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Saturday, July 2, 2011

Il giorno di San Vito visto da Antonio

Antonio ci regala delle pagine fantastiche !


San Vito è venerato come santo martire dalla Chiesa cattolica ed è un Santo molto importante anche per la Chiesa ortodossa serba e quella bulgara; la sua ricorrenza è osservata nel giorno del 15 giugno del Calendario gregoriano che corrisponde al 28 giugno del Calendario giuliano.

L'Assemblea del popolo serbo del Kosovo e Metohija, come annunciato da Slobodan Samardzic, ha visto la luce il 28 giugno, una data simbolica e ricorrente
nell'intera storia di sangue e disgrazie dei Balcani: il giorno di San Vito, controverso anniversario della battaglia di Kosovo Polje, quando il principe
Lazar venne annientato assieme ai suoi uomini sulla piana dei merli (Kos-merlo) dai turco-ottomani. Il 28 giugno 1389 (Vidovdan) è tema dei grandi poemi
dell'epica serba cui hanno fatto seguito, fatalità del destino, anche le tragedie balcaniche ed europee. 28 giugno 1914: assassinio di Francesco Ferdinando;
28 giugno 1919: Trattato di Versailles; 28 giugno 1989: durante il 600° anniversario dalla battaglia di Kosovo Polje Milosevic tiene il discorso di esaltazione della nazione serba. Il giorno di San Vito, divenuto il topos della definizione identitaria serba, ritrae e raffigura il nazionalismo più crudo - un'intollerabile piaga che soverchia le ingenue ambizioni europee. Vidovdan, a dispetto delle forzate tensioni europeiste, riecheggia nelle menti e nelle coscienze alla stregua di un pericoloso ideale ultranazionalistico, epurato dal mito religioso, scientemente sottratto alla memoria collettiva al solo scopo di dare maggior spazio alla strumentalizzazione e alla retorica.

Il Vidovdan è la ricorrenza religiosa in cui ricorre la memoria del martirio di San Vito osservato dalla Chiesa ortodossa serba e da quella bulgara nel giorno del 15 giugno del Calendario giuliano e che corrisponde al nostro 28 giugno del Calendario gregoriano. In Bulgaria è chiamato Vidovden o Vidov Den e la sua particolarità è ben conosciuta soprattutto nella parte occidentale del paese.


Il Vidovdan è anche data di una certa importanza storica:

il 28 giugno 1389, la Serbia combatte contro l'Impero Ottomano nella Battaglia di Kosovo Polje.
il 28 giugno 1914, l' assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando d'Austria erede al trono dell'Impero Austro-Ungarico e di sua moglie la Duchessa Sofia
a Sarajevo è la miccia che farà scoppiare la prima guerra mondiale.
il 28 giugno 1919, viene firmato il Trattato di Versailles mettendo fine alla prima guerra mondiale.
il 28 giugno 1921, il Re serbo Alessandro I di Jugoslavia promulga la Costituzione del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, passata alla storia come la
Costituzione del Vidovdan (Vidovdanski ustav.)
il 28 giugno 1948, il Cominform pubblica, su iniziativa dei delegati del suo Soviet: Shdanov, Malenkov e Suslov, la "Risoluzione sullo stato della Lega dei
Comunisti Jugoslavi" condannandone la loro "laedership" - ciò comportò la rottura finale tra Unione Sovietica e Jugoslavia.
il 28 giugno 1989, — nel 600° anniversario della Battaglia di Kosovo Polje — il leader serbo Slobodan Miloševic tiene il famoso discorso sull'origine serba
del luogo dove è stata combattuta la storica battaglia.
il 28 giugno 1990, un progetto di revisione della Costituzione Croata, che elimina il riferimento ai Serbi nella costituenda nazione di Croazia, viene
rivelato dal Presidente croato Franjo Tudman.
il 28 giugno 2001, il vecchio leader Miloševic viene trasferito in stato di arresto presso l'Aja per affrontare il processo per crimini contro l'umanità.
(Morirà in prigione.)
il 28 giugno 2006, il Montenegro viene proclamato 192° Stato membro delle Nazioni Unite.

