Monday, December 31, 2012

Srecna nova godina 2013



Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere.

Dalai Lama

I migliori auguri da parte di tutta Balkan crew !

Per vedere i nostri auguri, cliccate : QUI e scusate se mettiamo sempre la stessa musica ma you tube non ci permette di metterne un'altra


Sunday, December 30, 2012

XIII EDIZIONE DI CANESTRI SENZA RETI.PARTE E

Davvero magica la giornata finale di Canestri senza reti 2012 !


Ho vissuto tante di quelle emozioni che adesso ho da fare tanti ringraziamenti a tante persone fantastiche.


Andiamo per ordine.
Alle ore 15.00 la bellissima partita Podgorica - Cacak per il terzo e quarto posto con la vittoria di Cacak.
Alle ore 17.00 è iniziata la più bella partita di basket che abbia mai visto.
Moskow e Kragujevac ci hanno dato uno spettacolo incredibile e di una bravura degna da grandi campioni
Veramente bravi !


Ha vinto Kragujevac per soli tre punti e gli spalti scoppiavano di tifo.
Al momento della premiazione mi è piaciuto tanto il discorso di Paolo Cossavella, che ha ringraziato le famiglie che hanno ospitato i ragazzi, ma ha anche detto di essere consapevole di aver fatto un grande regalo alle famiglie eporediesi che hanno potuto conoscere i ragazzi che vivono all'est e la loro cultura.
Paolo è stato spesso nei Balkani e stasera ha detto una cosa bellissima : ne zaboraviti, non dimenticare.. ed è molto importante per noi che dobbiamo aprirci a nuove culture e dobbiamo dare un futuro al nostro paese.


Ed ecco la classifica :

  1. 1° KK Radnicki - OK Foka Kragujevac (Serbia)
    2° Chekows Hawks Mosca (Russia)
    3° KK Mladost Cacak (Serbia)
    4° KK Podgorica (Montenegro)
    5° ABA Legnano
    6° Libertas Liburnia Livorno
    7° Vicenza Basket Giovane
    8° Venaria Basket
    9° Social Osa Milano
    10° Paffoni Fulgor Omegna
    11° Don Bosco Crocetta
    12° KK Salinas Falcons Tuzla
    13° College Borgomanero
    14° CUS Brescia
    15° RGI Lettera 22 '99
    16° RGI Lettera 22 '00

  1. Premi individuali:

    Mvp ex aequo: Mihailo Jovicic (Kragujevac, n°12) e Ivan Evstigneev (Mosca, n°8)
    Miglior promessa: Maksim Sakhlakov (Mosca, n°14)
    Miglior quintetto: Pavle Jovicevic (Podgorica, n°10), Nemanja Nikolic (Kragujevac, n°88), Nemanja Tanaskovic (Cacak, n°14), Danil Porunov (Mosca, n°11), Francesco Biraghi (Legnano, n°33)

    Premio fair play Koodza-Tic Web Tv: Libertas Liburnia Livorno




Sarà un caso che Kragujevac è arrivato primo proprio al campionato giovanile dei tredicenni quando proprio 13 anni fa a Kragujevac partiva questa iniziativa col fantastico Nevio ?
Grazie Nevio, grazie Paolo Cossavella, grazie Lettera 22, grazie Ivrea !

Le partite sono visibili su tic web tv
E a questo proposito riceviamo questo bellissimo messaggio dalla redazione TIC:

  • Ci fa molto piacere avere nuovi amici su TIC ! Stiamo caricando adesso la registrazione delle finali e semifinali del torneo di ieri, saranno visibili entro questa sera sul nostro sito www.ticweb.tv. Le partite non sono scaricabili, ma è possibile inserire sul suo blog il link della pagina in cui verrà caricato il video in modo che dal vostro blog gli utenti possano visionarlo con facilità. Grazie, buona visione e continuate a seguirci! Redazione TIC

Arrivederci all'anno prossimo

Per vedere un po' di foto, cliccate : QUI

Per vedere le foto del sito della Lettera 22, cliccate : QUI

Per vedere Mirza sui nostri giornali, cliccate : QUI

Per vedere le premiazioni, tv Tic e Mirza, cliccate : QUI


Saturday, December 29, 2012

XIII EDIZIONE DI CANESTRI SENZA RETI.PARTE D

Con le lacrime agli occhi vi dico che oggi Cacak ha giocato una splendida partita con la squadra russa e purtroppo ha perso per il semplice fatto che i russi erano mezzo metro più alti dei nostri.



Le nostre speranze sono ora rivolte a Kragujevac che ha vinto la squadra di Podgorica ed è in finale.


Per cui domani alle 15.00 Cacak - Podgorica e alle 17.00 Mosow - Kragujevac.


Un applauso particolare a Nemanja Tanaskovic, Tanask per gli amici.

Un grazie particolare a Nevio, grande favola eporediese !


Ricordatevi di votare sul sito ufficiale

Si sono concluse le semifinali della XIII edizione della manifestazione eporediese ed il verdetto è che Cacak non potrà difendere lo scettro guadagnato lo scorso anno (il quarto nelle tredici edizioni del torneo, più tre secondi ed un terzo posto); infatti nella semifinale contro Mosca, dopo una gara senza aver mai mollato (come tradizione dei serbi), il risultato ha premiato i russi, per la prima volta ospiti al torneo. Nell'altra gara di semifinale i serbi di Kragujevac hanno passeggiato contro i montenegrini di Podgorica, esibendo una supremazia fisica impressionante e inserendosi prepotentemente come candidati alla vittoria finale.
Lettera 22

Ci tengo a dirvi che Matija Popovic, figlio dell'allenatore di Cacak, è stato a Ivrea due anni fa e adesso gioca nella squadra nazionale serba come cadetto. Meraviglioso ! Odlican !

Io sono un po' triste e quindi ... ci sentiamo domani...


Speriamo di vedere questa foto con i ragazzi di Kragujevac !

Friday, December 28, 2012

XIII edizione di Canestri senza reti. Parte C

Un' altra bellissima giornata con questi ragazzi magnifici anche se ho sbagliato strada all'andata e sono uscita dall'autostrada a Chivasso per trovarmi, non so' come, a Strambinello ( e non a Strambino che sarebbe stato giusto)... dall'altra parte del mondo.


Ho assistito a una partita splendida tra Cacak e Legnano e credo che abbia vinto Cacak unicamente per l'intelligenza dell'allenatore che analizzava minuto per minuto gli errori dei suoi e i punti deboli degli avversari.
Bravo Vojo Popovic' !!!


Io ero sugli spalti con Biljana che insisteva a farmi parlare serbo per correggere i miei errori.
Grande Biljana !! Lei non si spiega come mai i radioamatori italiani aiutavano quelli serbi nel 1999 se l'Italia è nella Nato e bombardava a più non posso. Io ho cercato di spiegare che l'Italia nella Nato è una blatta in un letamaio poichè abbiamo anche bombardato la Libia.
Ovunque ci sia da mettersi a 90° gli italiani si precipitano, ma tutto questo l'ho spiegato in serbo e ho seri dubbi che Biljana abbia capito !!!


