Friday, February 26, 2010
Saran na slovenski nacin
Basta, oggi sia quel che sia, ci dedichiamo alla cucina !
Prepariamo la carpa alla slava.
1 kg di carpa o una carpa da un kilo
800 gr.di patate
3 cucchiai di olio
80 gr di pancetta affumicata
1 cucchiaio di peperoncino rosso dolce in polvere
prezzemolo, sale e pepe
Squamare la carpa e rimuovere le interiora e la testa, lavare e scolare.
Tagliare in fette spesse. Bollire la testa in un po' d'acqua.
Sbucciare le patate, tagliarle in fette sottili e cospargerle di sale.
Tagliare la pancetta in striscioline e tritare il prezzemolo.
Ungere una teglia con l'olio, disporvi metà delle patate e cospargere con peperoncino rosso dolce, prezzemolo e pepe bianco.
Mettere i pezzi di pesce sopra le patate, cospargerle di sale, coprire le patate rimanenti e cospargere ancora con peperoncino rosso dolce, prezzemolo e pepe bianco.
Friggere dolcemente la pancetta e versarla sopra le patate.
Versare il liquido in cui è stata cotta la testa di carpa
A questo punto non ho più la traduzione e consiglio di mettere tutto in forno.
Se scoppia è perchè non andava in forno !
Wednesday, February 24, 2010
Cecilia Ferrara
Il bello di questo blog è che si viene in contatto con gente favolosa e con quello che sta succedendo in Italia tra corruzione e mal affare, parlare con gente onesta è veramente una boccata di ossigeno.
E' così che siamo rimasti colpiti da questa simpaticissima e solare giornalista : Cecilia Ferrara.
In particolare io sono rimasta colpita da un suo vecchio articolo sulla notte dei cristalli di Sarajevo.
Chiunque si occupa di balkani deve sapere cosa è successo in questa notte e ovvero la persecuzione a suon di manganelli contro gli omosessuali.
Io rabbrividisco mentre scrivo.
Forse perchè sono di Torino e dopo le olimpiadi abbiamo avuto una meravigliosa festa omosessuale con 6 km di sfilate e canti e balli e musica e pace.
In campagna il gatto della mia vicina è gay. E' una colpa ? E' la natura.
Si puo' condividere o non condividere, parlarne, ma massacrare di botte ragazzi e ragazze, giovani e anziani, giornalisti che cercavano unicamente di fare il proprio lavoro.. è un po' troppo.
Eppure sembra che questo copione si rappresenti in tutto l'est. Vuol dire che all'ovest siamo più emancipati ?
Non credo, probabilmente vuol solo dire che i tempi devono cambiare e cambiare in fretta, poichè la violenza non porta a nulla.
Kafana
Intervista a Cecilia Ferrara
Osservatorio Balkani
La notte dei cristalli
Tuesday, February 23, 2010
Beskonacni Rat - Riccardo Iacona su RTS
Finalmente hanno fatto vedere "La guerra infinita" di Riccardo Iacona sulla TV serba. Eccovi (per chi non l'avesse ancora visto) la prima parte in italiano con sottotitoli in serbo.
Buon corso di lingua! Monday, February 22, 2010
Outlaws Pozarevac
Dedicate to Milan Miletic'
Ragazzi.. dopo una gestazione lunga e sofferta, con numerose minacce di aborto, io ho partorito.
Mai ho sofferto tanto per un post.
Ripetutamente ho chiesto il permesso all'allenatore della squadra di andare in onda e da lui sempre silenzio..
Daltra parte outlaws non vuol dire fuori dalle regole ?
Allora ho detto : va bè, vale la regola del silenzio assenso e se devo andare in galera, l'importante è che ci vada con tutta la squadra !!
ih! ih!
Outlaws Pozarevac
Ragazzi.. dopo una gestazione lunga e sofferta, con numerose minacce di aborto, io ho partorito.
Mai ho sofferto tanto per un post.
