Friday, September 12, 2008

Brojanica



Le origini del bracialettino a nodi (Brojanica) risalgono al 5°secolo, nel periodo dei monaci cenobiti e del loro fondatore San Pacomio. Egli introdusse una corda con dei nodini, per aiutare i monaci illiterati a ricordarsi e tenere conto delle preghiere giornaliere.
Il nome Brojanica viene da "broj" in serbo "numero" o "brojati" cioè "contare" . La Brojanica si difuse un po' in tutto il monachesimo ortodosso. Ne esistono vari tipi con 50, 100 oppure 300 nodi,ma la più difusa in Serbia è la Brojanica con 33 nodi (per simbolizzare che Gesù visse 33anni) che si porta al polso e che servirebbe per pregare Gesù.
Il fatto che la corda sia fatta ad anello simbolizza "la preghiera eterna".

I nodi sono fatti di tanti piccoli nodi girati su se stessi, ed esite la teoria che si cercò di creare dei nodi cosi complicati che il diavolo non potesse scioglierli.
Se qualcuno vuole provarci ecco qui la spiegazione (a me è bastato vedere le foto...)


In Serbia portare/possedere una Brojanica non è solo un segno di fede, è un aiuto di preghiera, ma serve anche come segno di riconoscimento specialmente in diaspora.

Per ogni portatore quasi sempre il braccialettino rapresenta qualcosa di diverso.
C'è chi lo usa per dire una preghiera di perdono: GOSPODE, ISUSE HRISTE, SINE BOZIJI POMILUJ ME GRESNOGA! (Tradotto sarebbe: Signore, Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà dei miei errori) oppure chi si sente protetto e considera il bracialetto un vero portafortuna.

Normalmente si porta a sinistra (la parte del cuore) ma c'è chi lo porta a destra (come la fede nuziale che i serbi portano a destra).

Il mio primo braccialettino l'ho ricevuto da mio marito, nel periodo che ci siamo conosciuti. Lo aveva preso nella "Crkva Svetog Marka" a Belgrado. Eravamo stati li qualche settiamna prima ad accendere delle candele, però era sera e non era aperta la finestrella dove vendono le cose per la chiesa.
Era la prima volta che entravo in una chiesa ortodossa a pregare, un momento speciale...e adesso un bracialetto che mi ricorda non solo questo momento...ma
anche i miei primi passi in giro per la Serbia...alla scoperta di un mondo meraviglioso!
Adesso ne ho ancora un'altro che ho preso al monastero di Ostrog, il monastero che rappresenta inoltre il punto di incontro di tre credi: l'ortodosso, il cattolico e il musulmano, poiché anche i fedeli di questi ultimi due culti ammettono le proprietà guaritrici delle reliquie di San Basilio.


Chi di voi ci racconta del suo braccialettino?


Alf l'ha già fatto qui e questa è la sua brojanica portafortuna e calma-nostalgia-di-balcani!

15 comments:

Anonymous said...

uhauuu !!
ke post !!!
io così non ce li ho ancora, ma mi viene in mente il mio amico prete..
quando un ragazzo gli ha chiesto: scusi padre, posso utilizzare la new age come terapia per uscire dalla droga ?
lui ha risposto : ma va tua nonna e fatti insegnare a dire il rosario !

Rita Bettin said...

Anche io indosso una brojanica, solo che nn sapevo si dicesse così in serbo.
L'ho trovata in un piccolo monastero appena fuori Trebjnie.
Non sapevo nemmeno che andrebbe portata a sinistra, e per comodità la porto comunque a destra, ma spero mi aiuti comunque.
E' Rosso bordeaux, con dei filini argentati e tante sfumature e la perlina "centrale" è nera.
Tutti mi dicono che è un bracciale bellissimo e io raccontavo che serve per pregare e che immaginavo i 33 nodi indicassero gli anni di Gesù, ma ora potrò essere più precisa.
Casualmente ce l'ho dallo scorso 19 agosto, giorno in cui ricorre proprio la festa della Trasfigurazione del Signore. Si ricorda il racconto evangelico su come Cristo, avendo preso con se gli apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo, è salito sul monte Tabor e si è trasfigurato davanti ai loro occhi, mostrando la sua gloria divina. In questo giorno si benedice nel tempio la frutta che è già maturata (nella tradizione russa sono le mele).

Anonymous said...

io ne ho uno rosso-bordeaux, trovato nella neve di capod'anno '08, sull'argine del Dunav a Novi Sad. Sono Ateo dalla nascita e poco_superstizioso non osservante, tuttavia l'ho conservato e lo infilo nel cambio della macchina, quando parcheggio in Serbia, a protezione dalla polizia e dagli eventuali hooligans, entrambi, ma per ora mi hannno dato da fare soprattutto i primi, adusi ad accanirsi contro le targhe straniere (insomma cerco di passare per un expat che ha comprato la macchina nel Paese di residenza). Per il resto, con tutto il rispetto possibile per le altrui Fedi, trovo che il proliferare di segni religiosi in exyu, non abbia portato a nulla di buono, anzi...
Piuttosto,visto che ve ne intendete più di me, quali sono le differenze/similitudini con il nostro Rosario?
peppe

Sajkaca said...

@peppe: sembra che il rosario cattolico è più recente e più raffinato.Si è difuso nel 600, e la parola rosario deriva da un'usanza medioevale che consisteva nel mettere una corona di rose sulle statue della Vergine.Quello che hanno in comune è che tutti e due servono come aiuto per ricordarsi le preghiere e per contarle.