A fine partita ci siamo trovati tutti in cortile per festeggiare. Cacak è in semifinale !
I ragazzi sono ospitati nelle famiglie e ho visto questi eporediesi davvero contenti di questi ragazzi che a 12/14 anni parlano inglese perfettamente. Alcuni ragazzi hanno portato in dono alle famiglie ospitanti della rakija fatta in casa e tè credo che adesso sono benvoluti !


Con chiunque parlo, anche Biljana, non trovo uno che non conosca Bosko Georgiev di Strumica.


Io rimango basita quando vengo a sapere che l'autobus di Kragujevac è venuto a Torino e hanno girato la città da soli .. io mi sono persa a Cacak per il semplice fatto che i nomi delle vie sono scritte in cirillico.
Domani è un altro bellissimo giorno.. ci daremo allo shopping !

L'allenatore Vojo Popovic spiega una tattica difensiva. Per vederla cliccate : QUI

Per vedere le novità del torneo, cliccate : QUI

Un ringraziamento particolare a Paolo Cossavella, che si muove tra questi ragazzi con gli occhi che sono illuminati di gioia e grazie anche a tutti i ragazzi della Lettera 22.

Le quattro squadre finaliste sono :  Mosca - Cacak - Kragujevac - Podgorica

Se volete vedere un pezzo di partita, cliccate : QUI

Thursday, December 27, 2012

XIII edizione di Canestri senza reti. Parte B

Fantastica giornata con i bambini serbi, bosniaci, montenegrini e russi !!!


Quest'anno abbiamo un sito di sondaggio !
Cliccate : QUI


I ragazzi di Kragujevac sono fortissimi !



I ragazzi di Cacak sono simpaticissimi !!!


Il sindaco di Ivrea ci ha fatto gli auguri !!!!


A questo punto devo raccontarvi la storia di Biljana Popovic. Lei è una mamma serba con tre bambini. Oggi è il compleanno di suo figlio Marko. Lei ha fatto di tutto per chiamarlo e quando c'è riuscita piangeva di gioia. Srecan rodjendan Marko !!!

Una notizia triste : quest'anno è cambiata l'azienda che ha fornito l'autobus. Dalla fantastica Autoprevoz siamo passati a Autosaobracaj , ma il pulman è altrettanto bello e gli autisti hanno guidato bene

  1. Canestri senza reti è anche su face book. Grazie Paolo e grazie Lettera 22. Siete fantastici !



Monday, December 10, 2012

Veljko Djurdjevic. Fine Art

Ragazze.. state calme.. in questo post dovete giudicare la qualità dell'artista e non la bellezza dell'autore !!!


Having graduated from the Academy of Fine Arts in Belgrade, Serbia on a full scholarship, Velko Geurgevich is a third-generation professional landscape artist – a landscape painter who refers to his works as“zen-scapes”.



I depict majestic, ethereal, intimate, contemplative landscapes--soul sanctuaries,” the artist explains. “Nature is my muse. I am forever devoted to portraying Nature in all its magnificence. My landscapes are intimate and personal: I see them as pages from my diary.
“The landscape is a universal subject without need of explanation or translation, and is of primary interest to me as a means of communication on both fundamental and artistic levels. The Balkans has been a tremendous inspiration. I travel extensively to find the most breathtaking motifs. My work is an attempt to show my respect towards nature, an attempt I am forever refining. My focus on Realism reflects my devotion and gratitude for the gifts that we are given.
“The skill is there only to convey a deeper emotional and philosophical context. I follow the techniques of the Old Masters. I slowly build my paintings, layer by layer, and use only premium quality materials in my work. I have dedicated the first ten years of my career to becoming a master draftsman, believing that drawing is a key element to every great painting.
My life-long inspiration is to capture the illusive ethereality of Nature. At the age of 28, I feel that my artistic journey is only beginning....”
Velko’s work is widely collected in Serbia, Italy, France, Switzerland, the United States, Canada and the United Kingdom. He is also a member of Esnaf, and ULUS (Association of Fine Artists of Serbia).

Selected Exhibitions:
Milanovac Museum, Serbia
Belgrade Cultural Centre

Veljko Djurdjevic. Paintings


Saturday, December 8, 2012

XIII edizione di Canestri senza reti

Tutto il Piemonte sta trepidando nell'attesa.
Hanno già confermato la loro partecipazione :


                                     BC Chekhovskyi Yastrebi Mosca (Russia )


K.K. Podgorica (Montenegro)


KK Radnicki - SK Foka Kragujevac (Serbia)


e Mirza di Tuzla !!!!

GRAZIE PAOLO COSSAVELLA !!!





Tuesday, December 4, 2012

Ardit Gjebrea - Dimeroj




Stavo giusto cercando un po' di bella musica quando mi hanno proposto :  questo brano

hej ooooo hej oooo hej ooo hej
kush i la yjet pa gjume kush u qmende u be lume
kush e shkeli dashurine zemeroj dhe perendine 2x

ku verove veren oo,
ku vjeshtove vjeshten oo as verova,
as vjeshtova dimeroj siq dimerova2x.

str2.
Kur kendon kopea ne male,
kur kendon burimi zallin te ka dashtur dashuria te bekon dhe perendia,
2x
ku verove veren oo ku vjeshtove vjeshten oo as verova as vjeshtova dimeroi siq dimerova2x.

dimeroi siq dimerova.

Ardit Gjebrea

Monday, December 3, 2012

Fantastica Cecilia !



Davvero magica !! Questa ragazza fa i miracoli !!!!

