Friday, July 31, 2009

Il diario di viaggio di Gennaro (quinta parte)

Erano le 11.30, e l’appuntamento con quello dell’appartamento era per le 12.00, ma giunse solo un’ora più tardi a causa di un contrattempo che mi comunicò con sms.
Intanto mangiai una focaccia acquistata in una panetteria di fronte (pekara, se ne trovano dappertutto in gran copia) bevvi una bottiglia d’acqua presa al bar (Kafana) di fianco e aspettai all’ingresso del palazzone osservando il rado e pigro via vai di passanti.
Mi si rivolse un cinquantenne basso, magro e dall’aspetto atletico, in italiano, e riconosciutomi per l’inquilino senza perdere troppo tempo mi portò nell’appartamento al terzo piano del palazzo (con l’ascensore con la lampadina fulminata). Le rifiniture del palazzo sono pari a zero, in tutto simili a quelle delle nostre prime case popolari costruite subito dopo la guerra.
L’appartamento, veramente minuscolo si compone di una stanza (completa di frigorifero, lavatrice, televisione con antenna satellitare, ed aria condizionata) con angolo cottura ed un bagno abbastanza confortevole ma senza bidet. Scandaloso, sconcertante è l’intrico di fili e tubi che costituiscono gli impianti idrico, fognante ed elettrico; frutto di successive stratificazioni e di un mancato tentativo di razionalizzazione, forse pericolosi.
Presi una rapida doccia e me ne tornai per strada cercandomi un posto per andare a mangiare.


La Dubrovacka è uno strada che interseca a 90° la Kneza Mihailovna che dista, dal punto dove abitavo io, circa ottocento metri. Strada facendo mi fermai ad menianicnica a cambiare un pò di soldi mentre la casa l’avevo pagata in anticipo in euro ( tre giorni 108 euro, conservando con attenzione la ricevuta di pagamento che in caso di bisogno va esibita alle autorità).
Man mano che ci si avvicina al corso principale gli edifici hanno un aspetto gradualmente più curato fino ad essere perfetti ed elegantissimi nelle immediate adiacenze.
Camminai per un pò sulla Kneza Mihailovna, chiesi per un ristorante e mi spedirono in un elegante ristorante di cucina internazionale, ma volevo mangiare serbo (devo dire che mi piace molto: è nutriente e non fa ingrassare) e mi diressi in un altro ristorante “Donna Klara” che cucina anche serbo ed altrettanto elegante (1500 din). Me ne tornai a casa a riposare.
Nel pomeriggio me ne tornai nelle Kneza Mihailovna e me la girai in lungo ed in largo.
Si tratta di un enorme viale a circolazione esclusivamente pedonale, caratterizzato dal fatto di essere sempre affollatissimo, con la consueta, infinita sequela di bar e gelaterie all’aperto. Vi si svolgono numerosissimi microeventi: dal raffinato cantante Jazz, ai giocolieri, ad artisti di cabaret, pittori, al finto cetnico col cappelluccio e la zampogna o la ciaramella.
Non ci si annoia, insomma: lungo i vicoli, locali di tendenza, forse, più frequentati l’inverno.


Ero stanco e mi avviai verso casa, a cento metri dal palazzone, mi fermò una ragazza. Piccolina, sulla ventina, bionda con gli occhi azzurrissimi, carina. Farfugliò qualcosa di, per me, incomprensibile, in serbo; le dissi, in inglese, che ero italiano, ma non parlava inglese. La sentii pronunciare qualcosa tipo “sex “ ma non ci badai. Mi riavviai verso casa, vidi che mi seguiva a qualche passo di distanza, pensai che abitasse nello stesso portone. Una volta a casa mi sentii scombussolato, pensavo a quella ragazzina e a quello (di piacevole) che sarebbe potuto accadere se avessi acconsentito a quella, che a tutti gli effetti, mi era sembrata una confusa ed insieme esplicita offerta sessuale, e per un tempo impercettibile la mia volontà aveva seriamente vacillato, poi avevo comunque deciso, per il meglio (e non me ne lamento, sia chiaro). Non mi aveva nemmeno detto il suo nome quando aveva voluto sapere il mio. Fatto sta che mi sentivo agitato da sentimenti contrastanti e che se fossi rimasto in casa non sarei riuscito a dormire. Uscii e me andai dritto filato alla Kafana all’angolo del palazzone. Un locale basso, non molto ampio, pieno di fumo e di gente. Mi sedetti ad un piccolo tavolo in un angolo un pò in disparte ed ordinai al ragazzo (Gorane) una Jelen grande. Attirai subito l’attenzione del proprietario del locale, Rade Ristovic: un uomo di circa 55 anni di altezza media, con i capelli bianchi e corti e gli occhi, intensamente azzurri, vivacissimi.
Mi invitò al suo tavolo ed accettai volentieri. Non parlava inglese ma con la mediazione di un avvocato (un tipo smilzo, altezza media, scuro, scuro dall’aria equivoca) presente tra gli avventori potemmo comunicare, stabilendo in breve fra noi una forte corrente di simpatia. Dopo poco smisi anche di pagare le birre bevute (offerte da Rade) che si erano nel frattempo enormemente moltiplicate. Finimmo per parlare di politica. La sua teoria è che i guai della Serbia sono causati dai Montenegrini. A sentire lui, infatti, tali erano di origine tutti i più rimarchevoli politici serbi ed in particolare coloro che erano stati la causa di tante sofferenze per il popolo.
...