@rita: anch'io lo porto a destra!

Anonymous said...

come sarebbe peppe che i segni religiosi non hanno portato nulla di buono ?
allora perchè un ateo metterebbe una brojanica nell'auto..
se i segni religiosi fossero cose negative non avresti neanche raccolto la brojanica peppe..
ke poi le religioni vengano usate come pretesto per le guerre è vero..
ma io ringrazio il cielo che esiste un Dio.. sennò dovrei credere nelle cose di questo mondo e che ci si ammazza tra fratelli come è successo nelle cose della ex-yu

Riccardo said...

Ok.... aggiungo anche questo a quello che mi porterò dalla Serbia se mai ci andrò....

Biljana Petrova said...
This comment has been removed by the author.
Anonymous said...

@ riky.. certo che ci andrai..

@ biljana.. reagalaci una pagina dedicata a tose..
tu lo puoi fare meglio di noi...
falla in due lingue (macedone ed inglese).. ci faresti un grosso regalo..
anche tu sei ortodossa ?
il segno di croce degli ortodossi mi piace, noi cattolici al confronto facciamo finta !

Biljana Petrova said...
This comment has been removed by the author.
Anonymous said...

Possiedo uno di quei braccialetti, mi è stato regalato a Lipovic (Serbia) dicendomi essere un porta fortuna e che si regala solo alle persone speciali quale segno di vera amicizia. E' stato comprato (?) in un minuscolo monastero ortodosso del 1300 situato alle spalle di rocciose montagne.. La Serbia mi ha stregata casualmente ed ora sono un'attiva balcanica dipendente.
Se vieni a trovarmi scoprirari come e in quale modo.
http://volotremetrisoprailcielo.splinder.com/

Sajkaca said...

Cara "attiva balcanica dipendente" grazie per la storia della tua brojanica...sto pensando che monastero potrebbe essere .....

Riccardo said...

FInalmene ne ho uno anch'io!!!
L'ho preso alla chiesa serbo-ortodossa di Trieste!!!

Anonymous said...

Possiedo una brojanica da quando sono piccola; in realtà ne ho posseduta più di una, ma crescendo mi andavano piccole e i miei parenti me ne regalavano altre. Mia mamma è serba e io sono stata battezzata in una chiesa ortodossa. Purtroppo dove vivo non ci sono chiese ortodosse e io, essendo credente, frequento la chiesa cattolica, ma mi piace poter dire di essere ortodossa, perché tutta la mia famiglia da parte di madre lo è; mi fa sentire unita a loro, anche se abitiamo molto lontani e non li posso vedere spesso. La mia brojanica è nera e solitamente la porto sul polso sinistro, e non la tolgo quasi mai. Mi è stata regalata dai miei zii, ed è stata comprata al Monastero di Ostrog.
Ricordo che la mia prima brojanica era rossa e aveva una piccola croce ed era sempre del Monastero di Ostrog. Ci andai da molto piccola, avevo circa 5 anni, e non ricordo molto a parte la brojanica e il lungo viaggio in macchina tra le montagne. Credo sia un segno bellissimo della mia religione e della Serbia, e sono felice che anche italiani che non hanno origini serbe o non sono ortodossi siano a conoscenza di questa tradizione :)

балканска девојка said...

un bellissimo commento.. grazie ^_^

Anonymous said...

Aggiungo qualche notizia sul Rosario. Esso divenne nel Medioevo l’orazione più diffusa per contrastare le eresie e fu l’arma determinante per vincere i musulmani nella battaglia di Lepanto, che fu fondamentale per arrestare l’avanzata dei musulmani in Europa.
La battaglia navale di Lepanto si svolse nel corso della guerra di Cipro. Era il 7 ottobre 1571 quando le flotte musulmane dell’Impero ottomano si scontrarono con quelle cristiane della Lega Santa, che riuniva le forze navali della Repubblica di Venezia, dell’Impero spagnolo (con il Regno di Napoli e di Sicilia), dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana e del Ducato di Urbino, federate sotto le insegne pontificie. Dell’alleanza cristiana faceva parte anche la Repubblica di Lucca, che pur non avendo navi coinvolte nello scontro, concorse con denaro e materiali all’armamento della flotta genovese.
Prima della partenza della Lega Santa per gli scenari di guerra, san Pio V benedisse lo stendardo raffigurante, su fondo rosso, il Crocifisso posto fra gli apostoli Pietro e Paolo e sormontato dal motto costantiniano In hoc signo vinces. Tale simbolo, insieme con l’immagine della Madonna e la scritta S. Maria succurre miseris, issato sulla nave ammiraglia Real, sarà l’unico a sventolare in tutto lo schieramento cristiano quando, alle grida di guerra e ai primi attacchi turchi, i militi si uniranno in una preghiera accorata. Mentre si moriva per Cristo, per la Chiesa e per la Patria, si recitava il Santo Rosario: e i prigionieri remavano ritmando il tempo con le decine dei misteri. L’annuncio della vittoria giungerà a Roma 23 giorni dopo, portato da messaggeri del Principe Colonna. Il trionfo fu attribuito all’intercessione della Vergine Maria, tanto che san Pio V, nel 1572, istituì la festa di Santa Maria della Vittoria, trasformata da Gregorio XIII in «Madonna del Rosario».
Marina V.


TRASLOCO

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