Ripetutamente ho chiesto il permesso all'allenatore della squadra di andare in onda e da lui sempre silenzio..
Daltra parte outlaws non vuol dire fuori dalle regole ?
Allora ho detto : va bè, vale la regola del silenzio assenso e se devo andare in galera, l'importante è che ci vada con tutta la squadra !!
ih! ih!
Outlaws Pozarevac
Sunday, February 21, 2010
Calming park
Ora voi vi metterete a ridere, ma vi giuro che quello che vi sto per dire è tutto vero !
Stavo guardando in tv i nuovi orizzonti della medicina con i nostri funzionari statali che non vanno più a farsi curare la cervicale in ospedale, bensì nei centri benessere con tali "ragazze" formose che fanno delle cure particolari, per cui i gorilla di questi funzionari accompagnano il malato e poi passano dal retro e poi si dicono : "si, l'incontro sta andando benissimo, poi ripulisci tutto tu, ricordati di buttare il xxxx.." e l'altro gorilla che poi il xxx non lo trova e se lo sarà messo in tasca .. ?
Bè mi stavo scompisciando dalle risate quando Francy mi manda il video di Gent.
Sappiate che Gent è stato il mio primissimo amore albanese dopo Ske. E' stato un colpo di fulmine e sapete bene che al cuore non si comanda, quindi mi sono messa il video in tv perchè ho il pc collegato al televisore.
Che bello vedersi Gent così, sul mio schermo gigante !
Ma cosa conteneva il video ?
Il mio inglese si sà, non è dei migliori e così tra la mia poca conoscenza della lingua e i programmi sui centri benessere, ti vado a capire che anche Gent ha aperto un centro benessere.
Subito dico tra me : "Ma guardalo li', il marpione, ha capito come si fanno i soldi"
Ma poi vedo che le proposte del centro benessere non sono rivolte ai maschietti bensì vi sono 5 uomini tutti nudi che ti accolgono a lume di candela e ti calmano con la loro arte !!!
Al chè rimango un po' turbata, ma non si sà mai, potrebbe anche essere che un giorno anche io voglia provare i nuovi confini della medicina !
Poi ti arriva niente meno che Tatiana, 64 anni e non sà una parola di inglese.
Lei mi dice : ma che belle candele profumate ! Ha avuto un'idea geniale questo ragazzo a produrle !
Ma come ? Allora non capisco, compri la candela e ti danno l'uomo nudo per calmarti ?
Ma dov'è allora il calming park ?
Io se mi vedo un uomo come si deve, piuttosto che calmarmi mi agito !!
Scherzi a parte non so' cosa si è messo a fare Gent, so' solo che il filmato non mi piace.
Rifarei tutta la presentazione alla balkanika con torte, kolo e musika balkanika
Sembrate tanti fizer, cari svizzeri !
Calming park
Il sito
Friday, February 19, 2010
Vlora
Oggi è un bellissimo giorno. Dopo 4 mesi di silenzio assoluto, Alberto ci ha dato nuovamente sue notizie. Io stavo pensando al peggio e cercavo notizie in internet, ma perfortuna tutto bene.
Quindi veniamo a noi. Abbiamo sempre avuto tantissime richieste per due argomenti : i corsi e il turismo.
Alle volte io e Francy ci diciamo : ma possibile che nessuno chieda ricette di cucina ? Noi posteremmo torte un giorno si e l'altro pure.
Tra l'altro questo è anche un suggerimento per Alberto. Dice che non ha più niente da dire, ma non ha mai parlato di qualche piatto tipico kosovaro.
Comunque, ritornando a noi, uno degli ultimi arrivati è Vjoldi, un bellissimo ragazzo albanese che spero ci darà il permesso di pubblicare una sua foto.
Come abbiamo conosciuto Vjoldi ? Ma naturalmente litigando ! Io penso che ogni discussione lasciata sia persa e quindi che ci do' che ci do'.
