Thursday, August 11, 2011

La Serbia e l'inflazione


Alcuni anni fa, Dejan mi ha dato una banconota da 500.000.000.000 dinari, dicendomi di parlare ai miei amici dell'inflazione.
La carta moneta è un'arma, esattamente come un fucile o un kalasmikof.
Non so' a dire quanti pensionati conosco che svernano in Brasile spendendo molto poco rispetto a quello che avrebbero speso in Italia.
Il mio amico Milan, in Serbia, lavora anche 12 ore al giorno in una falegnameria e guadagna 300 euro al mese.
Tra il 1993 e il 1994, in Serbia, si è avuta la peggior inflazione che si possa ricordare a memoria d'uomo. Andavi in banca a prendere i soldi e correvi a fare la spesa, perchè i negozianti aumentavo i prezzi ogni ora, producendo un'inflazione che era circa al 25 %.
I negozi statali, quelli in cui i prezzi avrebbero dovuto essere "calmierati", erano vuoti e quindi si ricorreva alla cosidetta "borsa nera".
I benzinai erano chiusi e ci si riforniva da macchine che viaggiavano per strada con bidoni e imbuti.
Gli autobus funzionavano solo uno su 4 e non sempre, perchè il più delle volte si aspettava e si aspettava anche ore, ma l'autobus non c'era proprio.
Il tasso di disoccupazione era al 30% e vi era difficoltà ad approvigionarsi anche delle cose semplici come pane e carne.
Il riscaldamento condominiale era spento e si rischiava di rimanere senza corrente elettrica poichè le persone accendevano le stufette elettriche per scaldarsi.
Molte macchine ospedaliere e letti e tutto cio' che si poteva trasportare fu venduto alle cliniche private e non c'erano soldi per le pensioni.
Si arrivo' ad un punto in cui nessuno voleva comprare in dinari e tutti cercarono di sostituire il pagamento con marchi tedeschi, ma all'inizio un marco era un milione di dinari, poi 6 milioni di dinari e ben presto si arrivo' a 37 milioni di dinari.
Uno stipendio era pari alla 230esima parte di cio' che la famiglia necessitava.
Quando ho chiesto a Dejan come si è usciti da questa situazione, mi ha risposto : con la guerra. 

LE SANZIONI ALLA YUGOSLAVIA

L’embargo alla Federazione Yugoslava è stato imposto per la prima volta l’8 gennaio ‘91dalla Unione Europea. Quasi un anno dopo, il 6 dicembre, gli Stati Uniti decretavano le stesse misure. Il 30 maggio ’92 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite introduceva un embargo commerciale e finanziario totale verso la Repubblica Federale di Jugoslavia che si è protratto per 1271 giorni sino al 22/11/1995 quando è stato revocato definitivamente con la sola precedente sospensione del divieto di volo e di partecipazione a manifestazioni sportive dal 23 settembre dell’anno precedente. Gli Stati Uniti hanno poi revocato le proprie sanzioni nel marzo 97 e, per ultima l’Unione Europea il 14 settembre.

Le conseguenze sul piano umanitario di questo primo periodo di embargo sono documentate più avanti. E’ però importante tenere a mente nel valutare la gravità della decisione di imporre sanzioni dopo la guerra che queste si inseriscono su una situazione già grave per l’embargo dell’Onu e, per di più, aggravata dalla guerra.

Già nel marzo 98 la UE reintroduceva prime restrizioni agli scambi commerciali con la RFJ. Il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso una serie di limitazioni alle relazioni economiche, in particolare di carattere finanziario che verranno inasprite all’inizio dei bombardamenti con il divieto di vendita di prodotti petroliferi e poi il 10 maggio con una serie di altre misure.

Nel merito si tratta di :

interdizione dei voli

congelamento dei beni all’estero

interdizione delle transazioni finanziarie

interdizione della fornitura di prodotti petroliferi

interdizione della vendita di beni atti ad essere utilizzati nella ricostruzione delle infrastrutture distrutte dalla guerra,

Le stesse misure sono state prese dagli Stati Uniti.

 




8 comments:

Grandepuffo said...

Anche con la Lira Italiana non si scherzava in quanto a zeri. Comunque prepariamoci a tempi duri.

балканска девојка said...

bè.. duri si... dovremo pagare.. ma pagare per irdurre un debito è normale.. perdere il lavoro.. no !

балканска девојка said...

DEROGA CONTRATTI NAZIONALI
Nella manovra c'è anche l'estensione 'erga omnes' dei contratti aziendali che potranno così derogare a quelli nazionali e a parte dello Statuto dei lavoratori. Non sarebbe più prevista la delega per lo statuto dei lavori e in particolare diventerebbe più facile licenziare i lavoratori con contratti a tempo indeterminato. La misura è stata spiegato così dal ministro Sacconi: "Le norme approvate in materia di lavoro contengono il cuore dello Statuto dei lavori in quanto attribuiscono ai contratti aziendali o territoriali la capacità di regolare tutto ciò che attiene all'organizzazione del lavoro e della produzione anche in deroga ai contratti collettivi e alle disposizioni di legge quando non attengano ai diritti fondamentali nel lavoro che in quanto tali sono inderogabili e universali". In concreto significa, ad esempio, che sono "efficaci nei confronti di tutto il personale" anche le norme contenuto nell'accordo firmato da Fiat per Pomigliano e Mirafiori con il no della Fiom-Cgil.

балканска девојка said...

che giornata triste per l'italia !
in 5 minuti il governo ha buttato nell'immondizia anni e anni di lotte sindacali
chiunque di noi puo' perdere il lavoro.. specie se ha un livello alto..
ci verrà detto che un giovane al primo impiego costerà meno e ciao e arrivederci
cosi' i nostri governanti fronteggiano la crisi !!!!

Grandepuffo said...

LA vedo male... Lina.

балканска девојка said...

io peggio.. puffo !

Oskar said...

Ciao a tutti, e' il mio primo post in questo bellissimo blog. Leggendo pero' queste notizie dall'Italia mi viene voglia di non tornare... E si', ora sono on Serbia! Sono in vacanza in questo bellissimo paese con mia moglie serba e le mie figlie . Un abbraccio a tutti voi! Ciao

балканска девојка said...

accidenti !!! sto morendo di invidiaaaa !!!!!!!!!!!!!!

TRASLOCO

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