Monday, December 3, 2012

Fantastica Cecilia !



Davvero magica !! Questa ragazza fa i miracoli !!!!

Quando ho visto il gruppo di rom serbi che cantavano in serbo sul palco della flog e mille persone a ballare scatenate ho detto a Simone Malavolti “non so se ti rendi conto cosa siamo riusciti a fare” e lui ha detto “si in effetti fa un po’ paura”. E l’Elisa Bacciotti poco prima mi aveva detto tra l’incredulo e il commosso “E’ tutto come lo avevamo immaginato mentre scrivevamo il progetto mangiando pizze fino alle 2 di notte”. Il BFE è passato ed ancora non ci credo che c’è stato. Un progetto scritto mentre avevo il colpo della strega e max tossiva per il tumore. Ero così a terra che costrinsi Maria Bonsanti a venire a casa mia per parlarne lei mi disse che sarebbe stato bello che i popoli ci stavano ma che i soldi mancavano e i finanziatori era un periodo che caso mai tagliavano..e che al massimo se diventavo amica su fb di Renzi e lo taggavo qua e là… Poi è stata la volta dell’incontro con Simone alle Oblate che era più preoccupato - giustamente - della seconda gravidanza della moglie che dei film dell’ex Ju, ma pronto a condividere con me e il resto del mondo la balkanite che ci affligge da anni. Dopo c’è stato il caffè al bistro dell’Odeon con la Camilla Toschi che mi dà qualche speranza che l’Odeon se c’è un progetto interessante ci può stare e l’aperitivo con Stefano Vannucci che dice bellissimo la provincia c’è ma non ha una lira. Ma se non ci fosse stata la Chiara Tre che fissava la riunione con Oxfam nonostante i suoi capi le dicessero ‘chiara lo facciamo solo per te, lo sai che questa cosa non si farà mai vero?’, non sarebbe arrivata l’Elisa che si innamora del progetto (’perché quando ho letto la citazione su Ivan Bogdanov “Il terribile” non ho avuto dubbi’) che decide di provarci insieme a noi. Dopo di che la Sveva Fedeli della Fondazione Sistema Toscana non solo ci accoglie ma in due minuti ci scrive un budget del BFE su un foglietto, sotto i nostri sguardi stupiti. A quel punto io chiara elisa e simone corriamo in bicicletta andiamo ai popoli mostrando trionfanti il bigliettino e praticamente assediamo Alberto Lastrucci che ci sta - per forza.
Poi ci sono le mille telefonate, la scrittura, le nottate, le fotocopie, le corse e le buste grandi per mandare il progetto prima dell’ora x. Prima la delusione di essere in riserva, poi l’eccitazione di essere passati e poi il terrore di doverlo fare davvero.
A due giorni dal termine degli eventi (mento di una settimana ma quanta preparazione!) sento il bisogno di ringraziare in maniera particolare tutte le amichette che mi hanno sopportato e supportato in questi mesi (ma anche da sempre) dall’Isabella Mancini alla Giulia Rigeno, ad Alessandro Cevenini, alla Giulia Di Cristo, alla Sibilla Abrami e la Cecilia Zaccagnini, alla Paola Daniolo e Silvia Antolino, e all’Assia Rabinowitz che è sempre pronta a puntellare la mia autostima da Parigi e all’Elena Corsi che da Parigi mi ha trovato una casa per questi 4 giorni. L’Elisa di Renzo che nonostante i due pargoli è venuta un sacco di volte e l’Anna Mugnai che si è sposata un serbo per farmi piacere. Senza dimenticare Jovan Petrovski primo compagno di un viaggio memorabile in panda in tutta la penisola balcanica fino al sud dell’Albania nonché stilista del vestito che indossavo la prima sera che mi ha fatto arrivare da Bangkok (in cambio di un pezzo di parmigiano). Luciano Petrini che mi ha fatto le newsletter da mille posti diversi.. E i miei nipoti ovviamente che mi danno più gioia di tutti, i genitori, mio fratello che manda le mail a tutto il mondo su quanto sono ganza e mia cognata che lo sopporta, gli zii e tutti i parenti vecchi e nuovi. Ma anche Maci Macilenta che ci ha praticamente nutrito negli ultimi mesi e Alberto che dal carcere mi chiede come vanno le cose per il festival che non è un festival e che mentre sta scontando una pena assurda per i fatti del G8 riceve lettere che gli parlano di film croati e kosovari che non arrivano e che è stato messo dentro mentre ero a Sarajevo all’artistic committee.
Ovviamente non devono essere dimenticate tutte le fantastiche persone di Oxfam che hanno dato tutto e anche di più e la Marta Brancasi che ci ha aiutato e il personale della Fondazione Sistema Toscana e dell’Odeon che ha risposto a tutte le nostre strane richieste. E a tutti i volontari di Oxfam e gli studenti del Media Pool alla Valentina Pellizzer e la crew di One world South East Europe. Chi è venuto da lontano solo per il BFE la Marica Garzon, la Mira Dujela, Giuseppe Candela e Giulia Agostini.
Per quanto riguarda il gruppo di nerd dei Balcani con cui ho condiviso questi ultimi anni non mi ci metto neanche ad elencarli. Sanno già.
E Ivan Bogdanov lo sa anche lui..

KAFANA

1 comment:

балканска девојка said...

grazie per averci invitati .. è davvero difficile ma mai dire mai !!!!
complimentissimi !

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