Il bello è che ogni tanto arriva qualche pezzo grosso del mondo balkaniko a chiedermi cosa sto facendo, ma io dico sempre di lasciarmi fare e infatti, anche con Vjoldi, come già era stato con Afis, siamo diventati amici.
Ora sto ragazzo mi dice : una volta parli bene degli albanesi e una volta ne parli male.
Ma dove ? Stiamo continuando a ripetere che ci scagliamo contro qualsiasi mafia, di qualsiasi stato e apprezziamo le persone oneste di qualsiasi nazionalità.
Qui non c'è nulla contro gli albanesi onesti Vjoldi e siete il 99%.
A riprova di cio' ti dedichiamo il tuo video. Una città veramente incantevole che spero un giorno di poter visitare.
Benvenuto su balkan-crew !
Visit Vlora a Mediterranean jewell
Thursday, February 18, 2010
Il concerto
Su consiglio dei magigici Svobodi (mamma quanto li amo !), mentre sto facendo un filo serrato a Teodor, ma non lo dite a nessuno, vi presentiamo questo magico film.
Anche io non vedo l'ora di andarlo a vedere.
Andreï Filipov è un direttore d'orchestra deposto dalla politica di Brežnev e derubato della musica e della bacchetta. Rifiutatosi di licenziare la sua orchestra, composta principalmente da musicisti ebrei, è costretto da trent'anni a spolverare e a lucidare la scrivania del nuovo e ottuso direttore del Bolshoi. Un fax indirizzato alla direzione del teatro è destinato a cambiare il corso della sua esistenza. Il Théâtre du Châtelet ha invitato l'orchestra del Bolshoi a suonare a Parigi. Impossessatosi illecitamente dell'invito concepisce il suo riscatto di artista, riunendo i componenti della sua vecchia orchestra e conducendoli sul palcoscenico francese sotto mentite spoglie. Scordati e ammaccati dal tempo e dalla rinuncia coatta alla musica, i musicisti accoglieranno la chiamata agli strumenti, stringendosi intorno al loro direttore e al primo violino. La loro vita e il loro concerto riprenderà da dove il regime li aveva interrotti, accordando finalmente presente e passato.
Con Train de vie, Radu Mihaileanu “addolcì” la Shoa, circondandola di un'aura pienamente fantastica e organizzando una finta “autodeportazione” per evitare quella reale dei nazisti. Il suo treno carico di ebrei fintamente deportati ed ebrei fintamente nazisti riusciva a varcare come in una favola il confine con la Russia. Ed è esattamente nella terra che prometteva uguaglianza, salvezza e integrazione, che “ritroviamo” gli ebrei di Mihaileanu, musicisti usurpati del palcoscenico e della musica a causa della loro ebraicità.
Tratto da my movies.it
Il concerto
Il trailer
Thursday, February 11, 2010
La lettera di Piero
Dear Lina,
ho letto con molto interesse quanto tu mi hai inviato.
Innanzi tutto molti complimenti e tanta ammirazione per quanto tu hai fatto insieme alla Balkan Crew.
Aiutare il prossimo, cercare di evitare lutti e dolori è certamente l’azione più nobile e meritevole che un essere umano possa fare indipendentemente da ogni giudizio di "torto" o "ragione" delle Parti.
Anch’io ho preso coscienza ed ho, diciamo, contratto un fortissimo coinvolgimento (solo a livello mentale) sui fatti e misfatti della guerra ‘92-‘95 nei Balcani: la Guerra Serbo-Bosniaca.
Come mai tanto interesse?
Ho una Nuora profuga Bosniaca!
Si chiama M.: è scappata rocambolescamente da Serajevo nel ’95, ha passato un bel po’ di tempo in un campo profughi a Split e da lì finalmente è riuscita ad emigrare con i genitori negli USA con lo status di rifugiata.
Ha continuato i suoi studi laureandosi alla Darthmouth School of Medicin e conseguendo successivamente la Specializzazione in Pediatria alla Columbia University.
