Scopro di essere dalla parte sbagliata, quando mi ritrovo a
sostare in piedi poc’anzi l’anta destra del portone d’ingresso dell’interno del
Monastero di Dečani; un monaco sfiora la mia spalla facendomi cenno di
spostarmi: perché durante le celebrazioni, gli uomini sono a destra e le donne a
sinistra. Sono dalla parte sbagliata, proprio di poco... ma lo sono, così mi
correggo, come altri, nel rispetto di quell’invito, di quella sorta di casa e del
suo costume. Non è neanche troppo austera, la sensazione che mi passa, perché
c’è accoglienza, ospitalità sincera. E’ tutto così suggestivo...
Fuori c’è la notte, limpida e generosa di stelle, dentro c’è il
buio, delicatamente spezzato da qualche sottile candela di cera gialla,
sapientemente collocata a formare nodi di luce viva alla base degli alti
profili della chiesa. Al cenno del monaco, d’istinto mi infilo in uno dei
sedili strutturati a parete, quasi a voler fare una tana di quella casella
tutta di legno, ma poggio solo la schiena e stendo le gambe, senza sedere. E mi
lascio riposare, la mente e il corpo, nell’eco di quelle voci prestate a
privata omelia d’incanto, non so cosa dicono, chiedo a Tanja e a Sunčica ma
neanche loro sanno… Ma non sembra importante. C’è un mezzo muro a separare lo
spazio della liturgia da quello dei fedeli e degli altri spettatori. Pochi
fedeli, pochi spettatori, otto di noi e qualcun altro.
Ma non sembra importante neanche questo, non si cerca lo scambio
diretto, ma un invito al totale raccoglimento, nella personale spiritualità di
ognuno, che sembra quasi andar oltre la fede religiosa e non ne è figlia,
semmai può esserne madre.
Ma i miei occhi guardano in alto, catturati dalla grande ombra
sulla volta del soffitto di un crocefisso inclinato, buio; è la luce di una
lanterna, che in primis illumina il cerchio dei monaci in preghiera e poi,
consegna un riflesso verso l’alto a generare un’ombra. Ed io continuo insistentemente
e involontariamente a guardare solo quell’ombra, che è l’unica cosa per me visibile
e ingoio qualche lacrima, frutto della mia debolezza, pensando che forse troppe
volte le cose sono come appaiono. E allora mi rassegno, ma non dispero, di
essere dalla parte sbagliata, quella che forse non mi darà mai una fede
religiosa, che quindi non sarà mai concessa a strumento di guerra, che non
potrà mai difendere gli altri e non dovrà mai difendersi da se stessa, perché
non c’è e, forse, non ci sarà per molto tempo ancora...
Samantha
La Provvidenza e Decani
6 comments:
... certo è triste a dirsi due giorni prima del natale .. ma tutti i nostri sacrifici di imu che sono stati dati alle banche e alla chiesa.. ci hanno dilaniato anche quella poca fede che ci era stata donata..
grazie samantha.. condivido appieno !
Happy holidays dear friend!!!
hvala lepo !
Bellissimo post!!!!
Grazie Riccardo. E devo dire che quella parte, la sento ancora profondamente così, e così me la tengo :-)
samantha
vi voglio bene..
voi due nn vi parlate direttamente.. ma io che vi conosco.. so' che siete due persone fantastiche !
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