Friday, July 31, 2009

Staniero = criminale


Non sò chi di voi si ricorda Zdravetts.
Lui è bulgaro, nato a Vidim. Lo scorso Novembre è venuto a Torino per lavoro ed è venuto a trovarmi. Lui si è laureato in Bulgaria in una cosa tipo il nostro DAMS ed è venuto in Italia giovanissimo. Ha subito iniziato a lavorare e non è mai rimasto senza lavoro, anzi le aziende lo cercavano e lo pagavano anche bene, perchè ha sempre avuto tanta voglia di lavorare. A furia di essere apprezzato e richiesto, ha fatto passi avanti nel suo lavoro e adesso non dico che diriga un'azienda, ma poco ci manca.
Quando è venuto a Torino lo scorso Novembre ha voluto provare a modulare dalla mia stazione radio.
Ho già detto che sono radioamatrice ed è tramite la radio che ho conosciuto i Balkani. La radio è una cosa che in tempo di pace serve ad unire i popoli e a fare nuove amicizie.
Quel giorno di Novembre è anche stato il penultimo giorno in cui ho modulato io, perchè i miei amici (direi.. nemici) hanno iniziato ad insultare Zdravetts appena hanno sentito che era straniero.
Il giorno sucessivo ho chiesto ai miei amici se davano di testa e loro mi hanno detto che se parlo con gli stranieri sono una criminale anche io.
Dato che tutti i nodi vengono al pettine, oggi ho incontrato faccia a faccia uno di quelle persone che hanno insultato Zdravetts.
All'inizio ha cercato di spostarsi, ma dato che io sono la peggior strega esistente sulla terra, gli sono andata davanti e l'ho salutato.
Che ti vengo a sapere ? Che il caro "amico" ha chiuso per fallimento la sua impresa di pulizie, perchè le sue donne italiane erano sempre in mutua, ha riaperto con tutte donne straniere (in regola dice lui!) e si gode la bella vita perchè, se sono malate, sono loro stesse che trovano una sostituta.
Quindi cosa c'è da avercela con gli stranieri, mi sono chiesta io !?!?
"Ah.. ma quello è lavoro, al di fuori di quello non voglio aver niente a che fare con loro!"
A questo punto chiunque avrebbe salutato e chiuso, ma dato che io sono sempre la strega piu' tremenda, gli ho detto :
- E tua figlia quando si sposa ?
- Non è manco fidanzata !
- Come no ! me l'ha presentato a me un giorno qui in centro. Mi stavo giusto giusto chiedendo se avevi qualcosa contro i negri... perchè sai, uno così nero non l'avevo mai visto prima !

Il diario di viaggio di Gennaro (quinta parte)

Erano le 11.30, e l’appuntamento con quello dell’appartamento era per le 12.00, ma giunse solo un’ora più tardi a causa di un contrattempo che mi comunicò con sms.
Intanto mangiai una focaccia acquistata in una panetteria di fronte (pekara, se ne trovano dappertutto in gran copia) bevvi una bottiglia d’acqua presa al bar (Kafana) di fianco e aspettai all’ingresso del palazzone osservando il rado e pigro via vai di passanti.
Mi si rivolse un cinquantenne basso, magro e dall’aspetto atletico, in italiano, e riconosciutomi per l’inquilino senza perdere troppo tempo mi portò nell’appartamento al terzo piano del palazzo (con l’ascensore con la lampadina fulminata). Le rifiniture del palazzo sono pari a zero, in tutto simili a quelle delle nostre prime case popolari costruite subito dopo la guerra.
L’appartamento, veramente minuscolo si compone di una stanza (completa di frigorifero, lavatrice, televisione con antenna satellitare, ed aria condizionata) con angolo cottura ed un bagno abbastanza confortevole ma senza bidet. Scandaloso, sconcertante è l’intrico di fili e tubi che costituiscono gli impianti idrico, fognante ed elettrico; frutto di successive stratificazioni e di un mancato tentativo di razionalizzazione, forse pericolosi.
Presi una rapida doccia e me ne tornai per strada cercandomi un posto per andare a mangiare.


La Dubrovacka è uno strada che interseca a 90° la Kneza Mihailovna che dista, dal punto dove abitavo io, circa ottocento metri. Strada facendo mi fermai ad menianicnica a cambiare un pò di soldi mentre la casa l’avevo pagata in anticipo in euro ( tre giorni 108 euro, conservando con attenzione la ricevuta di pagamento che in caso di bisogno va esibita alle autorità).
Man mano che ci si avvicina al corso principale gli edifici hanno un aspetto gradualmente più curato fino ad essere perfetti ed elegantissimi nelle immediate adiacenze.
Camminai per un pò sulla Kneza Mihailovna, chiesi per un ristorante e mi spedirono in un elegante ristorante di cucina internazionale, ma volevo mangiare serbo (devo dire che mi piace molto: è nutriente e non fa ingrassare) e mi diressi in un altro ristorante “Donna Klara” che cucina anche serbo ed altrettanto elegante (1500 din). Me ne tornai a casa a riposare.
Nel pomeriggio me ne tornai nelle Kneza Mihailovna e me la girai in lungo ed in largo.
Si tratta di un enorme viale a circolazione esclusivamente pedonale, caratterizzato dal fatto di essere sempre affollatissimo, con la consueta, infinita sequela di bar e gelaterie all’aperto. Vi si svolgono numerosissimi microeventi: dal raffinato cantante Jazz, ai giocolieri, ad artisti di cabaret, pittori, al finto cetnico col cappelluccio e la zampogna o la ciaramella.
Non ci si annoia, insomma: lungo i vicoli, locali di tendenza, forse, più frequentati l’inverno.