A Darthmouth ha incontrato il mio terzo Figlio P., che stava seguendo un corso di MBA presso Tuck School of Economics.
Sposati a Dubrovnic nel 2002 (cerimonia da fiaba sulla Torre più alta del Forte di Lavrienac), adesso i due vivono a NY, hanno avuto due gemellini, meravigliosi.
La Madre di M. è "Serba di Bosnia" / Ortodossa, il Padre è "Bosniaco" / Mussulmano.
Credo di aver ricevuto informazioni abbastanza "bilanciate" sugli eventi.
Da che parte sta la Ragione? Da che parte sta il Torto?
Lo sa solo il Buon Dio!
L’unica cosa che "sembra certa" è che la guerra sia stata scatenata dai Serbi.
Come sempre succede e questo purtroppo è una cosa "assolutamente certa", a guerra iniziata tutte le parti si scatenano a fare tutto il male possibile.
E così è stato anche questa volta.
E questo non vuol assolutamente dire che i "Serbi sono tutti criminali" come ha detto il poliziotto.
Sono generosissimi ed ospitali, direi quasi che ci si deve difendere dalla loro gentilezza (soprattutto a tavola dove si rischia di essere soffocati dal cibo che ti vogliono far ingurgitare a tutti i costi).
Ho vissuto 4 anni in Germania ad inizio anni ’60 ed ho mantenuto rapporti con amici carissimi, che ti sembra impossibile possano aver avuto parenti capaci di fare quello che è stato fatto lì negli anni ‘30-’40.
Ma è così.
Tutto ciò detto è la cosa più bella aiutare il prossimo senza riserve e senza giudicarlo.
Brava Lina!
Piero G.
ho letto con molto interesse quanto tu mi hai inviato.
Innanzi tutto molti complimenti e tanta ammirazione per quanto tu hai fatto insieme alla Balkan Crew.
Aiutare il prossimo, cercare di evitare lutti e dolori è certamente l’azione più nobile e meritevole che un essere umano possa fare indipendentemente da ogni giudizio di "torto" o "ragione" delle Parti.
Anch’io ho preso coscienza ed ho, diciamo, contratto un fortissimo coinvolgimento (solo a livello mentale) sui fatti e misfatti della guerra ‘92-‘95 nei Balcani: la Guerra Serbo-Bosniaca.
Come mai tanto interesse?
Ho una Nuora profuga Bosniaca!
Si chiama M.: è scappata rocambolescamente da Serajevo nel ’95, ha passato un bel po’ di tempo in un campo profughi a Split e da lì finalmente è riuscita ad emigrare con i genitori negli USA con lo status di rifugiata.
Ha continuato i suoi studi laureandosi alla Darthmouth School of Medicin e conseguendo successivamente la Specializzazione in Pediatria alla Columbia University.
A Darthmouth ha incontrato il mio terzo Figlio P., che stava seguendo un corso di MBA presso Tuck School of Economics.
Sposati a Dubrovnic nel 2002 (cerimonia da fiaba sulla Torre più alta del Forte di Lavrienac), adesso i due vivono a NY, hanno avuto due gemellini, meravigliosi.
La Madre di M. è "Serba di Bosnia" / Ortodossa, il Padre è "Bosniaco" / Mussulmano.
Credo di aver ricevuto informazioni abbastanza "bilanciate" sugli eventi.
Da che parte sta la Ragione? Da che parte sta il Torto?
Lo sa solo il Buon Dio!
L’unica cosa che "sembra certa" è che la guerra sia stata scatenata dai Serbi.
Come sempre succede e questo purtroppo è una cosa "assolutamente certa", a guerra iniziata tutte le parti si scatenano a fare tutto il male possibile.
E così è stato anche questa volta.
E questo non vuol assolutamente dire che i "Serbi sono tutti criminali" come ha detto il poliziotto.
Sono generosissimi ed ospitali, direi quasi che ci si deve difendere dalla loro gentilezza (soprattutto a tavola dove si rischia di essere soffocati dal cibo che ti vogliono far ingurgitare a tutti i costi).
