nel 1975 si è trasferito a Sigetec, un villaggio vicino a Hlebine. Generalić si è sposato due volte: nel 1934 con Anka Kolarek e nel 1975, dopo la morte di Anka, con Roza. Il figlio Josip e il nipote Goran sono entrambi apprezzati pittori naïf.

Note personali:
invito tutti caldamente a visitare le gallerie personali dei Generalić... da Zagabria non ci si mette molto, circa un'oretta. V'è qualcosa di magico, i dipinti sono preparati in questo modo: la bozza viene fatta a matita su dei cartoni, su questi poi vengono appoggiate le lastre di vetro che vengono dipinte ad olio ed esposte dalla parte non dipinta cosicché tutto si vede specularmente! E l'effetto "specchio" c'è anche perché tale tecnica fa sì che i dipinti riflettano buona parte dell'ambiente.

L'ambiente è a tutt'oggi quello caldo della vita di campagna ed ancora oggi si può scorgere nei lineamenti delle bellissime ragazze del luogo, quella bruttezza alla "signorina Felicita" o quella brutalità da mattatoio che i Generalić rappresentano nei volti stanchi delle vecchie, nelle gote rosse dei contadini ubriachi, nella ritualità quasi oscena delle crocifissioni o degli incendi della campagna, immagini accostate quasi sempre ad elementi carnali, quasi osceni: l'uccisione della bestia (la gallina o il maiale..), il sesso più materialista che s'incarna spesso proprio nell'animale domestico (la visione delle curve femminili in ogni rotondità materiale ad es.) E tutto ciò senza pudore alcuno, con accettazione, ma forse anche con un certo autocompiacimento anticonformista.

Sembra che il sacrificio del Cristo faccia parte della vita quotidiana, è nel Generalic un baccanale fondamentale per la fertilità della campagna, un sacrificio necessario non accettabile, ma di cui si deve prendere atto perché è passato e si rinnova come le stagioni, come i giorni in molti dei suoi dipinti ed in quelli del figlio Josip e del nipote Goran.

Segnalo alcuni dipinti che non vi propongo qui per stimolare la vostra curiosità, ma che introducono negli anni sessanta / settanta ancora un forte elemento di realismo portato dalla televisione e dalla modernizzazione dell'epoca: Generalic dedica alcuni dipinti a personaggi famosi come I Beatles, Janis Joplin, la nostra Sofia Loren.... NON PERDETEVELI! Sono deliziosi!!!!

Un mio divertissment a proposito:

Donne Naive


Tutto è Naif lungo le mie campagne
specie le donne -mistero della fede-
ognuna col suo fascino diverso
nell'ondeggiare ampio delle anche
oppure nello storcere lo sguardo
per farsi il trucco in un minuto specchio.

Le vedo ritornare allegramente:
le bimbe da dottrina, le vecchie dalla messa
e le puttane rincasare ad ora presta,
le vedo spente con le carrozzine,
certe mammine, le mogli dei soldati,

o vogliose, ma piene di imbarazzo
quelle che l'han scoperto or ora...
Sian bionde, more, belle, giovinette,
con tette grosse o solo la parvenza
le metto tutte quante in un dipinto
da appendere nel centro della stanza
davanti ben vestite, come dame, e dietro?

...

ci metterei delle candele accese
-colar di cera su bottiglie vuote-
a risaltare un po' di cupe rose
ché accenda lì il colore delle... gote!


P.S. L'ultima immagine è un dipinto di Josip Generalić, il figlio di Ivan.
PP.SS. Cliccare sulle immagini per ingrandirle.

2 comments:

Anonymous said...

che bello il naif !
mi ricordo una passione sfrenata per questo genere nella mia lontanissima adolescenza..
infatti ho un piccolo quadretto che mi era stato regalato ad un compleanno
invece adesso casa mia è piena di quadri surrealisti ed è tutta colpa di mio figlio !!!

Sajkaca said...

che bellissimo post! (l'ho letto solo adesso!)

TRASLOCO

  In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia Ci siamo trasferiti in 5 altri siti Uno si chiama  ...