Tuesday, January 18, 2011

Bajaga, il mio cantante preferito

Gli angeli esistono, ma alle volte non hanno le ali e li chiamiamo amici


Tre mesi a Belgrado per me significavano già un sogno diventato realtà...ma il destino mi ha dato l'opportunità di realizzare un “sogno nel sogno”.

Bajaga l'ho conosciuto nel 2007 grazie a Nikola, il mio primo amico serbo che mi aveva regalato un cd di musica serba mista prima che ritornassi in Italia. Tornata a casa, presa dalla nostalgia iniziai a sentire e risentire il cd...e soprattutto le canzoni di Bajaga, iniziai a tradurle, a impararle a memoria e, a poco a poco, invasero la playlist del mio lettore mp3, diventando la colonna sonora delle mie giornate. La voce profonda di Momčilo riusciva ( e riesce tutt'ora) a strapparmi un sorriso nei momenti tristi e a darmi carica in quelli felici, mi faceva compagnia in metro, in auto, mentre ansiosa aspettavo di dare l'esame di serbo III...
Le sue canzoni sono strane, alcune sono, secondo me poesie ed evocano immagini da sogno, altre invece le definirei quasi buffe...

2010 – Ho ottenuto la borsa di studio trimestrale e resterò a Belgrado fino a giugno, ho il permesso di soggiorno valido fino al 15.
Come ogni giorno, scendo a prendere il giornale “24 sata” all'ingresso dello studentato e lo porto in camera...io e la mia “sestra” leggiamo le varie notizie, ad un certo punto esclamo:”Faby, non posso tornare in Italia con te il 14 giugno...il 19 c'è un concerto di Bajaga a Ušće” ...ho già preso la decisione, farò carte false per andarci, ci dividono solo 5 giorni!!!!
Chiamo a casa e annuncio la mia follia...nessun entusiasmo, ma mi capiscono e nessuno fa problemi.
Do un'occhiata ai voli e ne trovo uno conveniente per il 21...lo prenoto!
Corro giù a chiedere alla signora dello studentato se posso rimanere nella mia stanza una settimana in più (pagando ovviamente!)...si può fare!!
Dopo la lezione all'università vado a comprare il biglietto per il concerto, prendo quello per la fan pit, proprio sotto al palco! Sono troppo felice, bisogna festeggiare: stasera cena italiana per tutti!
Travolta dall'entusiasmo ho dimenticato una cosa importante: il permesso di soggiorno! Non credo sia un problema restare una settimana in più, ma meglio andare a chiedere in questura. Infatti mi sbagliavo!!! Per non diventare clandestina dovrò uscire dai confini serbi e rientrare non prima del 16....quasi quasi me ne torno a Sarajevo... compro il biglietto del treno e contatto l'ostello dove siamo state per il 1° maggio.
Il tempo a Belgrado passa troppo velocemente: l'esame di serbo, la partenza della mia amica ed eccomi da sola su un treno per Sarajevo, 10 ore di viaggio che non passano mai. Cerco di leggere il “Politikin Zabavnik” comprato alla stazione ma non ci riesco, sono inquieta, è la prima volta che viaggio da sola. Avevo programmato di restare tre giorni a Sarajevo, ma appena scendo dal treno vado a chiedere se ci sia un autobus che mi riporti indietro, ma il primo è alle 7 del giorno seguente. Allora prendo il tram, arrivo all'ostello, giro un po' per il centro, scatto tante foto poi mi accorgo che si sta facendo buio e decido di rientrare. Mi giro a dare un ultimo sguardo alla città e proprio in quel momento inizia l'azan, il richiamo alla preghiera: mi sento ne “ Le mille e una notte”! Sarajevo è magica, ma Belgrado è casa. Il giorno dopo riparto all'alba, dall'autobus osservo paesaggi meravigliosi, una natura lussureggiante e anche...la Drina!!!
Finalmente arrivo a Belgrado, strade conosciute, facce amiche...devo solo aspettare tre giorni per vedere il “mio” Bajaga.
19 giugno – è il giorno del concerto!!! Sono emozionata, ma anche preoccupata, il tempo è incerto e nei giorni scorsi ha piovuto parecchio...Mi preparo, indosso la mia maglia di Belgrado, metto il giubbino impermeabile nello zaino ed esco...alle 18 inizia a diluviare, ma io devo uscire! Arrivo alla fermata del pullman completamente inzuppata, ho freddo, ma che m'importa...spero solo che non annullino il concerto! Scendo alla fermata vicino ad Ušće e chiedo informazioni, per arrivare proprio sotto al palco attraverso le sabbie mobili, ho il fango fino alle ginocchia ma ne è valsa la pena: sono a 10 metri dal palco, in primissima linea. Nell'attesa parlo con delle ragazze, si sorprendono che io, italiana, sia lì a sentire Bajaga. Le luci sul palco si spengono e finalmente compare LUI e inizia a cantare “Grad”, non posso credere di essergli così vicina, canto, scatto un'infinità di foto, le canzoni si susseguono, il concerto si chiude con “Zažmuri”. Torno in centro , un giro a Kalemegdan, una palačinka, poi torno a casa felice. Il sogno si è realizzato.

Questi sono i Balcani,
la terra dei sogni,
in mezzo a potenti forze,
buone e cattive.
Qui ognuno può essere
nemico e fratello
Ogni cinquanta anni scoppia una guerra.
Questa terra l'hanno fatta
i soldati ed i poeti
e Dei differenti.
Questi sono i Balcani,
fiore profumato,
completamente incomprensibile
per il mondo intero.
Qui ognuno può essere
nemico e fratello
Ogni cinquanta anni scoppia una guerra.
Questa terra l'hanno fatta
i soldati ed i poeti
e dei differenti

Ovo je Balkan
Bajaga
Grad
Zazmuri

5 comments:

балканска девојка said...

davvero una delle pagine piu' belle di balkan-crew
grazie di cuore !
non ho parole per dire quanto sei fantastica cara sara !!!!
e ringraziamo anche david, il nostro colonnello di napoli che si sta rivelando un prezioso lettore e commentatore
continuano a piovere favole.. grazie balkania.. fai sempre miracoli

kisha11 said...

Grazie a te Lina, che hai creato questo punto d'incontro per tutti noi balkanofili sparsi per il mondo.
Mi ha fatto piacere raccontare questa follia!Ljubim te puno!

Un grazie enorme anche al mio amore che non si è arrabbiato perchè a causa di questa pazzia, abbiamo festeggiato il nostro terzo anniversario a distanza. (Bahebak!!)

балканска девојка said...

quel ragazzo è d'oro !!!!
e questo sito è meraviglioso perchè ci sono persone come voi !

Anonymous said...

BAJAGA è UNO DEI MIEI PREFERITI PERO TU FAI VERAMENTE DELLE PAZZIE PER VEDERLO!!!SEI FUORI,MA GRANDE ALLO STESSO MOMENTO!!!UN SALUTO A TT QNT
VELIBOR

балканска девојка said...

non so' cosa darei per farti conoscere questi due ragazzi caro velibor !!!
il mio amico roberto di napoli mi chiede sempre notizie di loro
sono puno puno slatki !!!

TRASLOCO

  In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia Ci siamo trasferiti in 5 altri siti Uno si chiama  ...