Quando ho visto il gruppo di rom serbi che cantavano in serbo sul palco della flog e mille persone a ballare scatenate ho detto a Simone Malavolti “non so se ti rendi conto cosa siamo riusciti a fare” e lui ha detto “si in effetti fa un po’ paura”. E l’Elisa Bacciotti poco prima mi aveva detto tra l’incredulo e il commosso “E’ tutto come lo avevamo immaginato mentre scrivevamo il progetto mangiando pizze fino alle 2 di notte”. Il BFE è passato ed ancora non ci credo che c’è stato. Un progetto scritto mentre avevo il colpo della strega e max tossiva per il tumore. Ero così a terra che costrinsi Maria Bonsanti a venire a casa mia per parlarne lei mi disse che sarebbe stato bello che i popoli ci stavano ma che i soldi mancavano e i finanziatori era un periodo che caso mai tagliavano..e che al massimo se diventavo amica su fb di Renzi e lo taggavo qua e là… Poi è stata la volta dell’incontro con Simone alle Oblate che era più preoccupato - giustamente - della seconda gravidanza della moglie che dei film dell’ex Ju, ma pronto a condividere con me e il resto del mondo la balkanite che ci affligge da anni. Dopo c’è stato il caffè al bistro dell’Odeon con la Camilla Toschi che mi dà qualche speranza che l’Odeon se c’è un progetto interessante ci può stare e l’aperitivo con Stefano Vannucci che dice bellissimo la provincia c’è ma non ha una lira. Ma se non ci fosse stata la Chiara Tre che fissava la riunione con Oxfam nonostante i suoi capi le dicessero ‘chiara lo facciamo solo per te, lo sai che questa cosa non si farà mai vero?’, non sarebbe arrivata l’Elisa che si innamora del progetto (’perché quando ho letto la citazione su Ivan Bogdanov “Il terribile” non ho avuto dubbi’) che decide di provarci insieme a noi. Dopo di che la Sveva Fedeli della Fondazione Sistema Toscana non solo ci accoglie ma in due minuti ci scrive un budget del BFE su un foglietto, sotto i nostri sguardi stupiti. A quel punto io chiara elisa e simone corriamo in bicicletta andiamo ai popoli mostrando trionfanti il bigliettino e praticamente assediamo Alberto Lastrucci che ci sta - per forza.
Poi ci sono le mille telefonate, la scrittura, le nottate, le fotocopie, le corse e le buste grandi per mandare il progetto prima dell’ora x. Prima la delusione di essere in riserva, poi l’eccitazione di essere passati e poi il terrore di doverlo fare davvero.
A due giorni dal termine degli eventi (mento di una settimana ma quanta preparazione!) sento il bisogno di ringraziare in maniera particolare tutte le amichette che mi hanno sopportato e supportato in questi mesi (ma anche da sempre) dall’Isabella Mancini alla Giulia Rigeno, ad Alessandro Cevenini, alla Giulia Di Cristo, alla Sibilla Abrami e la Cecilia Zaccagnini, alla Paola Daniolo e Silvia Antolino, e all’Assia Rabinowitz che è sempre pronta a puntellare la mia autostima da Parigi e all’Elena Corsi che da Parigi mi ha trovato una casa per questi 4 giorni. L’Elisa di Renzo che nonostante i due pargoli è venuta un sacco di volte e l’Anna Mugnai che si è sposata un serbo per farmi piacere. Senza dimenticare Jovan Petrovski primo compagno di un viaggio memorabile in panda in tutta la penisola balcanica fino al sud dell’Albania nonché stilista del vestito che indossavo la prima sera che mi ha fatto arrivare da Bangkok (in cambio di un pezzo di parmigiano). Luciano Petrini che mi ha fatto le newsletter da mille posti diversi.. E i miei nipoti ovviamente che mi danno più gioia di tutti, i genitori, mio fratello che manda le mail a tutto il mondo su quanto sono ganza e mia cognata che lo sopporta, gli zii e tutti i parenti vecchi e nuovi. Ma anche Maci Macilenta che ci ha praticamente nutrito negli ultimi mesi e Alberto che dal carcere mi chiede come vanno le cose per il festival che non è un festival e che mentre sta scontando una pena assurda per i fatti del G8 riceve lettere che gli parlano di film croati e kosovari che non arrivano e che è stato messo dentro mentre ero a Sarajevo all’artistic committee.
Ovviamente non devono essere dimenticate tutte le fantastiche persone di Oxfam che hanno dato tutto e anche di più e la Marta Brancasi che ci ha aiutato e il personale della Fondazione Sistema Toscana e dell’Odeon che ha risposto a tutte le nostre strane richieste. E a tutti i volontari di Oxfam e gli studenti del Media Pool alla Valentina Pellizzer e la crew di One world South East Europe. Chi è venuto da lontano solo per il BFE la Marica Garzon, la Mira Dujela, Giuseppe Candela e Giulia Agostini.
Per quanto riguarda il gruppo di nerd dei Balcani con cui ho condiviso questi ultimi anni non mi ci metto neanche ad elencarli. Sanno già.
E Ivan Bogdanov lo sa anche lui..

KAFANA

Saturday, December 1, 2012

Il ponte a tre archi


Anche in Albania c'è un facsimile del "Ponte sulla Drina". Lo ha scritto Ismail Kadarè

Siamo nel 1377. La finta crisi epilettica che coglie un poveretto, Gielosh l'idiota, sulle rive del fiume maledetto, l'Uyana, è all'origine della costruzione del primo ponte di pietra in Albania. Un tale che si dichiarava veggente, confuso tra la folla testimone di quel fatto inconsueto, interpreta la crisi come un presagio benevolo, un segno divino: "Su queste acque bisogna costruire un ponte!". Il monaco Gjon s'incarica di raccontare la storia del ponte, soprattutto per dimostrare quanto vi è di falso nell'evidenza e di vero nella dissimulazione. Ma deve affrettarsi, poiché i tempi sono torbidi e l'avvenire è incerto. Si profila infatti all'orizzonte una terribile minaccia: l'invasione dei turchi. 
Ibs.it

Thursday, November 22, 2012

Obelisco nero


Eravate preoccupati per lo spread alto e il debito pubblico ?
Bè.. c'è un gruppo che ci fa dimenticare tutto e ci regala momenti di felicità assoluta.

Per provare un po' di serenità gratis, cliccate : qui

Sono ingombranti, è inutile negarlo, ma di quell’ingombro che fa festa e allegria!!!

“Obelisco Nero”
La musica degli “Obelisco Nero”, grand ensemble composto da quindici elementi, ha radici Euro-Mediterranee, frutto di un viaggio senza meta che li porta nell’Europa dell’est, in Francia, fino al Medio-Oriente. Musica poetica, zingaresca, tradizionale che trascina gli “Obelischi” in un vortice di note senza scampo in cui il coinvolgimento dello spettatore va a fondersi con la passione dei musicisti, via via sempre più frenetico e senza controllo.
Insieme dal 2006, hanno all’attivo numerosi concerti in giro per l’Italia e all’estero. Da menzionare la partecipazione al “Festival Adriatico-Mediterraneo” di Ancona nel 2009, al “Mostar World Music Festival” (Bosnia-Erzegovina, primo gruppo italiano invitato alle celebrazioni per la ricostruzione post-bellica dello “Stari Most”) e al “Festival Internazionale di Cefalù” in Sicilia, nel 2010.
Vincitori nel 2010 del premio della critica al concorso musicale “Musica nelle Aie” di Faenza tra oltre 50 gruppi partecipanti provenienti da tutt’Italia.
Nell’ambito di alcune manifestazioni hanno condiviso il “palco” con Emir Kusturica, Moni Ovadia, Modena City Ramblers, Xavier Girotto, Daniele Silvestri, Massimo Bubola, Eugenio Finardi, Bevano Est, the “Gang”, Alexian Santino Spinelli, Radiodervish, Yo Yo Mundi.
Affezionati alle iniziative di “Emergency” ed alle “Feste Partigiane”.
All’attivo un cd-demo “On y va” registrato nel 2010, stanno lavorando alla produzione del nuovo cd.