Ero stanco e mi avviai verso casa, a cento metri dal palazzone, mi fermò una ragazza. Piccolina, sulla ventina, bionda con gli occhi azzurrissimi, carina. Farfugliò qualcosa di, per me, incomprensibile, in serbo; le dissi, in inglese, che ero italiano, ma non parlava inglese. La sentii pronunciare qualcosa tipo “sex “ ma non ci badai. Mi riavviai verso casa, vidi che mi seguiva a qualche passo di distanza, pensai che abitasse nello stesso portone. Una volta a casa mi sentii scombussolato, pensavo a quella ragazzina e a quello (di piacevole) che sarebbe potuto accadere se avessi acconsentito a quella, che a tutti gli effetti, mi era sembrata una confusa ed insieme esplicita offerta sessuale, e per un tempo impercettibile la mia volontà aveva seriamente vacillato, poi avevo comunque deciso, per il meglio (e non me ne lamento, sia chiaro). Non mi aveva nemmeno detto il suo nome quando aveva voluto sapere il mio. Fatto sta che mi sentivo agitato da sentimenti contrastanti e che se fossi rimasto in casa non sarei riuscito a dormire. Uscii e me andai dritto filato alla Kafana all’angolo del palazzone. Un locale basso, non molto ampio, pieno di fumo e di gente. Mi sedetti ad un piccolo tavolo in un angolo un pò in disparte ed ordinai al ragazzo (Gorane) una Jelen grande. Attirai subito l’attenzione del proprietario del locale, Rade Ristovic: un uomo di circa 55 anni di altezza media, con i capelli bianchi e corti e gli occhi, intensamente azzurri, vivacissimi.
Mi invitò al suo tavolo ed accettai volentieri. Non parlava inglese ma con la mediazione di un avvocato (un tipo smilzo, altezza media, scuro, scuro dall’aria equivoca) presente tra gli avventori potemmo comunicare, stabilendo in breve fra noi una forte corrente di simpatia. Dopo poco smisi anche di pagare le birre bevute (offerte da Rade) che si erano nel frattempo enormemente moltiplicate. Finimmo per parlare di politica. La sua teoria è che i guai della Serbia sono causati dai Montenegrini. A sentire lui, infatti, tali erano di origine tutti i più rimarchevoli politici serbi ed in particolare coloro che erano stati la causa di tante sofferenze per il popolo.
...

Wednesday, July 29, 2009

I Warriors a Bolzano !

Dedicato a "small biscuit Kovac".

Questa, giuro, non me la sarei mai aspettata !
I Warriors sono venuti a Bolzano e non hanno detto niente a nessuno !


Se penso a tutti i serbi che stanno nella zona di Bolzano....


Se penso a Djordje e a cosa fa per le varie associazioni balkaniche...


L'unica spiegazione che mi dò è che le loro ragazze sono gelose...


Questo è un altro problema conseguente al visto. Le ragazze serbe sono le più belle del mondo, ma non lo sanno...


Sapete che non so' ancora chi ha vinto ?


Almeno hanno fatto un viaggio ecologico !!!


Ancora non ci posso credere ! Tanti bei serbi in Italia e non l'abbiamo saputo !!!


Che bello vedere questa bandiera in Italia !


Angel warriors Cacak.

Le foto sono di proprietà delle squadre e sono protetti da Copyright

Saturday, July 25, 2009

Paprika balkanicus


E... olè! Sbarcano in Italia questi splendidi topini !

Al loro debutto in Italia, scoperta dei Womad (World of Music Arts & Dance) di Peter Gabriel, l’ensemble è composto da cinque giovani talenti, provenienti da Romania, Serbia e Slovenia e residenti da qualche anno a Londra. Nati nel 2007, sono considerati dalla critica anglosassone i nuovi “baronetti” della world music. Lo spettacolo dei Paprika Balkanicus è elettrizzante, giocato con un'energia straordinaria, che dispensa momenti di emozione intensa. Il repertorio, tipicamente balcanico, con brani dalle velocità strabilianti, accentua la magistrale bravura del violinista romeno Bogdan Vacarescu, un talento naturale scelto nel 1997, a soli vent’anni, per far parte della World Youth Orchestra e del settetto del grande violinista Nigel Kennedy. L’ensemble si arrichisce, inoltre, della presenza del contrabbasso di Jozef Secnik (ex Terra Folk, vincitori del BBC World Music Award 2003), della chitarra ritmica di Vlad Jocic e dei pluripremiati fisarmonicisti classici Milos Milivojevic e Zivorad Nikolic.
In soli due anni contano partecipazioni a rinomati festival quali Glastonbury, Womad Charlton Park, Womad Las Palmas, Adelaide Cabaret Festival, Spraoi & Northside Music Festival, Balkan Fever London, Secret Garden Party, Exit e Edinburgh Fringe.
Sfera culture


Niska banja.
Interview.
Gli inglesi e il kolo.