In questo video potete vedere Gordana Lazarevic nelle enclavi serbe in Kosovo. Le enclavi sono veri e propri centri di concentramento in cui i serbi vivono accerchiati dal filo spinato e necessitano di scorta armata per andare a scuola o all'ospedale. C'è anche chi dice che queste cose ce le inventiamo e allora noi le abbiamo documentate di persona con il documentario : Kosovo me fat


Kud god da krenem
Tebi se vracam ponovo.
Ko da mi otme
Iz moje duše Kosovo
Wherever I go
I will be back, you know.
Who can rip away
Kosovo from my soul

Vidovdan visto da Francy
Il nostro post del 2009
Oj Kosovo, Kosovo

Thursday, July 11, 2013

La cittadella della speranza



Se questa crew è un sogno.. non svegliateci !
Un'altra favola ! Si tratta di Oscar e ci propone un post divino !
Grazie e benvenuto Oscar !

....«Ma questa è la nostra storia. Il Vidovdan rappresenta ciò in cui crediamo. Persino chi non crede in Dio si sente parte della storia del Vidovdan. Ancora oggi si tende a rappresentare i serbi come terroristi, come tutto il peggio possibile. Ma questo è assolutamente falso. Prendiamo la Prima guerra mondiale. La Germania e l’Austria l’avevano preparata molto, molto tempo prima dall’attentato di Sarajevo. Ma così come non si può giustificare l’assassinio di nessuno, allo stesso modo non si può sostenere che la guerra sia stata la conseguenza dell’atto di Gavrilo Princip (l’omicida dell’arciduca, ndr) e che costui fosse un terrorista. Come ogni guerra, la Prima guerra mondiale fu la più vantaggiosa impresa economica di tutti i tempi. E oggi è la stessa cosa. La nazione serba allora si difese, non attaccò l’Austria. Se si guarda a tutto questo, si capisce perché i serbi hanno grande considerazione di Ivo Andric e gli altri no. Noi celebriamo Ivo Andric come l’autore dell’unica opera artistica in cui la convivenza multietnica abbia un senso reale, con musulmani, serbi, croati, turchi, ebrei, gypsy, neri e ogni singola confessione religiosa. Celebrare Ivo Andric non vuol dire celebrare un assassinio»....

La cittadella della speranza (tratto da Corriere della sera )

Il ponte sulla Drina, di Ivo Andric

Il progetto di Kusturica

A trip to Happyland 35

Vidovdan

Vidovdan 2010

Vidovdan 2009


Saturday, June 26, 2010

Vidovdan 2010

Ogni anno i pellegrini della marcia di Vidovdan, partono dal Belgrado e vanno a piedi fino a monumento di Gazimestan (vicino a Pristina) nella regione del Kosovo dove si celebra tutti gli anni la festa di San Vito.


Eccovi la rotta da percorrere (e la marcia dura 14 giorni, ma non si tratta di fare tanti chilometri o di esaurirsi, ma piutosto di percorrere il tratto che fece Zar Lazar con il suo esercito in via per il Ksovo Polje )

Si passa da Ralja, Mladenovac, Topola, Kragujevac, Knic, Kraljevo, Usce, Studenica, Raska, Leposavic, Banjska, Kosovska Mitrovica e Gracanica visitando anche i posti più importanti religiosi come i monasteri di Zica, Studenica, Banjska e Gracanica. La marcia e sostenuta dalla chiesa serbortodossa e dal ministero delgi affari interni della Serbia (polizia).
A proposito di quanto sono seri i punti di controllo per entrare nella regione del Kosovo. È il primo anno che il controllo non viene più effetuato dalla KFOR, ma dalla EULEX.

Nel video vedete prima i poliziotti serbi che non controllano nulla (per loro non è una frontiera) e poi (con i capellini turchesi) i polizziotti dell EULEX che cercano invano di controllare i pellegrini della marcia di Vidovdan.