Per saperne di più, cliccare : qui


Tuesday, November 20, 2012

Alberto stagista al tribunale dell'Aja


Da un po' di tempo il blog di Alberto non è visibile e questo ci spiace molto perchè ci facevamo spesso riferimento.
Per incitarlo a riprendere o ad aggiustare il problema, mandiamo in onda un suo brano sempre attuale : la faziosità del tribunale dell'Aja.
Citiamo alcuni brani :

Il Tribunale Penale Internazionale per l'Ex-Jugoslavia (cosiddetto Tribunale dell'Aia) è, se si eccettua Norimberga, il primo esempio di tribunale penale internazionale. La sua importanza da un punto di vista storico e giuridico è quindi fondamentale: per la prima volta gli individui che si sono macchiati di gravi crimini (genocidio, crimini di guerra, crimini contro l'umanità) nel corso di un conflitto armato sono chiamati a risponderne di fronte ad un organo giudiziario internazionale. Non rileva che essi siano comuni cittadini o Capi di Stato, siano semplici soldati che hanno "solo eseguito gli ordini" oppure generali responsabili di intere campagne militari contro la popolazione civile.

Creato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 1993 per cercare di arrestare l'escalation di violenza nei Balcani, il Tribunale ha il compito di giudicare gli individui che si sono macchiati di "gravi violazioni del diritto internazionale umanitario commesse sul territorio dell'Ex-Jugoslavia, a partire dal 1991" (art.1 dello Statuto).

Contrariamente a quanto molti pensino, pertanto, il Tribunale dell'Aja ha una giurisdizione estremamente limitata, sia per tempo, sia per spazio (per questo viene definito un "Tribunale ad hoc"): innanzitutto esso può solo giudicare i crimini commessi sul territorio dell'Ex-Jugoslavia, e per di più solo quelli commessi a partire dal 1° gennaio 1991. Non viene invece stabilita una data finale: il Tribunale indaga così anche sui crimini commessi in Kossovo. Potenzialmente potrebbero addirittura cadere sotto la giurisdizione del Tribunale anche le truppe NATO per i bombardamenti sulla Serbia del 1999 (anche se le indagini riguardo a tali episodi, pur iniziate, sono state presto archiviate).

L'aspetto più interessante del Tribunale dell'Aja, da un punto di vista giuridico, è il "diritto penale" che il Tribunale applica.
Dal momento che manca un codice penale internazionale, l'operato del Tribunale si basa su di un corpus normativo assolutamente disorganico, e poco "penalistico": le norme giuridiche internazionali che indicano i crimini che il Tribunale giudica (le Convenzioni di Ginevra del 1949, la Convenzione contro il Genocidio del 1948, le Convenzioni dell'Aia del 1907) non contengono infatti né una definizione dei crimini (ad esempio, cosa si deve intendere per "Persecuzione"?), né, ad esempio, stabiliscono che pena debba subire chi li commetta (quale può essere la pena per un crimine come il Genocidio?).

Per quanto riguarda le indagini sul Kosovo, preciso che dato che il Procuratore non ha lì'obbligo di esercitare l'azione penale (a contrario che in italia, ad esempio) e ha quindi discrezionalità su quali crimini perseguire e quali no. Giuridicamente non deve quindi giustificare la sua scelta di non portare alla sbarra i militari NATO.
Da un punto di vista politico mi sembra invece molto chiaro il perchè di questa scelta: "il cane non morde la mano di chi gli dà da mangiare", si dice, in questi casi...

Fino a qui .. quello che ha scritto Alberto..
Ma poi c'è un bel commento :

Questo Tribunale e' stato voluto e finanziato da Paesi che in un modo o nell'altro hanno partecipato all'aggressione contro il popolo Serbo. La colpa principale e' stata della Russia, che non ha difeso adeguatamente un popolo fratello. E' doveroso ricordare tutte le angherie che la Serbia ha subito nell'ultimo decennio, l'embargo, la limitazione del proprio spazio aereo, con relativo blocco navale, la campagna denigratoria, che continua tutt'ora, il flusso di esuli che il Paese ha dovuto accogliere provenienti da tutte le parti, il blocco delle transizioni finanziarie, le restrizioni che i Serbi subiscono quando vanno all'estero, le amputazioni territoriali ed infine questo Tribunale, dove la maggior parte degli imputati sono Serbi e la Russia, come gia' detto in precedenza, pur avendo diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti e stata a guardare, facendo finta di non capire che in futuro piu' o meno prossimo, potrebbe anch'essa essere presa di mira dell'espansionismo Occidentale (vedi vicenda Ucraina). Ci sono due aspetti di questo Tribunale che hanno dell'incredibile: 1°. Essendo stato istituito nel 1993, come fa a giudicare i fatti dal 1991 in poi, visto che a livello giuridico non esiste la retroattivita'. 2°. Esso e' stato istituito per l'ex Jugoslavia, mentre l'ultimo "pezzo di Jugoslavia" e' cessato di esistere nel 2003 e quindi i fatti del Kosovo del 1999, non sono di competenza di quel Tribunale. Poi ci sono tanti altri aspetti che hanno dell'incredibile, ma desidero che siano altri utenti a commentarli.

Potete leggere tutto : qui

E' anche interessante vedere : questo post




Sunday, November 11, 2012

Turismo responsabile in Serbia



La vita è stranissima.
Per 48 anni ho avuto delle certezze e mi sono cadute in pochi minuti (tre anni fa) e nell'ultimo anno ho avuto così tante emozioni e mi sono fermata a pensare così tante volte che, in questi giorni, in pochi minuti, ho preso una decisione che meditavo da anni : porterò dei turisti in Serbia.
Dopo 10 anni di viaggi umanitari sono arrivata al punto di pensare che è meglio portare lavoro e non elemosina.
Se questa scelta è giusta lo dirà solo la storia futura.
Per cui i primi due itinerari sono Belgrado - Kragujevac - Kopaonik oppure Belgrado - Kragujevac - Stara Planina. Sono aperte le danze e le prime richieste sono già state raccolte da tempo.
A questo punto .. si salvi chi può !!!!

Se cliccate qui sentite la mia canzone preferita

Tuesday, November 6, 2012

Damir Antić - Neka joj kažu

Il post di oggi è tanto ermetico quando significativo e dice :

CIOE'.. MA QUANTO E' BELLOOOO ????????????????????

Per le ragazze della nostra crew.. sedetevi e respirate a fondo.. quando siete pronte per emozioni forti.. cliccate : qui



Notizie di questa divinità : qui

Avevamo già incontrato Damir : qui

Ma non trovate una certa somiglianza con Vladimir ?