Paprika Balkanicus

25/07/2009 21.30 presso Vincoli Sonori - Kletzmer & Gypsy Festival
Teatro Sociale, Piazza Vittorio Veneto, 24 - Tel. 0121 795412, Pinerolo, Torino, Italy.

KLEZMER & GYPSY FESTIVAL VINCOLI SONORI is a journey through different souls of Oriental and Balkan Europe music, a natural stage where from father to son root sounds are handed down, ethnic groups and religions meet each other to give life to musical expressions that go beyond differences. Born in 1996, KLEZMER & GYPSY FESTIVAL VINCOLI SONORI hosted in the past editions artists as The Klezmatics, Taraf de Haidouks, Maurice El Medioni, Kocani Orkestar, Fanfara Ciocarlia, Rona Hartner and Florin Niculescu, growing every year with both famous international and emerging groups.
For more info, pls visit: www.sferaculture.com & www.myspace.com/vincolisonorifestival

Thursday, July 23, 2009

VUK KOSTIC - Intervista dedicata a Lina


Oramai non è più un segreto; a Lina e a me (Francy) piace l'attore serbo Vuk Kostic.

Ed è da un po' che ho promesso che avrei fatto un post su di lui. Ma invece di riassumere biografia e filmografia (che potete leggere tutto nell suo sito ufficiale
molto bello...e pieno di foto!) vi propongo un' intervista trovata sulla rivista "story" (rivista serba di pettegolezzi!) dove le lettrici potevano fare domande e Vuk ha risposto (l'intervista in serbo qui)
Abbiamo ammirato Vuk nei bellissimi film "Absolutnih 100" , "Zivot je cudo" (che è stato girato qua) "Love & other crimes" e ne abbiamo già un po' parlato....ma eccovi la traduzione dell'intervista!

Vuk Kostić: Mi piaciono le ragazze alte!
Intervista su "Story" 21 maggio 2009


Domanda: Vuk, quando smetterai di prendere ruoli del cattivo, del mafioso e del dealer nei tuoi film? Non dico che non sei bravo in quei ruoli, ma non potresti accettare un ruolo un po' più "positivo"? (Marija Nićiforović)


- Non ne ho la più pallida idea. Meglio fare il mafioso in un film che starmene seduto a casa!


Domanda: Perchè ti vesti ancora come negli anni '90? (Maja Tarlać
)

- Perchè per me sono ancora gli anni'90 (ride)


Domanda: Se ti chiedessero di presentare una trasmissione alla TV che parla di sport, caccia etc. l'accetteresti? Oppure un'emissione dove presenti ai telespettatori dove sei stato? (Jelena Matić)

- Certo, anzi ci sto proprio pensando.

Domanda: Vuk, quando verrai a Sarajevo? Ti farò da guida! (Nevena
)

- Non sono mai stato a Sarajevo, ma mi piacerebbe andarci.

Domanda: Credi nella rincarnazione? Se ci credi, come cosa/chi vorresti ritornare nella prossima vita? (Ognjanović Ivana)


- Di sicuro come peccabile serbo.


Domanda: Ci sono delle avventure di scuola che con piacere ti ricordi? (Vesna Mandić)

- Ho un sacco di ricordi della scuola, tante stupidate che ho fatto, non saprei proprio quale condividere con voi .


Domanda: E vero che vai a caccia? Se si, non ti dispiace per la preda? Lo sai che i camosci piangono quando vedono un cacciatore? Meglio se vai a pesca, rilassa l'anima. E stare vicino all'acqua ripacifica. (Janja ribara starog kći)

- Orca, qui la domanda l'ha fatta di sicuro un esperto! Io la cosa non la vedo per niente così, no, non mi dispiace, la caccia è uno sport preistorico.


Domanda: Ti succede di avere contatto con delle tue fans? (Ana)

- Raramente, ma succede!


Domanda: Che tipo di ragazze ti piaciono? (Aleksandra.
)

- Ragazze alte.


Domanda: C'è un posto qui a Belgrado dove potrei vederti? Non voglio conoscerti, solo vedere come sei dal vivo. (Jelena Marinković
)

- Restoran Violeta kućo stara.


Domanda: Qual'è il miglior film che hai visto negli ultimi tempi? (Amina
)

- Ultimamente non ho visto nessun bel film.


Domanda: So che non usi Internet, ma lo sapevi che su facebook c'è una tua pagina "fan" con 3800 fans, che ne pensi? (Milica Radifković
)

- Non ho un PC, quindi non mi eccito per questo. So che al giorno d'oggi si passa per analfabeta se non si usa il Computer. Comunque mi fa piacere di avere cosi tanti fans!

Domanda: Come ti rilassi? (Sandra Pejić)

- Passo il tempo con i miei amici, vado a caccia, nel bosco oppure al mare. Questi sono i miei svaghi. Ma poi devo anche stare da solo, perchè un attore ha bisogno anche un po' di solitudine.


Domanda: Ti è mai successo che ti hanno disdetto di fare il ruolo principale nel fim, all'ultimo minuto? E se si, come reagisci a queste situazioni? (Jelena Đurđević
)

- Non mi è mai sucesso che non mi hanno dato un ruolo promesso, ma mi è già sucesso che vado ad un provino e non mi danno il ruolo che desideravo.
Mi riprendo andando a comprarmi qualcosa per la caccia oppure qualcosa che mi serve....