Ho vissuto 4 anni in Germania ad inizio anni ’60 ed ho mantenuto rapporti con amici carissimi, che ti sembra impossibile possano aver avuto parenti capaci di fare quello che è stato fatto lì negli anni ‘30-’40.
Ma è così.
Tutto ciò detto è la cosa più bella aiutare il prossimo senza riserve e senza giudicarlo.
Brava Lina!
Piero G.
Wednesday, February 3, 2010
Il macellaio
Dedicato ai cari Sberleffi
Chissà come mai nei giorni scorsi mi è venuto in mente che Ciccio sax burek mi aveva detto di aver partecipato alle riprese del film "Il macellaio" con Alba Parietti e Miki Manojlovic.
Miki è stato a Torino ospite di Vera di Pec, ma io purtroppo non l'ho saputo.
Alina è una donna brillante e piena di iniziativa che dirige a Palermo un'avviata galleria d'arte. Il marito Daniele, affermato direttore d'orchestra, colto e intelligente, non è una presenza fissa. Un giorno, nell'accompagnare Daniele all'aeroporto, Alina avverte un senso di vuoto. Proverà a colmarlo con un macellaio sempre scherzoso e prodigo di allusioni erotiche che suscita in lei una forte attrazione.
Sono le sue sopracciglia a fare la differenza? Magari. Forse. Chissà. Miki Manojlovic è entrato anche nella cinematografia italiana, purtroppo con il pessimo Il macellaio, anche se si era già messo mirabilmente in luce per ruoli di buoni e cattivi nei film di Kusturica. In effetti, se lo si osserva meglio, a dargli quell'aria da mascalzone, contribuiscono notevolmente anche le sue sopracciglia così folte e nere. E che dire di quelle labbra sottili e dei baffetti che ogni tanto si fa crescere sotto il naso. Una maschera che ha saputo narrare la Jugoslavia dalla A alla Z, con una padronanza per la recitazione che molti invidiano.
Figlio d'arte, sua madre è infatti l'attrice Zorka Manojlovic, Miki Manojlovic ha iniziato a recitare subito dopo essersi diplomato alla Scuola d'Arte Drammatica di Belgrado e, in brevissimo tempo, si è imposto come uno dei più popolari attori dell'Europa dell'Est in circolazione, vincendo anche numerosi premi nazionali e internazionali. Sposato con l'attrice Tamara Vuckovic, dalla quale ha avuto una figlia, l'attrice Carna Manojlovic, muove i suoi primi passi in televisione a partire dal 1970, quando entra nel cast del telefilm Cedomir Ilic (1970) di Joakim Marusic, successivamente lavora al film tv Sarajevski atentat (1972) di Arsenije Jovanovic, seguito da altri serial e film per il piccolo schermo come: Gradjani sela Luga (1972), Jelisavetini ljubavni jadi zbog molera (1972) di Dejan Karaklajic, Majstori (1972), Slike bez rama – iz decijih knjiga (1973) di Nebojsa Komadina, Zasto je pucao Alija Alijagic (1974) sempre di Jovanovic e Jednog lepog, lepog dana (1974) di Paolo Magelli.
Il debutto sul grande schermo avviene proprio nel 1974, grazie al film Otpisani di Aleksandar Djordjevic, ma a segnare la sua carriera sarà, senza alcun dubbio, il sodalizio artistico che lo legherà al grande regista bosniaco Emir Kusturica il quale, dopo averlo voluto come protagonista del film Papà… è in viaggio d'affari, nel 1985, lo sceglie più e più volte come interprete delle sue commedie. Dal capolavoro Underground (1995) - dove mette tutta la sua recitazione visionaria nell'interpretazione del compagno Marko, partigiano, trafficante e borsanerista che fa credere al suo paese che la Seconda Guerra Mondiale non è mai terminata e li costringe, per rifugiarsi dalle bombe, a vivere costantemente sottoterra per oltre un ventennio – alla miniserie televisiva Bila jednom jedna zemljia (1995), da Gatto nero, gatto bianco (1998) a Promise Me This (2007).