Friday, November 2, 2012

La battaglia di Kajmakcalan


Eravamo partiti da Africaland, scoprendo diversi angoletti dedicati a Balkanialand ed eravamo approdati agli splendidi Topini randagi, dei quali sono sempre più innamorata, ma le sorprese non sono finite, poichè questo filone è stato talmente proficuo che abbiamo scoperto un altro angoletto interessante.
Si tratta di Marco, un signore di Reggio Emilia, che è letteralmente scappato dall'Italia, per vivere e lavorare a Corfù ( e chi lo puo' biasimare !) e fa da guida ai vari turisti che arrivano dal mare.
Ogni qual volta io leggo parole di pace, m'ilumino d'immenso, visto le politiche con cui abbiamo a che fare e allor quando ho letto queste parole di Marco : " L'Albania è una terra fantastica e totalmente selvaggia e i suoi abitanti sono cordialissimi" ... bè.. ho detto che era "giusto" per Balkan crew.
Tra le sue foto ce n'è una che è molto particolare e ti lascia un po' senza parole. Si tratta di una stanza piena di teschi e ossa umane di soldati morti nella prima guerra mondiale sul monte Kajmakcalan.
Qui iniziano i miei problemi, poichè, facendo una ricerca, ho trovato solo notizie in inglese... quindi.. sulla  traduzione non ci metto la mano sul fuoco !
Kajmakcalan (leggi la c dolce come se ci fosse dopo una i) è una montagna che sta al confine tra Grecia e Macedonia e il suo nome dipende proprio dalla sua colorazione chiara, proprio come il kajmak, il nostro formaggio preferito. Fin qui penso di aver tradotto bene, ma .. andando avanti a tradurre.. credo di aver capito che su questo monte, nel 1916, si sono fronteggiati serbi e bulgari con conseguente vittoria serba e in una cripta sono custoditi i resti dei soldati serbi caduti durante la battaglia.
Ne saprete di più se vi collegate a face book e cercate The Corfù Rovers
Noi non abbiamo pubblicato le foto della cripta, poichè balkan crew viene letto anche da dei bambini che cogliamo l'occasione di salutare e ringraziare
Che dire Marco.. tu e i tuoi amici ci sembrate in linea con le favole che capitano normalmente sul nostro blog.. grazie per darci l'opportunità di parlare bene della Balkania

Battle of Kajmakcalan

Se volete vedere un documentario sulla natura del posto, cliccate : qui

Se volete vedere la mappa satellitare, cliccate : qui

Se volete vedere dove vive Marco, cliccate : qui . 

Montagne senza confini


La mia esperienza in badoo come ragazza da maritare non ha dato i frutti sperati in Serbia a causa della mia scarssisima padronanza della lingua, ma sta dando davvero buoni frutti in Italia, tant'è che Luca, mio amico di chat, ci fa un regalo grande : la descrizione di un bellissimo viaggio !
Luca è un montanaro d.o.c. e non appena ha letto su una rivista di montagna questa bellissima iniziativa, ce l'ha comunicata.
Nel giugno 2012, per ben 7 giorni, alcuni alpinisti italiani hanno compiuto un viaggio bellissimo, a piedi, sulle montagne di Albania, Kosovo e Montenegro.
L'iniziativa si è intitolata : "Trekking di pace" e per vedere il sito della loro associazione, cliccate qui
Se volete una descrizione più approfondita del viaggio, Luca me l'ha scannarizzata e inviata per mail, quindi ve la posso mandare se ce ne fate richiesta



Wednesday, October 31, 2012

Venuto al mondo


Questo post è particolare. Tra pochi giorni uscirà nelle sale italiane un film che si preannuncia fantastico.
Il regista è Sergio Castellito, un grande, direi grandissimo regista e attore italiano.
L'attrice principale è Penelope Cruz e tra il cast c'è un attore è che il sosia di Francesco Borchi e quindi, senza ombra di dubbio, splendido !
La storia è quanto mai affascinante per noi di balkan crew poichè si parla di Balkani

Se volete vedere il trailer, cliccate : qui

Per vedere alcune foto, cliccate : qui

Monday, October 29, 2012

Crucco come pezzo di pane. Parte seconda




Lapide con Krückenkreuz, verosimilmente pagana, rinvenuta nel distretto di Burgenland in Sassonia-Anhalt.


Continua da qui

Mi autoconfuterò adesso, ritrattando una seducente ma troppo audace supposizione da me precedentemente avanzata sull‛origine di questo nome: secondo essa, il termine ”crucco“ sarebbe derivato dal vocabolo tedesco Krücke, italianamente ”stampella“, da cui deriva, mediante il longobardo  krukkija, anche il nostro ”gruccia“, con cui regionalmente si intende tanto l‛appendino, od appendiabiti, quanto la stampella da passeggio per invalidi. Ebbene, tedescamente parlando la Krückenkreuz (it. ”croce potenziata“, raffigurante quattro T come nel seguente glifo unicode: ) era un‛effigie piuttosto di moda nell‛araldica dall‛alto medioevo in poi, presso signori feudali come Goffredo di Buglione, il quale la recò a Gerusalemme nella prima, appunto, crociata (1096–1099). Data la sua associazione al Sacro Romano Impero ed alla nobiltà germanica, nonché le sue quattro opposte T, come nella parola latina theotiscus (it. ”tedesco“), avevo supposto che la Krücke, ossia la gruccia, fosse all‛origine della parola ”crucco“. Ma, ahi noi, le pensate più belle e persuasive sono spesso le più fallaci, ed ho presto dovuto constatare che i miei amati crucchi non derivavano da un‛effigie araldica germanica, bensì da un parola croata e slovena significante ”pane“, ossia il sopra menzionato kruh.
Come abbia potuto questo vocabolo divenire quello che oggi intendiamo con ”crucco“ è presto detto: nell‛impero asburgico od austriaco, comprendente fino al 1866 anche il Lombardoveneto, questa denominazione etichettava nell‛Italia di Levante in generale i sudditi slavi dell‛Impero, prevalentemente sloveni e croati in quell‛area, demarcandoli appunto dagli Italoromanzi friulani, veneti e trentini. Con la fine del Lombardoveneto e l‛associazione al Regno d‛Italia ebbe inizio una progressiva deslavizzazione dei paesi levantini d‛Italia, attraverso emigrazione e progressiva assimilazione, mentre Slovenia, Croazia, Bosnia e Vojvodina (serba) rimasero saldamente sotto la corona dell‛impero che, dal 1867 fino al suo disfacimento, chiamiamo Austria-Ungeria od austroungarico. Con tutto che questo impero fosse, linguisticamente e civilmente, sfrenatamente multinazionale, possiamo affermare che la nazione predominante, nonostante l‛equiparazione formale dei regni di Austria ed Ungheria (ted. Ausgleich), fosse quella austrogermanica: ciò portò ad una sostanziale identificazione di tutti i sudditi delle corone sotto la definizione-tetto ”crucchi“, senza particolare riferimento alla loro lingua od origine. Il passo successivo di questa trasposizione di significato si compì durante le due guerre mondiali ed il conflitto di liberazione nazionale italiano, quando il termine perse la sua connotazione antislava (siccome l‛odio razziale nutriva allora ben altri obiettivi), pur non liberandosi della sua carica negativa, ma anzi andando e designare prima solo gli Austriaci e poi, per generalizzazione, tutti i parlanti tedesco, acquisendo infine il senso odierno. Questa breve carrellata di nozioni intersecate dovrebbe servire a fare capire come l‛etimologia delle nostre parole, per quanto intricata ed apparentemente improbabile, ci apre interi mondi di studi e di suggestioni sul nostro ed altrui passato, inimmaginabile ed inconcepibile senza quel tessuto di interrelazioni nel tempo e nello spazio che sogliamo chiamare ”cultura“.
Franco Colono