Qui il nostro post di Vidovdan del 2008

Qui le foto della marcia dell'anno scorso che mi hanno mandato i miei amici di Zvecan (Johanna e Nenad)




Saturday, June 27, 2009

Vidovdan 2009

Il 28 Giugno i serbi festeggiano San Vito (Видовдан). L'anno scorso vi avevo messo il link per farvi vedere il pezzo più interessante del film "Boj na kosovu" (la battaglia di Kosovo Polje) e così quest'anno ho deciso invece di mettere la canzone di Goca Lazarevic "Видовдан" che aveva fatto nel 1989 per i 600 anni dalla battaglia.

Il "Vidovdan" è un giorno che ha una forte simboligia per il popolo serbo: il 15.giugno (28.giugno calendario nuovo) 1389 nella battaglia di Kosovo Polje ("la piana dei merli" Kosovo e Metochija) il capo dell'esercito serbo Knez Lazar Hrebeljanovic e il capo dell'esercito turco, il sultano Murad primo, perserò tutti e due la vita (da leggere qui). Ma anche dopo questa data al 28.giugno succedevano fatti importanti per il popolo serbo.

E se ne può aggiungere ancora uno (che wikipedia italiana e inglese hanno ignorato...oppure non aggiornato): Il 28 giugno 2008 i serbi del Kosovo del nord hanno eretto il loro parlamento.

* purtroppo solo in inglese: la spiegazione per questo parlamento








Qui il testo della canzone (la mia traduzione è un po' improvvisata....)

Vidovdan

U nebo gledam prolaze vekovi Guardo al cielo, i secoli passano
Sećanja davnih jedini lekovi Ai i vecchi ricordi questa è la cura

Kud god da krenem Tebi se vraćam ponovo Dove sempre io vada, ci ritornerò
Ko da mi otme iz moje duše Kosovo Chi può toglierti dalla mia anima, Kosovo!

K'o večni plamen u našim srcima La fiamma eterna che brucia nei nostri cuori
Kosovskog boja Ostaje istina. La verità della battaglia (del Kosovo) vivrà per sempre

Oprosti Bože sve naše grehove Perdonaci signore dei nostri peccati
Junaštvom daruj kćeri i sinove. Dai coraggio a nostri figli e figlie

Ma anche la nostra ciurma canta ! Eccovi il video con il bellissimo Stefan.

Saturday, June 28, 2008

Srecan Vidovdan svima!

Dopo aver visto il film "Boj na Kosovu"
mio figlio Neil (7 anni) ha ricreato la scena tra Milos Obilic e Murat I con il Lego.
Buon Vidovdan (giorno di S. Vito) a tutti!

After seeing the movie "Boj na Kosovu" my son (7 years) recreated the scene between Milos Obilic and Murat I with Lego. (look at Murat's hat!)
Have a nice Vidovdan!

Wednesday, September 23, 2009

Sognando con Biljana


Che sorpresa e che piacere che ho avuto qualche giorno fa navigando su facebook, quando ho scoperto che la nostra amica Biljana Petrova di Skopje (che ha un sacco di talento) ha pubblicato il suo primo libro di poesie!
Il libro pubblicato in lingua macedone si chiama "Zarobeni snista" (che vuol dire sogni catturati) in cui Biljana raccoglie su 110 pagine 77 poesie create dal 1989 fino ad'oggi.
Per questo "bouquet" poetico, Biljana ha scelto "the best of" degli ultimi 20 anni per proporre una collezione eccletica ed inaspettata.



Biljana è nata a Skopje il 25 Aprile 1974 ed è laureata in Inglese e Letteratura. Scrive poesie da quando era piccola e scrive in diverse lingue.Oggi lavora come traduttrice.

Da pochi anni sta imparando l'italiano da sola...e ogni volta che impara una nuova lingua fa pure tentativi poetici anche in quella lingua. Anche se all'inizo sono magari ancora imperfetti non mi importa, l'importante è che sprigiona qualcosa dal cuore..

Ha anche ricevuto un paio di premi per le sue poesie quando era ancora alunna. Il più importante fin'ora è stato una Medaglia d'argento al "Shankar's International Children's Competition" in India che ha ricevuto quasi 20 anni fa per le sue poesie in inglese!