Da mymovies.it
Gli Sberleffi !
Ciccio sax burek
Chissà come mai nei giorni scorsi mi è venuto in mente che Ciccio sax burek mi aveva detto di aver partecipato alle riprese del film "Il macellaio" con Alba Parietti e Miki Manojlovic.
Miki è stato a Torino ospite di Vera di Pec, ma io purtroppo non l'ho saputo.
Alina è una donna brillante e piena di iniziativa che dirige a Palermo un'avviata galleria d'arte. Il marito Daniele, affermato direttore d'orchestra, colto e intelligente, non è una presenza fissa. Un giorno, nell'accompagnare Daniele all'aeroporto, Alina avverte un senso di vuoto. Proverà a colmarlo con un macellaio sempre scherzoso e prodigo di allusioni erotiche che suscita in lei una forte attrazione.
Sono le sue sopracciglia a fare la differenza? Magari. Forse. Chissà. Miki Manojlovic è entrato anche nella cinematografia italiana, purtroppo con il pessimo Il macellaio, anche se si era già messo mirabilmente in luce per ruoli di buoni e cattivi nei film di Kusturica. In effetti, se lo si osserva meglio, a dargli quell'aria da mascalzone, contribuiscono notevolmente anche le sue sopracciglia così folte e nere. E che dire di quelle labbra sottili e dei baffetti che ogni tanto si fa crescere sotto il naso. Una maschera che ha saputo narrare la Jugoslavia dalla A alla Z, con una padronanza per la recitazione che molti invidiano.
Figlio d'arte, sua madre è infatti l'attrice Zorka Manojlovic, Miki Manojlovic ha iniziato a recitare subito dopo essersi diplomato alla Scuola d'Arte Drammatica di Belgrado e, in brevissimo tempo, si è imposto come uno dei più popolari attori dell'Europa dell'Est in circolazione, vincendo anche numerosi premi nazionali e internazionali. Sposato con l'attrice Tamara Vuckovic, dalla quale ha avuto una figlia, l'attrice Carna Manojlovic, muove i suoi primi passi in televisione a partire dal 1970, quando entra nel cast del telefilm Cedomir Ilic (1970) di Joakim Marusic, successivamente lavora al film tv Sarajevski atentat (1972) di Arsenije Jovanovic, seguito da altri serial e film per il piccolo schermo come: Gradjani sela Luga (1972), Jelisavetini ljubavni jadi zbog molera (1972) di Dejan Karaklajic, Majstori (1972), Slike bez rama – iz decijih knjiga (1973) di Nebojsa Komadina, Zasto je pucao Alija Alijagic (1974) sempre di Jovanovic e Jednog lepog, lepog dana (1974) di Paolo Magelli.
Il debutto sul grande schermo avviene proprio nel 1974, grazie al film Otpisani di Aleksandar Djordjevic, ma a segnare la sua carriera sarà, senza alcun dubbio, il sodalizio artistico che lo legherà al grande regista bosniaco Emir Kusturica il quale, dopo averlo voluto come protagonista del film Papà… è in viaggio d'affari, nel 1985, lo sceglie più e più volte come interprete delle sue commedie. Dal capolavoro Underground (1995) - dove mette tutta la sua recitazione visionaria nell'interpretazione del compagno Marko, partigiano, trafficante e borsanerista che fa credere al suo paese che la Seconda Guerra Mondiale non è mai terminata e li costringe, per rifugiarsi dalle bombe, a vivere costantemente sottoterra per oltre un ventennio – alla miniserie televisiva Bila jednom jedna zemljia (1995), da Gatto nero, gatto bianco (1998) a Promise Me This (2007).
Da mymovies.it
Gli Sberleffi !
Ciccio sax burek
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