Domanda: Accetteresti un ruolo dove non saresti l'attore principale e dovresti essere un omosessuale e ci sarebbero da filmare un sacco di scene d'amore? (Jovana Pešić
)

- Il ruolo dell'omosessuale lo accetterei. Per le tante scene d'amore non saprei, sicuramente non insisterei, non so se mi farebbe piacere di dovere fare un sacco di scene esplicite con una persona dello stesso sesso.


Intervista curata da Ksenija Konić
per story.rs

Friday, July 17, 2009

Il diario di viaggio di Gennaro (quarta parte)



(continua da qui)

...Dopo poco, li seguii anch'io, saranno state le 2.30. Uscii salutando quelli della reception, che ormai mi conoscevano ed in particolare i buttafuori, ai quali dovevo essere simpatico.
La mattina intorno alle 9.00, saldai il conto (60€) e chiesi alla donna alla reception di chiamarmi un taxì. Conobbi un altro cliente dell’albergo, presentatomi dalle donne che stavano davanti all’ingresso: un curioso tedesco sessantenne che girava per la Serbia in bicicletta, che infatti avrei adocchiato l’indomani in Knieza Mihailova a Belgrado. Venne il taxì, una vecchia Ford Mondeo, guidata da un tranquillo sessantenne, che faceva da poco il tassista, e che si era pensionato come macchinista sui battelli da trasporto che solcano il Danubio. Giunsi alla stazione degli autobus (a fianco a quella dei treni). Era un grande piazzale recintato con cancelli, nel quale vengono parcheggiati gli autobus in corrispondenza del cancello indicante la località di arrivo, il tutto circondato su tre lati da una costruzione a forma di C, con i porticati sul lato interno contenente biglietterie, sale d’aspetto, ecc... Acquistai il biglietto – 600 din.- che mi diedero unito ad un gettone metallico, mi presentai al cancello ed una guardia giurata mi fece entrare dopo essersi preso il gettone, sistemai la valigia nel portabagagli. Un pensionato, intanto, aveva preso a magnificarmi le qualità delle canne da pesca tedesche rispetto allo schifo di quelle cinesi. Un anziano zingaro cieco chissà come entrato lì dentro iniziò a chiedere l’elemosina un pò troppo vivacemente, perchè quasi subito venne un dipendente della stazione che lo allontanò bruscamente spingendolo per le spalle tra le rumorose proteste dello zingaro che infine ammutolito, venne consegnato ad un giovane poliziotto.
Salii sul pullmann pagai ancora per il bagaglio -90din.-. L’autobus era semivuoto. Ci avviammo ed in breve giungemmo sull’autostrada, il corrispettivo di una nostra strada a scorrimento veloce: due corsie secche, senza corsia d’emergenza, limite massimo di velocità 80 Kmh. Il paesaggio dai finestrini incredibilmente piatto e sulla destra il Danubio.


Affianco a me, ma sull’altra fila di sedili, un’affascinante donna di circa trentacinque anni. Mora dai lunghi capelli raccolti sulla nuca, un atteggiamento serio e riservato, bella, media altezza, slanciata e comunque ben tornita, vestita in modo semplice ma elegante. Il naso dritto e deciso, lo sguardo intenso ed espressivo. Non invitava certo a confidenze. Io, però non riuscivo a staccarle lo sguardo di dosso. Mi decisi a rivolgerle la parola: con la scusa che ero straniero le chiesi se quello che si vedeva era il Danubio; mi rispose in buon inglese non limitandosi al solo Danubio, ma illustrandomi tutto quello che si vedeva dal finestrino. Il suo modo di parlare era calmo e misurato e la sua voce calda e profonda. Io l’ascoltavo ammirato cercando di bere ogni sua parola e di imprimermi bene nella memoria la sua immagine. Mi stavo innamorando! Non so a che punto delle mie fantasie mi accorsi che stavo pensando che io quella donna me la sarei sposata ( ma non sapevo neppure come si chiamasse e magari era già sposata e madre di figli).
Mi disse di Zemun quando vi passammo dentro e di Novi Beograd e di Belgrado quando vi giungemmo, infine una telefonata infingarda, forse sua madre, si sentiva una voce di donna, mise fine al nostro colloquio.


In breve giungemmo alla stazione degli autobus, anche qui di fianco a quella dei treni, che a parte le dimensioni ricalca quella di Novi Sad.
Mi ritrovaii su un viale larghissimo sui cui fianchi erano dislocati, oltre ai soliti palazzoni, due parcheggi multipiano in metallo, dietro uno dei quali c’è uno stentato giardinetto, (strano il primo ed unico, maltenuto, che ho visto da queste parti) nel quale bivaccava un bel campionario di disperati (anziani soli, invalidi, malati di mente, zingari, stranieri, disoccupati, venditori abusivi di qualsiasi cosa, drogati, alcolizzati, spacciatori, prostitute, due, le uniche che abbia visto battere da queste parti) ma che, fidatevi, all’occhio esperto dell’italiano, del meridionale, non è sembrato veramente pericoloso. Tutti avevano comunque un atteggiamento riservato ed in particolare le prostitute.
Presi un taxi ed in breve giunsi alla Dubrovacka, 22. Il palazzo, un’altissima, bianca torre, dove si trova l’appartamento, a vederlo da lontano sembra bello, ma a vederlo da vicino si rivela per quello che è: uno squallido edificio di edilizia popolare, piuttosto maltenuto.
Anche lo spazio immediatamente intorno al palazzo era veramente sporco e abbandonatro a se stesso ed insieme alla rarefazione tipica di un’assolata domenica mattina estiva, dava a quel luogo una sensazione di vera desolazione: che contrasto con la perfezione puntigliosa di Novi Sad!