13 comments:

балканска девојка said...

questo post per fare gli auguri a gennaro per il suo compleanno e gli auguri ad alex che parte per il suo primo viaggio balkanico
sono in corso: transbakanika, il viaggio di diego e quello di corrado
a tutti voi, che ci seguite con affetto, i migliori auguri e.. sempre più innamorati dei balkani !

балканска девојка said...

ma capitano tutte a te gennaro ?
io ho avuto dei guai con la polizia, anche solo per una foto, ma tutte ste avventure.. mai.. giuro !
solidarietà agli amici montenegrini, luka e co.
il montenegro ha la più bella costa del mondo e le persone più belle dell'universo..
napred crna gora !

Anonymous said...

... grazie per gli auguri, domni compirò, aimè, ben 45 anni.
In quanto ai montenegrini, sia chiaro che quella non è affatto al mia opinione, ma quella di Rade, il quale lo diceva con esagerata enfasie e scherzando perchè il suo locale è sempre pieno soprattutto di montenegrini dalle dimensioni impressionanti.
Buongiorno a tutti da Gennaro

балканска девојка said...

ciao gennaro..
si.. ho specificato per quanto riguarda il montenegro perchè luka mi potrebbe mangiare viva
luka è questo strafigo qui
http://balkan-crew.blogspot.com/2009/05/sarma-sa-lukom.html
e oltre che strabello è anche strabravo !!
ma tu solo 45 ???
forza, forza, snaga snaga !!

балканска девојка said...

cavoli.. mi è arrivato un sms da francy..
in pochi giorni ha visto 3 monasteri serbi in krajna ed è stata a trebinje, il tutto dal montenegro..(sulla famosa bellissima costa !)
ha detto a ske che invece di parlare tanto faccia un post
ma ditemi voi se sono io che non sono mai stata in albania che devo fare dei post sull'albania !!!!

Anonymous said...

Non è mai troppo tardi...(comunque nemmeno io ci sono mai stato anche se da qui è vicinissimo). Prendi un treno per Bari e ti imbarchi su un traghetto per Valona o per un'altro porto.
Attraversando in barca lo stretto di Corfù ho potuto ammirare la bella costa albanese all'altezza di Saranda (che s'intravvedeva nella foschia)

Anonymous said...

... a proposito sono sempre Gennaro, anche se nel post di prima ho dimenticato di firmare.

балканска девојка said...

si.. ma avere un collega albanese e dover cercare in internet le nozioni necessarie a parlare di albania è troppo
ma quest'anno chissà che non ci facciano la sorpresa i motomuloni oppure alex..
vedremo.. aspettiamo resoconti

Anonymous said...

In Albania non dovresti avere difficoltà a comunicare l'italiano è diffusissimo atutti i livelli...
Gennaro

балканска девојка said...

si si..prendono la tv italiana
ho diversi amici in fb albanesi che parlano perfettamente l'italiano e non sono mai stati in italia

XXX said...

PECCATO GENNARO!!!
OGNI LASCIATA E PERSA :-)

xxx said...

PECCATO GENNARO!!!
OGNI LASCIATA E PERSA :-)

балканска девојка said...

ciao xxx grazie della visita..
lo dice anche mio marito
speriamo sia solo un modo di dire di voi uomini !

TRASLOCO

  In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia Ci siamo trasferiti in 5 altri siti Uno si chiama  ...