Scrive per sfogarsi, per dare un ordine ai suoi pensieri che le scorrono per la testa. È sul foglio bianco, dove mette "in riga" questi pensieri, che riesce a calmarsi e riesce a trovare la soluzione alle tante prove che la vita ci pone.

Chiedendole se nelle sue poesie è determinante il fatto che lei viva nei balcani, lei ribadisce:
"La mie poesie sono una cosa personale, ma va anche oltre.... sono dedicate al mondo, all' universo, all' Essere Umano."
"Non scrivo mai delle mie radici, non c'è patriottismo, o appartenenza a un certo popolo."
E aggiunge:
"Non scrivo neanche dal punto di vista di una "donna". Semplicemente scrivo come "io", come una voce di una coscienza che osserva e sente il mondo."

Non saprebbe se le sue poesie sarebbero diverse se andasse a vivere in un altro paese. Magari cambierebbero un po' le poesie, forse, ma daltronde, sarebbe pur sempre quello che lei si porta in cuore.


C'e' una piccola curiosita' per quanto riguarda la pubblicazione di questo libro...
L'idea è nata a Vidovdan di quest'anno quando Biljana ha partecipato ad un evento organizzato dai serbi a Skopje, dove ha conosciuto alcuni scrittori che le hanno offerto di presentarla a degli editori e tipografie...
Da quel piccolo discorso... le si sono aperte tutte le porte, e durante i 3 mesi estivi di duro lavoro, anche grazie alla disponibilità delle persone che hanno creduto in lei, ecco che il libro è diventato realtà, ed è uscito il 09.09.2009!

Anche se Biljana scrive ormai 20 anni..non aveva mai pensato che sarebbe stato possibile pubblicare un libro ma, come commenta lei, San Vito (Vidovdan = giorno di San Vito) l'ha aiutata un pochino a realizzare questo sogno!

La promozione del libro si terra' ad ottobre in una biblioteca di Skopje.

Potete seguire Biljana sul suo blog "Biljana's poems" oppure su twitter.com/coffeecupp.
Se siete su facebook la trovate qui: http://www.facebook.com/biljana.petrova

E qui trovate il sito del libro!


Thursday, January 23, 2014

SARAJEVO 1914

Carissimi.. io ho visto un documentario fantastico.. adesso si tratta di trovare il link per farlo vedere anche a voi !



Il Tempo e la Storia"  In onda lunedì 20 gennaio alle 13.10 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, ch. 54 del Digitale Terrestre e ch. 23 Tivù Sat, propone “Sarajevo 1914” con Lucio Villari . Il 28 Giugno del 1914 a Sarajevo, capitale della Bosnia, vengono assassinati l’erede al trono d’Austria  Francesco Ferdinando d’Asburgo e sua moglie la Principessa Sofia Chotek. Trenta giorni dopo l’Europa precipita in una guerra che durerà cinque anni, mobiliterà 65 milioni di soldati, causerà la morte di 20 milioni di persone tra militari e civili e la fine di tre grandi imperi. L’omicidio a Sarajevo di Francesco Ferdinando è la scintilla che innesca la Prima guerra mondiale. L’Austria – sottolinea lo storico Lucio Villari - dichiara guerra alla Serbia come una sorta di “spedizione punitiva”, una guerra lampo limitata a dare una lezione alla Serbia, ma che invece nel giro di una manciata di settimane coinvolgerà tutte le superpotenze europee. L’omicidio di Francesco Ferdinando si consuma in un giorno simbolo del patriottismo serbo, il Vidovdan, la Festa di San Vito celebrazione commemorativa della battaglia della Piana dei merli del 1389 contro gli ottomani durante la quale il sultano venne assassinato da un serbo. E sarà un giovane studente serbo Gavrilo Princip, membro di un gruppo politico che chiedeva l’annessione della Bosnia alla Serbia, a sparare “la pallottola che diede inizio al primo conflitto mondiale”.

TRASLOCO

  In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia Ci siamo trasferiti in 5 altri siti Uno si chiama  ...