Wednesday, July 15, 2009

Dusan, bajka bez kraja


Perdonatemi. Volevo fare tutto con calma, ma stasera Dusan ci ha rifatto i complimenti per il blog e io mi sono sciolta d'immenso !
Questo ragazzo è una favola.
Un altro video dedicato alle fanciulle, ma questo è per le mlade devojke !!!
Il suo blog.

P.s. ed n.b. chi di voi ha capito chi è Dusan ?

Saturday, July 11, 2009

Il diario di viaggio di Gennaro (terza parte)


Prosegue da qui (prima parte) e qui (seconda parte):

Dopo aver proceduto per un tratto sentii provenire dall’altro lato della strada della musica suonata a forte volume, mi fermai ed individuai una bassa costruzione color arancio con la scritta in caratteri latini corsivi EFIKA.
Lì davanti c’eraInserisci linkno alcune persone in attesa di entrare, mi unii a loro. L’ingresso era una vasta stanza abbastanza spoglia con un lungo ed alto bancone ad L sormontato da certe leziose colonnine di legno a spirale. Mi accolse un tizio che aveva l’aria di essere uno che comanda; all’incirca quarant’anni, altezza media, corporatura robusta, viso butterato dall’acne, barba di qualche giorno. Lo riconobbi per quello che era e mi rivolsi a lui per pagare il biglietto, mi rispose che l’ingresso era gratis, allora gli chiesi di acquistare una birra visto che ne aveva una in mano e mi disse di rivolgermi al cameriere.

Superai una porta ed entrai in un vasto salone dal soffitto piuttosto basso, contornato lungo il perimetro da un finto colonnato in legno in stile moresco, altre colonne al centro della sala in fulcrate alle quali c’erano i soliti tavolini tondi a fungo alti e piccoli. Sotto le colonne divani e poltrone. Dal lato dell’ingresso c’era sotto, manco a dirlo, un finto colonnato moresco, un lungo e basso palco sotto il quale suonava appassionatamente un numeroso e giovane gruppo di turbo-folk con tanto di cantante maschio e di cantante femmina (molto denudata ma niente d’eccezionale). Su un lato della sala (l’atmosfera era da discoteca con tantissime luci colorate e stroboscopiche) su palchetto con poltrone un’avventrice (un pò speciale credo) biondissima, mezza nuda, snella ed assolutamente bella, stava cantando (ad un microfono che le avevano appositamente fornito) con grande competenza.

La musica proprio uguale a quella turca, con tutti quei ghirigori e quelle infioriture, sentimentalissima fino alla più becera sdolcinatezza, ma arrangiata su basi rock e pop era suonata a volume altissimo. L’effetto devo dire, però, era gradevole.
Erano più o meno le due e la discoteca era piena all’inverosimile. T
antissimi giovani ma anche più di qualcuno della mia età (43 anni), mi sono sentito a mio agio. Presi una birra e me ne andai gironzolando intorno. Tante belle ragazze e bei ragazzi, solo alcune molto discinte quasi tutte con atteggiamento molto contegnoso. mi sistemai sul fondo della pista in una zona meno affollata. Mi appoggiai ad un tavolinetto colonna vicino ad un gruppo di ragazze sole, dall’aria ansiosa e schiva.
Mi spostai in avanti per dare un’occhiata e, davanti al palco, una bella brunetta mi invitò a ballare. Non me lo feci ripetere nemmeno mezza volta e sfoderai tutta la mia abilità ( è quella che è) di ballerino e mi slanciai in danza che voleva essere sensuale, intanto avevo anche adocchiato il fidanzato della tizia, il quale per la verità, non faceva una piega.
La ragazza mi aveva preso per ungherese e quando le dissi che, invece ero italiano la raggiunsero altre quattro ragazze che ballarono tutte con me, ed io raggiunsi l’acme della felicità. Mi facevano volteggiare, mi toccavano e mi stringevano nonostante i fidanzati, che se ne stavano tranquilli in disparte e nemmeno le guardavano e così fino alla fine della serata, quando si unirono a noi anche i fidanzati (o forse semplici accompagnatori) che pensavano che io non li avessi notati.
Dopo averli guardati bene nelle loro reali dimensioni, mi complimentai con me stesso per non aver esageraro, erano, evidentemente, degli abituè del locale. La ragazza che per prima aveva ballato con me, una brunetta svelta mi
nuta sulla trentina, comunque mi rimaneva vicino. Mi offrirono da bere, ricambiai e ce ne andammo, mentre i gestori del locale mi invitavano per la serata successiva.

Rapidamente percorsi il breve tratto di strada fino all’albergo e mi misi a letto. Erano le 4.00.