Thursday, October 25, 2012

I Topini randagi a Corfù


Ed eccoci finalmente a parlare ancora dei cari Topini randagi che ci hanno deliziato con un nuovo viaggio.
Sono stati niente meno che a Corfù, un'isola greca che si trova davanti all'Albania.
Io ho sempre paragonato il mondo dei fuoristradisti al mondo della moda, poichè non è raro vedere gente col 4 X 4 che se la tira e si vanta di cose che non ha mai fatto, ma leggendo il racconto di Mauro Perfili, il responsabile del gruppo, riguardo al viaggio in Albania dello scorso anno, mi sono subito accorta di essere davanti a una persona speciale.
In questi giorni ho seguito il viaggio dei Topini sul loro muro face book e ho visto che Mauro ha dato una bellissima impostazione al gruppo. C'è lo spirito giusto, si vogliono bene, non si vantano, anzi, sono molto umili e hanno uno spirito di gruppo bellissimo.
A proposito di questo viaggio Mauro ha scritto : "Un gruppo fantastico in una meravigliosa avventura sull'isola di Corfù. Vecchi e nuovi.. hanno vissuto questo viaggio con lo stesso obiettivo : aggregazione e socializzazione.
In attesa del resoconto del viaggio sul loro sito, possiamo vedere delle fantastiche foto sulla loro pagina fb e sul loro video
Intanto rinnoviamo i complimenti a Mauro e a tutto il gruppo.
Grandi Topini !
Siamo così contenti che vi vogliamo dedicare anche una canzone.
Per sentirla cliccate : qui

Wednesday, October 24, 2012

Fatmir, il re della pizza.

Ma come si fa a non innamorarsi di una persona così !!!!


Di lui scrivono : Fatmir ha creato numerose imprese commerciali, rinnovando l'economia della zona e ha collaborato a creare un clima di fattiva e serena integrazione tra la comunità locale e quella albanese. Egli è diventato un punto di riferimento delle istituzioni locali.


Ricordo quando mi sono messa d'accordo col suo amico barista e abbiamo litigato sul muro face book di Fatmir. Lui era tristissimo, ma poi abbiamo pubblicato sul muro : "Sei su scherzi a parte !" ....e ci siamo tutti fatti una gran bella risata !




Poichè tu Fatmo sei una tra le persone più meravigliose del mondo, ti dedichiamo questa fantastica canzone : Le radici ca tieni .. se non dimentichi le tue radici, rispetti anche quelle degli altri, se non dimentichi la tua terra, dai più valore alla tua cultura ... difendi la tua terra.. difendila sempre








Monday, October 22, 2012

Crucco come pezzo di pane. Parte prima


Di come i crucchi divennero per me ”pezzi di pane“.

Questo articolo è una messa per iscritto di mie personali riflessioni, risalenti ad alcuni anni fa, sul significato delle parole nel mondo (spazio) e nella storia (tempo), e sul diverso trattamento delle parole da parte dei vari popoli. Non fatevi sviare dal titolo e non stupitevi se attaccherò parlando della Ex-Iugoslavia (spazio) e dell‛oggi (tempo).




Pagnotta di Kruh grande a circa 4 Kune (circa 0.50 cent), significamente chiamata recessione. Siamo in Croazia

Nell‛odierna compagine politica e linguistica post-iugoslava esistono alcuni contrassegni ben precisi della nazionalità di ogni abitante quei luoghi, che servono a distinguere ciò che in linea di principio sarebbe difficilmente distinguibile, cioè la mistione di popoli (narodi) e di popolazioni (narodnosti) di quelle contrade. L‛italiano od in generale il forestiero che si avventura in questo intrico di definizioni spesso sbaglia clamorosamente le diciture, creando degli incroci come lo sbilanciatissimo terzetto nazionalreligioso ”Serbi-Croati-mussulmani“, consacrato dai media al tempo della guerra (ove invece si preferirebbe ”Serbi-Croati-Bosgnacchi“ – non”bosniaci“, in quanto questa è una delimitazione puramente territoriale e non nazionale/religiosa – oppure, a scelta, ”ortodossi-cattolici-mussulmani), o, nel migliore dei casi, rimanendo molto confuso.
Chi sia mai stato in Ex-Iugoslavia (ed in ispecie nei paesi Bosnia, Croazia, Montenegro e Serbia), potrà confermare che le differenze interstatali non sono maggiori di quelle infrastatali – un Serbo bosniaco può differire linguisticamente e culturalmente tanto, cioè poco, da un serbo di Serbia, quanto un croato dalmata differisce da un croato slavoniano, per dirne una. Le parole però rimangono, ora come prima, contrassegni importantissimi: chi non ha udito, in Italia come in Iugoslavia od in Germania, «quella parola lì viene da lì», «quelli là parlano cosà», et cetera.
Certi segnali verbali fungono occasionalmente da vere e proprie effigi di nazionalità, con cui uno/una comunica, linguisticamente e comportamentalmente, chi egli/ella è: non è nazionalismo, è una naturale espressione di localismo linguistico. In questo contesto intervengono gli influssi esterni, almeno a livello di vocabolario, a turbare l‛unità apparente di un codice linguistico: un italianismo sarà quindi di casa in Istria/Dalmazia/Montenegro, un germanismo o magiarismo in Croazia, un turcismo in Bosnia ed un un grecismo in Serbia, ed i rispettivi abitanti di queste contrade percepiranno le dette parole come proprie, nel senso identitario del termine.
Parlando nello specifico di Croati, se in somma esiste una parola che, inequivocabilmente, riconduce alle contrade croate, alle loro parlate e, non ultimo, allo stato di Croazia, quella parola è kruh, it. ”pane“.
Orbene, questo termine non è solamente distintivo perché il restante 99% dei parlanti lingue slave, compresi tutti gli altri iugoslavi non croati o sloveni, utilizza un vocabolo derivato dall‛antico slavo хлѣбъ (hlěbŭ), ed appunto non kruh, ma in quanto la sua storia si intreccia con quella della lingua italiana e ci illumina sull‛intensità delle relazioni tra Slavi, Romanzi e Germani esistenti nel fu Impero Asburgico, che oggi sono quasi totalmente perdute od al massimo sterilmente rivitalizzate in seno all‛europeismo. Quel che lo iugoslavo comune, altresì serbocroato, designa come hlěb (nelle forme ecava e iecava rispettivamente hleb o hljeb), suona al croato di Croazia più o meno come la nostra parola ”pagnotta“, mentre il ”pane“ come sostantivo innumerabile rimane inequivocabilmente kruh: guai poi domandare dello hljeb in una panetteria croata!; potreste ricevere occhiate dubitabonde od irose, anche peggiori che chiamando canederli gli Knödel in una tavola calda del Tirolo meridionale o ”vin cotto/vino caldo“ il vin brulé in una canavesanissima ”piola“ (ah!, come mi rammarica che sempre più giovani non conoscano più questo glorioso sostantivo). Essere linguisti significa anche e soprattutto parlare giustamente, al posto giusto e nel momento giusto, eventualmente sforzandosi di fare ciò che il parlante matrilinguale normale solitamente non fa mai, ossia riflettere prima di parlare. Questo quanto alle intolleranze linguisticoalimentari che potreste evitare di incontrare in Croazia, ma ciò non è che un singolo punto della doviziosa casistica relativa a questo staterello della penisola dinarica (o Balcani, classificazione che i permalosi Croati di Croazia non udirebbero volentieri). Meravigliati potremmo constatare ad esempio che questo stato recante nei propri vessilli la nobile bestiola che chiamiamo faina (scr. kuna, da cui anche il nome della valuta croata), non solo ha fatto prezioso dono all‛Europa della cravatta (da hrvat, ”croato“) e dell‛acquavite nota come slivovizza (cito nella forma veneto-friulana), bensì anche della più corriva denominazione dispregiativa per i tedeschi ed i parlanti tedesco in generale, ossia ”crucchi“!
Fine prima parte

