Monday, April 12, 2010

La storia di Lorenzo


Non vi nascondo che scrivo questo post con tanta amarezza. Francy mi dice sempre di non cedere allo scoraggiamento, ma quando lei mi parla di leggi svizzere a tutela delle minoranze, mentre in Italia abbiamo le leggi a danno dei cittadini stranieri, io perdo (purtroppo) la forza di lottare. In questi giorni è anche cambiata la dirigenza politica nella mia regione e già vediamo i primi segni di razzismo (aimè!).
Mentre nel passato a pagare erano gli albanesi, ora tocca ai rumeni, ma non sò il motivo di tutto ciò. Sò solo che prendo forza dalle persone di questa crew per combattere ogni forma di idiozia a qualunque livello. E' per questo che voglio raccontarvi la storia di Lorenzo e poi spero di potervi parlare della mia favola : Teodor.
Lorenzo è un mio amico di 45 anni, capelli neri e occhi verdi. Un "tipo".
La sua vita è peggio di una telenovela, anzi, si puo' dire che se in una
telenovela si racconta la sua storia, il pubblico pensa subito che sia una
grande esagerazione fantasiosa.
Più volte gli ho chiesto il permesso di parlare di lui e del suo viaggio di
lavoro in Romania e non me lo ha mai concesso, quindi anche stavolta io sto
facendo un'azione illegale !
Sempre ribadisco che se devo andare in galera va bene , purchè ci sia in cella
con me un serbo e un pc !!!
Lorenzo è stato la da giovane, correva l’anno 1991 appena dopo Ceausescu, anzi .
E' partito da Milano con altri ragazzi per andare a lavorare in una azienda
vicino a Bucarest.
All'arrivo all'aereoporto di Bucarest l'organizzatore del viaggio mette dentro
il passaporto di Lorenzo 70 dollari e spiega che è l'unico modo per passare i
controlli e farsi mettere il visto d’ingresso.
Appena si aprono le porte dell'aereoporto, una volta presa la valigia, a
Lorenzo si apre uno scenario apocalittico.
Bambini che chiedono l'elemosina e ragazze che si offrono come
prostitute.
L'oraganizzatore del viaggio riesce a caricare Lorenzo e gli altri su macchine
tipo "taxi" che forse hanno 30 anni.
Inizia il viaggio verso l'azienda che è fuori Bucarest e la periferia della
città è un altro girone dantesco, il paesaggio riporta alla mente cartoline con foto scattate subito dopo la seconda guerra mondiale.
L'azienda in cui dovranno lavorare gli italiani è all'avanguardia e vi sono
dei comodi alloggiamenti attigui alla fabbrica.
Lorenzo rimarra li' alcuni anni, ma senza imparare nemmeno una parola di
rumeno e uscendo poco dal quartiere italiano.
Adesso spesso mi dice : io non spreco un soldo proprio perchè mi ricordo la
povertà di quelle persone e la mia maggior paura e che si arrivi anche qui in
Italia a quel punto.


7 comments:

балканска девојка said...

mentre tranquillizzo il mio amico che non si chiama lorenzo, bensi' ha un altro nome e vive nel terrore che lo possano riconoscere.... vi invito a vedere la traduzione di questa bellissima canzone
http://canzonicroate.blogspot.com/
2010/04/ovo-je-balkan.html

балканска девојка said...

veramente un grande grazie a bojan a. che ci ha mandato un documento incredibile :
Sintesi in lingua italiana dei due volumi del Libro Bianco sui crimini della NATO pubblicato in Jugoslavia, curata dal Coordinamento Romano per la Jugoslavia, ottobre 1999
vediamo se riusciamo a pubblicarlo
è veramente grande.. nel senso di lungo (purtroppo!)

Anonymous said...

Trovo questo blog pieno di emozioni vissute, quindi per questo, una testimonianza diretta di fatti che gran parte dei media occidentali non considerano. Vi seguirò con piacere.
Mauro

Unknown said...

L'associazione documè (www.docume.org) organizza tra aprile e maggio una serie di proiezioni di documentari su molti temi, tra cui i Balcani.
Il primo appuntamento è:
http://www.docume.org/page/schedafilm.asp?id=314 il 19 aprile al cineteatro baretti di Torino.

балканска девојка said...

fantastico !
grazie della segnalazione

la vergogna di queste persone che si dovrebbero nascondere è arrivata fino nei balkani
la nostra politica o i nostri mass media o semplicemente l'ignoranza hanno partorito queste frasi :

I genitori dei bambini "sempre" regolari con il pagamento delle quote mensili non accettano il gesto del benefattore. Una mamma dichiara: "poichè la mensa non è un servizio, non è obbligatorio accedervi, mentre è obbligatorio per entrarvi", non si può, secondo la mamma, avallare una "logica assistenzialista". Un'opinione rispettabile e coerente rispetto alla regolare adempienza del pagamento scolastico.

http://www.barimia.info/
modules/article/view.article.php?27460

Brescia, imprenditore paga la mensa ai bimbi più poveri: è polemica

che i balkani sappiano che esiste anche gente differente da questa in italia, ma che i balkani sappiano che esistono anche loro.. in maniera che sappiano rispondere a cotanta ignoranza quando visiteranno il nostro paese

Unknown said...

Programma completo:
sede: Casa del documentario, Via Sant'Anselmo 25, Torino
18 maggio
ore 18 Maturity Exam di P. Delibasic
ore 20 Raja Sarajevo di E. Gandini
19 maggio
ore 18 Srebrenica 10 anni dopo di F. Korfmann
20 maggio
ore 18 perchè le donne non fanno la guerra di M. Pecorari
Info:www.docume.org

балканска девојка said...

grazie beppe.. sarebbe meglio se ci dividessimo e ognuno andasse ad un documenrìtario e relazionasse

TRASLOCO

  In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia Ci siamo trasferiti in 5 altri siti Uno si chiama  ...