La mattina mi svegliai intorno alle dieci e per le undici ero fuori dall’albergo. Feci la solita strada fino alla stari grad. Girovagai per un pò.
Visitai la cattedrale ortodossa: i fedeli entrano in questo vasto locale, spoglio al centro, con le pareti fittamente decorate, per lo più in colore oro, di immagini sacre in stile bizantino con volti senza prospettiva, dal soffitto appesi a lunghe catene grossi, pesanti e molto elaborati lampadari di ottone. In fondo alla sala delle pale da altare, ma senza altare, dipinte nello stesso stile ma con maggiore intensità e ricercatezza, su questa superficie una porticina ed alcune finestrelle.
Per terra mosaici con la consueta simbologia protocristiana e delle guide rosse che non possono essere calpestate. Niente banchi, niente sedie, solo alcuni leggii, con sopra libri con immagini sacre protetti da una bacheca di vetro. I fedeli entrando si fermavano davanti ad ognun leggio in genere inserivaono un’offerta nell’apposita cassettina e poi si chinavano a baciare l’immagine sacra partendo dalle immagini più vicine all’ingresso fino ad arrivare in fondo alla chiesa, dove, per capirci, da noi ci sarebbe l’altare.

foto di sekica

Uscito dalla chiesa, inserita in un angusto giardino recintato, mi ritrovai di nuovo nell’isola pedonale, dove stava passando una banda musicale di cinque o sei elementi. Questi erano tutti rom, ed indossavano una specie di divisa, composta di un pantalone scuro e di una camicia a quadri uguale per tutti. Suonavano dietro l’offerta di denaro, maggiore era l’offerta più lungo era il brano musicale suonato e di tanto in tanto si spostavano di qualche decina di metri. La musica era del tipo, ormai celebre, suonata nei film di Kusturica.


Camminai ancora per un pò e me ne andai a mangiare di nuovo nel ristorante dove avevo già mangiato il giorno prima, essendomi trovato bene.
Ordinai bistecca di maiale ed insalata di cetrioli, pomodori, cipolle e contorno di patate al forno (1000 din). Devo aggiungere che tutto era molto buono e che lo innaffiai con due bottiglie grandi Jelen pivo. Lentamente me ne tornai in albergo per riposarmi un pò.

Per chi decide di visitare Novi Sad ecco qui una guida (in pdf) da scaricre!

Tuesday, July 7, 2009

Alban e il rap




Ok ok.. niente più programmazioni.. continuano le scuse a tutti quelli che attendono, ma è capitato che nei giorni scorsi ero nel traffico cittadino quando suona il cellulare. Era Ske e non sentivo nulla. Mia figlia che mi teneva il cellulare e io in un ingorgo per lavori stradali. Ho solo capito: " sono incasinato, solo nel negozio, ragazzo fantastico, posta tu"
Bene.. vengo così a parlare con un ragazzo favoloso: Alban.
L'ho subito preso in simpatia perchè il suo italiano è veramente strano, molto affascinante.
Mi chiedeva sempre un post su balkan e diceva sempre : "Devo sapere Lina cosa valgo, voglio che mi dai un giudizio e voglio anche il parere della vostra ciurma"
Io gli ho risposto: Alban per me tu vali un sacco perchè amo tutti i balkanici dalla Slovenia alla Grecia e quei pochi antipatici non potranno mai e poi mai rovinare la bellissima immagine che ho di quei luoghi e di quei popoli.
Ma quando l'ho sentito cantare, mi sono sciolta nell'immenso.
Ditegli il vostro parere. Lui ci tiene tanto.

Myspace.com/xbang

Monday, July 6, 2009

In Europa oltre i nuovi muri


Nei giorni scorsi mi è capitato (non mi riocrdo neanche più dove !) di leggere un bellissimo programma di un viaggio in Bosnia e in Serbia. Combinazione negli stessi giorni è arrivato anche il viaggio di Diego, al punto che facevo anche confusione tra i due viaggi. Chi scriveva era Corrado e a differenza di Diego, Corrado non l'ho più sentito. Ieri mi è arrivata una mail carinissima !

Ciao Balkan-Crew
scusate il ritardo nella risposta...
Noi siamo un disastro nel far sapere cosa combiniamo :-)
basta vedere il nostro sito...che è MOLTO scarno
perciò grazie dell'opportunità che ci date!
Al momento abbiamo in piedi l'organizzazione di tre campi uno in Croazia, uno in Bosnia e l'altro a Trieste all'interno di un progetto sulla multiculturalità, il progetto "Reti, Ponti e Dialoghi Interculturali"
Inoltre la Carovana in Croazia e Serbia (24 luglio - 2 agosto) seguito della Carovana 2008 fatta in Bosnia

Sul sito www.benkadi.it/tenda trovate la presentazione della tenda e la descrizione dei campi (che cominciano la prox settimana, ma ci sono ancora posti disponibili) se intanto volete pubblicizzare quelli...grazie...e inoltre qui sotto trovate la mail che abbiamo mandato per le iscrizioni alla Carovana 2009

Grazie del supporto e complimenti per il blog!!
Cerchiamo di mantenere i contatti!
Tenda per la Pace e i Diritti



Attenzione! Attenzione! PREPARATE I PASSAPORTI!