Thursday, October 18, 2012

Davide, Andrea e gli amici in Albania


Ne ho trovato un altro !!!!
Dopo i fantastici Topini randagi un altro bel viaggio in Albania
Ormai ho preso Africaland come passatempo preferito e ho capito che hanno uno spazio tipo "Balkanialand" che è davvero una fonte inesauribile di idee per futuri viaggi.
La storia di questo gruppo è un po' sparsa in quattro pagine e bisogna avere la pazienza di leggere un po' tutto, ma le foto sono stupende e i racconti pure
Bravissimissimi !

Albania 2011
Inizia il racconto Davidone e posta anche delle belle immagini.. poi arriva Andrea .. e poi.......


Monday, October 15, 2012

I topini randagi in Albania



Con un po' di anticipo vi dico che abbiamo in progetto di fare un tour in Serbia in fuoristrada e meta principale è la "Stara planina", ma una tappa sarà sicuramente Kragujevac, città martire in cui i nazifascisti hanno sterminato 7300 civili in un giorno solo e molti di loro erano bambini uccisi in classe.
Di questo ne abbiamo parlato qui :

Krvava bajka, fiaba cruenta

Per programmare questo viaggio, mi sono messa a sfruculiare su Africaland.it e che ti incontro ?... un fantastico viaggio in Albania !!!
E' vero che è un po' lungo, ma credo proprio che valga la pena di leggere questo bellissimo racconto di Mauro che ha messo in evidenza l'aspetto più bello dell'Albania, senza pregiudizi di sorta e con tutti i nostri complimenti.
Mauro fa parte di un bellissimo gruppo del centro Italia. Si chiamano "Topini randagi" e se volete vedere il loro bellissimo sito cliccate : qui
Il viaggio in Albania di Mauro e dei Topini aveva come meta principale Kuc, un paese del sud,  in cui è stato eretto un monumento ai caduti italiani della seconda guerra mondiale.
Leggo dal racconto su Africaland :

Lo scopo del viaggio, come si
capisce dal titolo "sui luoghi di guerra" si è basato
esclusivamente, dopo attento lavoro, alla ricerca dei luoghi
di battaglia della nostra brigata Perugia, che ha combattuto
in Albania. Sono caduti moltissimi italiani ed in particolare
siamo riusciti ad avere notizie certe sulla fucilazione
degli ufficiali italiani ed in particolare un ciociaro, il
Tenente Violo. Ci siamo recati a Kuc dove è stato
realizzato un monumento e li abbiamo improntato una
cerimonia con tanto di alzabandiera .

Se volete vedere il sito dedicato agli eroi di Kuc, cliccate : qui

Se volete leggere il bellissimo racconto di Mauro con la bella descrizione dei paesaggi e del popolo albanese, cliccate : qui
Il racconto si intitola : "Albania, sui luoghi di guerra" e ci sono alcune cose davvero carine, tipo che gli albanesi sono finiti in galera per vedere Emilio Fede !!! Ah ! ah! ah! Noi ci andremmo volentieri se ci promettessero di NON vederlo !!!!!!

Bravi Topini !

Saturday, October 13, 2012

Meravigliosamente Sara !


Una crew così fantastica non si era mai vista prima !
Sara ha scritto una recensione del nuovo cd di Bajaga e gliel'hanno pubblicata !!!!
Grande, grandissima Sara !!!

Studentkinja srpskog jezika, Italijanka Sara Soriće (Sorice) u svojoj fanovskoj kritici CD albuma Bajage i Instruktora "Daljina, dim i prašina" kaže da je Momčilo Bajagić "kao impresionistički slikar, (koji) malim potezima kistom savršeno opisuje situacije i osećanja, stvara atmosferu, jednostavno, bez suvišnih ukrasa".

U okviru nedavno završenog Long Play konkursa za fanovsku kritiku "Daljine", Sara nam je poslala zanimljiv osvrt na album pisan na skoro savršenom srpskom jeziku. Pročitajte:

"Volim ovaj album, mogu da ga slušam satima i nikad mi nije dosadno. Mislim da je jedna od njegovih snažnih tačaka raznolikost muzike, svaka pesma je posebna, ima svoj stil. CD je kao mala enciklopedija muzike koja sadrži različite žanrove: bluz, soul, sving, džez i naravno rok. Bajaga i Instruktori su definisani kao rok grupa ali ovaj album pokazuje (iako nije bilo potrebno) da mogu uspešno oprobati druge žanrove, ostajući ipak dosledni sebi.

Tekstovi su, kao i uvek, prava poezija. Uvek ima entuzijazma ali, u odnosu na starije pesme, čini mi se da ima više životne svesti. Meni su Bajagine pesme jako evokativne, skoro vidne, kad ih slušam osećam se kao da učestvujem i ja u opisanoj sceni. Kao impresionistički slikar, Bajaga malim potezima kistom savršeno opisuje situacije i osećanja, stvara atmosferu, jednostvno, bez suvišnih ukrasa.




