L'intervento NATO in Libia è molto simile a quello in Kosovo nel '99. Oserei dire che è molto simile quanto diverso, perchè l'Italia e la Libia hanno relazioni di pace e di guerra da quasi 100 anni, mentre, per quello che riguarda il Kosovo, c'erano meno rapporti, ma la nostra posizione geografica ci ha resi ugualmente partecipi in primo piano (purtroppo!)
Sta di fatto che questo intervento Nato è molto sentito in Serbia, che non puo' scordare le bombe umanitarie.
Ci sono arrivate tante testimonianze e suggerimenti, sia da serbi che da persone della nostra crew. Ne pubblichiamo alcune.
Signori c’è la guerra, non è un gioco, non è poi così distante da noi… bisogna aver paura ed essere CONTRARI, bisogna farlo capire ai nostri figli. E l’Italia al solito, sta facendo del suo peggio. Di Pietro ci ripensa e grida no al “genocidio” del tiranno Gheddafi (al solito condannato senza “processo” dopo che Berluska gli ha “trattato” l’amicizia e che ci ha fatto comodo per tanti anni), Calderoli taccia gli italiani di neocolonialismo, Bonino lasciamo perdere… Bersani no comment,
Qui i 150 anni dell’unità d’Italia ci hanno dato in testa, ma di brutto, ci hanno dato le bombe….
Cito un pezzo che trovo chiaro e condivisibile di un comunicato di Proletaria Vox.
Tanti giornalisti e persone sul campo non omologati lavorano per un briciolo di verità in più, solo che non li invitano in TV, li citano come “quelli che dicono”, per fingere pluralismo di informazione…. ma non gli lasciano spazio. Tecnica perfetta, basta non dare spazio al confronto che si teme.
“Crediamo, infatti, che la situazione di profondo rivolgimento che ha attraversato il Maghreb, prima in Tunisia e poi in Egitto con le rivolte - queste si autenticamente popolari e spontanee - di inizio anno, abbiano fornito lo spunto e l'occasione per un'operazione di intelligence USA, (con tanto di armamenti, supporti logistici, contractors e consiglieri militari forniti ai presunti "rivoltosi"), per sbarazzarsi, una volta per tutte, dell'odiato nemico Gheddafi.
La distanza politica dalle rivolte tunisina ed egiziana è peraltro riscontrabile anche nelle immagini che, nonostante l'informazione astutamente pilotata, comunque arrivava nei nostri schermi: da una parte (in Tunisia ed in Egitto, e solo per rimanere nel Maghreb...) il popolo è del tutto disarmato, non si vede un fucile e neanche un bastone; dall'altra (in Cirenaica) i "rivoltosi" sono armati di tutto punto, spesso hanno anche divise di ordinanza, e dispongono perfino di artiglieria contraerea. Inoltre, in vari articoli di giornale, si è letto di aerei dei "rivoltosi" abbattuti dall'aviazione libica. Si desume, quindi, che dispongano anche di aerei.
E questi sarebbero degli "insorgenti spontanei"...? Ma dai...
Ma, ormai si sa, la "disinformazione di massa" è l'arma più efficace di certi paesi. Così è nella cosiddetta "informazione", come nella sistematica omissione o nella "sordina" che si applica a certe notizie invece "scomode".
Non a caso, ancora una volta si applicano i due pesi e le due misure. Come mai non c'è stata alcuna sollecitazione, da parte di nessuno, ad applicare analoghe risoluzioni nei confronti di Israele allorquando ha bombardato la striscia di Gaza, uccidendo oltre 1.400 civili inermi, ed usando bombe al fosforo? O quando, sempre la stessa Israele, ha compiuto quel vero e proprio atto di pirateria/guerra abbordando ed uccidendo in acque internazionali i nove pacifisti della nave che portava aiuti (realmente) umanitari?
Come mai, allora, non si è levata nessuna voce di condanna risoluta, e nessun Mirage, nessun Tornado è partito alla volta di Tel Aviv...? Forse che Israele non continui, da oltre cinquant'anni, una politica di segregazione, di spoliazione e di vero e proprio genocidio nei confronti del popolo palestinese?
Samantha
La visione dei serbi è sempre contraria alle bombe sulle teste dei civili
Uranio impoverito e quando si dice uranio si parla di morti per anni e anni... vedi il Kosovo
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