Torna la carovana della Tenda della Pace "In Europa, oltre i nuovi muri". 24 luglio - 2 agosto

Per la Serbia è obbligatorio il passaporto.
L'organizzazione prevede meno tappe (quindi meno stress per gli spostamenti) però con soste più lunghe, sia per incontrare con più tempo le persone e le associazioni locali, sia per conoscere le città, i saperi e...i sapori. Il target di quest'anno sono le associazioni che si occupano di giovani, di diritti umani, di convivenza. I dettagli del programma sono in corso di definizione, ma comunque questo è il canovaccio:
Si parte il 24 luglio alle ore 8.00 dalla Piazza Transalpina di Gorizia (lato Nova Gorica) e nel tardo pomeriggio saremo a Vukovar. Vukovar è la città "martire" della guerra tra Croazia e Serbia. E' (o era) una città storicamente e culturalmente molto importante, con insediamenti fin dalla preistoria, appoggiata sul Danubio, multietnica e multiculturale...cosa ne rimane? Eppure ....
Il 25 luglio resteremo a Vukovar. Forse faremo una tappa alla vicina Osijek. Il 26 verso le 12.30 partenza per Belgrado, la capitale della Serbia. A Belgrado resteremo fino al 29 mattina. Quel giorno ci trasferiremo a Zajecar, ai confini orientali della Serbia. Il 30 da Zajecar andremo a Novi Sad, la capitale della Vojovodina. Da Novi Sad ripartiremo il 2 agosto e arriveremo a Gorizia nel tardo pomeriggio. Nei giorni di sosta sia a Belgrado che a Novi Sad, probabilmente effettueremo delle "escursioni" in città o località vicine, anche per conoscere caratteristiche peculiari della Serbia, come i monasteri in Fruska Gora, ecc...



Ricordiamo che NON E' UN VIAGGIO TURISTICO.

Grazie ai contributi -per ora- delle Province di Gorizia e Trieste riusciamo a contenere le spese complessive della carovana.
La quota di partecipazione, che comprende i costi di viaggio, alloggio, colazione, un pasto al giorno ed assicurazione, è di 200,00 € per studenti, precari, senzafissadimora - 250,00 €uro per tutti gli altri.
Ogni sera cercheremo di cenare assieme ai volontari di associazioni locali, che rimane il modo informale di conoscersi e per noi reata preferibile ed in ogni località cercheremo di avere anche contatti con le autorità locali.



Per tutti gli interessati...sono aperte le pre-ISCRIZIONI: inviateci una mail di interesse o disponibilità e Vi informeremo con costanza. Il numero massimo è di 40 persone. Chi prima arriva ...meglio alloggia. Comunque...fate girare questo avviso, soprattutto per quelli che non sono mai stati..."da quelle parti", come molti di noi, sarà un'occasione unica.

Lunedì 6 luglio, ore 20.30, primo incontro di informazione, formazione e conoscenza presso la sede della Tenda per la pace e i diritti, piazza Dante 4, Staranzano

tendapace@gmail.com

Corrado

The group “Tenda per la Pace e i Diritti - Peace and Human Rights Tent” was founded in 2003 from a community of people that, in the face of the announced aggression to Iraq, decided not to be still and quiet, simply watching the war on TV. For three months they rose, in the central square of Monfalcone, a TENT aganinst all wars:
 to provide information on the several conflicts that are present in the world, also through a Web of people and associations that have decided to stay in conflict sites;
 to repudiate war and violence as methods of solution of conflicts;
 to endorse safeguard of the rights ratified by the Universal Declaration of Human Rights;
 to raise the awareness of the largest number of people about the cases of rights denial and discrimination, in our country as well as in other parts of the world;
 to involve as many people as possible in concrete paths of resistance and commitment;
 to oppose any system based on abuse of power, new forms of slavery, disregard of life and human dignity, discrimination and social exclusion;
 to move toward another world and get ready for the different world that is coming.
These still remain the founding principles of the Association of Social Advancement “Tenda per la Pace e i Diritti - Peace and Human Righs Tent”.
The Tent is open to all people without any distinction of age, gender, race, culture, language, religious creed; its actions take into account the complexity of every individual and society, starting from the personal dimension up to the planetary one.

Saturday, July 4, 2009

Le montagne di Zeljko








Abbiamo lasciato il post senza parole perchè le foto parlano da sole !
Zeljko ha una baita a Zlatibor e io, Riccardo e Francesca ci siamo prenotati le ferie.
Solo che ci siamo divisi male i compiti. Zeljko e Riky vogliono stare in casa a bere la rakjia e ogni tanto un buon caffè turco e a me e Francesca tocca procacciarci il cibo andando a caccia di cinghiali !
Eppure ci passeremo tutta la vita la ! E i nostri mariti e le nostre mogli non patirebbero poi molto ! Magari si coalizzerebbero per aprire l'anti balkan-crew !!
Lina

E ricordate sempre il video delle montagne che ha avuto un successo incredibile !

Thursday, July 2, 2009

PANCEVO CITTÀ MORTA - ПАНЧЕВО МРТАВ ГРАД

"Due anni fa partivo per la Serbia con 150 euro in tasca e la mia vecchia xm1 con l'ntenzione di girare un documentario a Pancevo, cittadina distante 20 km da Belgrado. Pancevo era ed e' ancora il simbolo dei bombardamenti feroci avvenuti nella primavera del 1999 sulla Serbia. Pancevo era ed e' ancora la citta' piu' inquinata d'Europa.

Le fabbriche di Pancevo che davano lavoro a migliaia di persone vennero bombardate per novanta giorni causando un disatro ecologico di immani proporzioni.
L’allora vicepresidente americano della amministrazione Clinton, che volle fortemente il bombardamento era Al Gore , oggi Nobel per la pace e vincitore di un Oscar con il suo film ridicolo ’una verita’ sconveniente“.