Sara o sebi kaže: Imam 27 godina i Italijanka sam, studentkinja srpskog jezika. Počela sam slušati Bajagu 2007. godine kad mi je jedan prijatelj preporučio neke srpske pesme. Spisak je bio dosta dug a ja sam se zaljubila samo u Bajagin glas. Na početku nisam dobro razumela tekstove, ali sam ih slušala dok nisam naučila svaku njegovu pesmu na pamet, prevodila sam ih da bolje shvatim sta kažu (što je bilo odlično i za učenje!). Malo pomalo su Bajagine pesme postale soundtrack moga života, sada ne može bez njih ni jedan dan da prođe. Bile su sa mnom i kad sam bila jako srećna i vratile su mi osmeh kad sam bila tužna. Pošto živim u Napulju, do sada sam bila samo na dva koncerta, ali nije bilo lako:

Prvi koncert je bio 2010. godine. Bila sam u Beogradu kao stipendista, imala sam dozvolu boravka do 14. juna i avionsku kartu da se vratim kući. Oko maja sam saznala da će biti Bajagin koncert na Ušču 19. juna... Samo pet dana! Nisam razmišljala dvaput: menjala sam avionsku kartu, rezervisala sobu i kupila ulaznicu za koncert. Samo što sam morala 14. juna da idem u Sarajevo i da se vratim sledećeg dana da ne budem ilegalna imigrantkinja. Vredilo je sve! Iako mi je bilo blato do kolena zbog kiše, bilo je fantastično! Bila sam u fan-pit-u, tako blizu bine i svog omiljenog pevača.

Drugi koncert je bio još bolji. Septembra prošle godine bila sam u Beogradu sa najboljom drugaricom. I ovaj put smo saznale za koncert, ali u Požarevcu. Kupile smo transparent na kojem smo napisale “Momčilo, iz Italije samo za tebe!” i skočile u voz do Požarevca. Voz je strašno kasnio, i bila sam očajna... Čim smo stigle u grad, trčale smo do trga gde je bio koncert, moja drugarica me je vukla za ruku baš ispod bine. Pevale smo i plesale celu noć, posle koncerta pozdravile Bajagu lično, a on je potpisao naš transparent. Nezaboravno je bilo, jedan od najboljih trenutaka mog života. Mogu samo da kažem HVALA!”

Long play

Se volete sentire una bellissima canzone che dedichiamo a Sara, cliccate : qui

Daljina dim i prašina

Monday, October 1, 2012

Cronaca di un viaggio straordinario...


Io credo che nulla capiti a caso..
Nei giorni scorsi un mio amico ha incontrato una signora che era stata dal dentista in Croazia.
Si sa che non appena sento qualcosa di balcanico mi si drizzano le orecchie e così sono andata a vedere sul muro fb di questo studio di dentisti croati e li incontro Sara. Era tardi, ero stanca, ma qualcosa mi diceva di guardare ancora e le ho chiesto l'amicizia. Subito mi è apparsa una persona particolare e quando ho visto tra le sue foto il ponte di Mostar, non ci ho visto più dalla felicità.
Io spero che vi leggiate il racconto che segue. Nemmeno vi immaginate quanto mi ci riconosco in questa storia !

E' l' Ottobre del 2010 e Sara parte per un viaggio nei Balcani . Per leggere di questo viaggio cliccate : qui
Per non giudicare senza ragion veduta e capire, cliccate : qui
Se volete andare dal dentista, cliccate : qui

Grazie Sara, per me, tu sei un angelo !




Tuesday, September 25, 2012

In vacanza dal dentista


Bella scusa quella di andare dal dentista in Balkania !!
Guardate che belle foto ha fatto Sara !!
Certo che con un dentista come Ante .. quale donna non avrebbe mal di denti !!!???

Ottobre 2011 .. Sara parte per la prima volta per la Croazia e fotografa il nostro amico Nikola Tesla.
Spunta il dott. Andrej...mmmhhh.. ma per fare i dentisti in Croazia bisogna superare un concorso di bellezza ?
Gennaio 2012 un viaggio in inverno.. la Balkania è ancora più bella !!!
Anche le dentiste sono molto carine !
Sigh.. si torna in Italia !

Bè.. sui costi ci sarebbe da discutere, ma sui posti no !

Saturday, September 22, 2012

Rata nece biti


La guerra non ci sarà è quello che si ripetevano gli abitanti della Yugo prima che arrivasse la guerra per davvero.

La vita a Srebrenica, dove il tempo sembra esserci fermato ai giorni del massacro. Il villaggio di Suceska, tra il gregge del guardaboschi Mohamed e i sentieri di guerra. La Drina, il fiume di Aziz, ex combattente bosniaco scampato all’eccidio. Tuzla, dove all’International Commision of Missing Persons si conservano i resti esumati dalle fosse comuni, si ricompongono, si lavora per dare ai morti un nome e restituirli alla memoria delle famiglie.
Sarajevo, in cui Zoran cammina sognando la città scomparsa insieme alla sua infanzia…e Lukavica, Sarajevo “serba”, dove ancora ribolle il nazionalismo.
Altre storie, n Bosnia, nella distanza da un tempo, quello della guerra, che si ostina a segnare i giorni, le parole, i volti di chi, nonostante tutto, vive.
Rata nece biti è anche un libro-reportage su cosa significhi continuare a vivere in un paese devastato dalla guerra e incapace di fare i conti con quel passato. Il paese in questione è la Bosnia di oggi e la guerra è quella che ha sconvolto i paesi della ex Jugoslavia poco meno di vent’anni fa. Con testi di Daniele Gaglianone (regista del film), Luca Rastello (scrittore e giornalista torinese), Nicole Janigro (saggista) e Gianfranco Bettin (scrittore).



Wednesday, September 5, 2012

La battaglia della Sutjeska


La carissima Ivana ci ha messo una pulce nell'orecchio e quando sono andata a vedere cos'è stata la battaglia della Sutjeska.. mi sono illuminata d'immenso !
In questa zona della Bosnia le formazioni partigiane sono state circondate, è stata bloccata loro la strada. Dovevano aprirsi un varco. Questo monumento è simbolo della breccia dell'accerchiamento, e di un ulteriore sentiero di libertà. Quella di Sutjeska è una delle battaglie più famose dell'intera Seconda Guerra Mondiale nei Balcani. 
Bene ha fatto Zivkovic a fare questo maestoso monumento e bene ha fatto Stipe Delic a farci un film : La quinta offensiva. Sapete chi interpretava il ruolo di Tito ? Niente meno che Richard Burton !





TRASLOCO

  In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia Ci siamo trasferiti in 5 altri siti Uno si chiama  ...