La prima tipografia serba fu allestita a Cettigne sul
finire del quattrocento, con torchi, caratteri tipografici e carta importati da
Venezia. Si conoscono quattro o cinque incunaboli (ossia libri stampati prima
dell'anno 1500), tutti di contenuto religioso: uno di questi, sui quattro
vangeli, si ritiene perduto. Dopo l'occupazione di Cettigne nel 1499 da parte
dell'esercito ottomano, alcuni artigiani serbi emigrarono esuli nella capitale
della serenissima. Fra questi, i fratelli Vukovic nel 1519 aprirono una
stamperia, la quale, con gli eredi, fu attiva fino al 1638. Qui in foto, il
frontespizio del Liturgicum del 1519. Pare quasi una missione eroica, quella di
Bozidar Vukovic, nel soddisfare il bisogno identitario di letteratura sacra del
popolo serbo tanto da ispirare Katarina Brajovic nel suo romanzo "Veronica
e lo stampatore"
Sergio La Canna
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