Oggi le fabbriche di Pancevo sono state quasi tutte chiuse e migliaia di operai hanno perso il lavoro e sono stati lasciati sulla strada.
La Nato non hai mai risarcito i danni causati alla cittadina di Pancevo, in compenso però alcune multinazionali che si occupano di bonifiche ambientali si sono presentante a Pancevo negli ultimi anni disposte a bonificare l’ambiente in cambio di milioni e milioni di dollari, che la Serbia dovrebbe pagare in una cinquantina di anni.

Questo e’ il mondo in cui viviamo, questa e’ la verita’ scomoda che gente come Al gore , Obama, e altri politici alla moda ci stanno nascondendo insieme al progetto HARRP e alle Chemtrails, ingannandoci con le loro xxxx e la loro voglia di salvarci dal cambio climatico.


Non credero’ mai alle buone intenzioni di certi politici e vi invito a informarvi meglio sul passato di questa gente. Non sempre quello che e’ cool e alla moda e’ giusto. Mi assumo personalmente la responsabilita’ delle parole che sto scrivendo e sono sicuro che a breve la storia dimostrera’ la veridicita’ di quello che sto scrivendo.


Il 1 luglio 2009 ho presentato in anteprima il mio documentario Pancevo_citta’ morta nella citta’ di Pancevo alla presenza di centinaia di cittadini della ormai in ginocchio citta’ di Pancevo."


Antonio Martino




Eccovi il trailer del film: -- Pancevo_mrtav grad in concorso al Salento Finibus Terrae 11-26 Luglio 2009



Pancevo_mrtav grad_TRAILER



Antonio Martino, giovane regista indipendente, vive e lavora a Bologna. Dopo la laurea al Dams nel 2004, avendo già collaborato con Ong (ANPAS Emilia-Romagna- Gruppo Yoda) ed alcune associazioni di volontariato, gira “Fatma Aba-ad". Come ho imparato ad amare i Saharawi”, realizzato nel deserto del Sahara presso i campi profughi Saharawi. Ha collaborato con la POLIVISIONI, un gruppo di filmakers indipendenti con cui, nel 2003, affronta il problema dell'antiproibizionismo in Italia girando il documentario "Siamo fatti così", che vede come attore principale Freak Antoni, cantante degli Skiantos.

Già dal 2004 la sua costante diventa la ricerca della realtà che lo porta ad avvicinarsi a luoghi e temi difficili. I suoi reportage si trasformano in occhio consapevole le sue immagini diventano inchiesta.
Nel 2005 arriva fin sotto il reattore nucleare di Cernobyl e gira "Noi siamo l'aria, non la terra" documentando le attuali condizioni di vita e le conseguenze subìte dalla popolazione che vive nei pressi di della centrale nucleare di Chernobyl a diciotto anni di distanza dalla catastrofe. Il documentario verrà selezionato da diversi festival nazionali e internazionali.
Nell’inverno del 2006 gira "Blu Panorama" nei pressi del CPA/CPT di Isola di Capo Rizzuto, Crotone. Il film ritrae la fuga dei clandestini dal campo in cui sono stati alloggiati provissoriamente.
Subito dopo, curioso di capire le motivazioni di alcuni gravi fatti di cronaca commessi in italia nel 2005 da giovanissimi ragazzi rumeni, decide di analizzare le condizioni dei bambini che vivono in una società che a stento cerca di riprendersi dopo gli orrori post Ceusescu. Gira “Gara de Nord_copii pe strada” con il solo apporto di una piccola telecamera palmare più o meno nascosta ed un budget pari a zero. Vive con i bambini delle fogne di Bucarest per un mese, aprendo così una finestra sulla realtà di questi bambini che vivono nei canali sotterranei della città di inverno e per strada d’estate, vittime della pedofilia di strada (perpetrata spesso da turisti stranieri), della droga, e di abusi da parte di genitori. Il film riceve molti premi, tra i quali il prestigioso Premio produzione Ilaria Alpi 2007. Il film è stato acquistato da Rai 3 e Rai news24.

Nel febbraio 2007 gira Pancevo_mrtav grad” un reportage girato nella città più inquinata d’Europa: Pancevo, in Serbia, a pochi km da Belgrado. Il video indaga sulle conseguenze del bombardamento del più grande complesso industriale della ex Yugoslavia da parte della Nato. I feroci bombardamenti che provocarono una delle più gravi catastrofi ecologiche del secolo passato, furono fortemente voluti ed autorizzati dall’oggi neo Premio Nobel per la pace Al Gore, nonchè famoso ambientalista, allora vicepresidente dell’amministrazione Clinton.
Pancevo_mrtav grad” riceve la Menzione Speciale di Legambiente al Festival Internazionale Cinemabiente di Torino, la Menzione Speciale Visioniambientali al Visioni Italiane film festival di Bologna e vince il premio come miglior documentario all’Imola film festival 2007.

Noi siamo l’aria non la terra 2005, Gara de Nord_copii pe strada 2006, Pancevo_mrtav grad 2007 fanno parte del progetto Trilogia dell’Est che studia il rapporto tra uomo e ambiente. Antonio Martino ha collaborato inoltre con vari network internazionali come l’ ARD deutch Television, 3SAT, e con SG film, New York.



TRASLOCO

  In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia Ci siamo trasferiti in 5 altri siti Uno si chiama  ...