Tuesday, November 18, 2025

TRASLOCO

 



 In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia

Ci siamo trasferiti in 5 altri siti

Uno si chiama The new Balkan crew e The new Balkan crew 2  

un altro si chiama BALKAN MOJA LJUBAV

un altro si chiama BALKANI MON AMOUR

un altro si chiama JUGONOSTALGIA



Per quelli che dicono che questo blog non lo legge nessuno 


Troverete delle variazioni rispetto al blog originale, perchè, dopo 17 anni, siamo riusciti a rivedere tutto con i dovuti aggiornamenti. Grazie a tutti i nostri fedeli lettori 



LA SERBIA PUÒ DIFENDERE LA SUA COSTITUZIONE E LA SUA SOVRANITÀ?




Si ringrazia per la traduzione Olga Handjal

LA SERBIA PUÒ DIFENDERE LA SUA COSTITUZIONE E LA SUA SOVRANITÀ?

16 novembre 2025
La Serbia non è estranea a quei momenti in cui i potenti impartiscono ordini. I negoziati sono impossibili. O accettano, oppure... Nell'antichità, gli imperi lanciavano ultimatum. Oggi, un pezzo di carta in un pacchetto "rigido" del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti è sufficiente.
La Serbia è sotto pressione affinché espella immediatamente i capitali russi dal Paese. A chi importa che la Serbia non abbia fonti energetiche alternative? A chi importano le disposizioni costituzionali, le leggi, i contratti e i principi di un'economia di mercato? I russi devono andarsene, e immediatamente! Non ci sono ritardi, non si capisce che l'Istituto Nazionale per l'Economia Socialista (NIS) è un pilastro fondamentale dell'economia serba.
La Serbia è costretta a conformarsi a una decisione incostituzionale. L'ordine proviene da Washington. Nel momento in cui la Serbia ottempera a quest'ordine, viola la sua Costituzione e ogni forma di sovranità; non funziona come uno Stato, non come un soggetto della comunità internazionale, ma come un oggetto o uno strumento di Washington. Le sanzioni statunitensi contraddicono il diritto interno. Non si tratta nemmeno di un obbligo internazionale, ma di una misura unilaterale di un altro Stato. Gli "Stati delle banane" non hanno scelta. Obbediscono agli ordini a costo di calpestare la propria sovranità.
La Serbia subisce il colpo più duro: la raffineria non può operare; le banche non sono autorizzate a effettuare pagamenti; la raffineria sta chiudendo; i proprietari devono andarsene. E tutto questo in tempi irrealistici! Questo è un ordine palese del "partner strategico" della Serbia. E di recente, la Serbia, nella sua servile e inutile obbedienza, ha revocato lo status di "patrimonio culturale" dell'ex Palazzo dello Stato Maggiore (SSNO), che gli Stati Uniti hanno ridotto in macerie nel 1999 per poter affittare il sito nel centro di Belgrado per 99 anni per costruire complessi alberghieri americani.
La verità sulla "partnership americana", sulla sovranità e sull'ordine internazionale è ora nel palmo della vostra mano.
Nella riunione straordinaria del governo serbo, non si è parlato di sovranità, Costituzione o leggi... La sovranità dello Stato è difesa dagli attacchi dei più forti. La domanda è: la Serbia sarà in grado di conformarsi alla decisione incostituzionale e unilaterale degli Stati Uniti?
Ratko Krsmanović



Saturday, November 1, 2025

OMAGGIO A DUBRAVKA UGRESIC

 



Nacque a Kutina, in Jugoslavia, nel 1949 e morì ad Amsterdam nel 2023 in esilio 

Fino al 1991 la vita di Dubravka Ugresic fu normalissima e scrisse diversi libri, ma allo scoppio della guerra fu bersaglio di terribili minacce e dovette fuggire 


Il dopo è rappresentato dalla bava velenosa del nazionalismo che accompagna i Balcani ex jugoslavi negli anni novanta, specie in Croazia ed in Serbia. La Ugrešić, ostracizzata e messa all’indice anche dai colleghi intellettuali di Zagabria, viene definita “prostituta, strega, traditrice”, epiteti del classico repertorio dei vocabolari nazionalistici. Se ne va dalla Croazia nel 1993, l’anno dell’eccidio (croato) della sacca di Medak.

Dubravka Ugrešić, in memoria del dissenso  




Un giornalista e politico la attaccò in una maniera atroce 

...Durante il suo periodo a Globus ottenne una notevole notorietà grazie a un articolo di opinione non firmato del 1992 (che alla fine ammise di aver scritto), intitolato "Le femministe croate stanno violentando la Croazia", ​​in cui attaccava cinque scrittrici femministe croate ( Slavenka Drakulić , Vesna Kesić , Jelena Lovrić , Dubravka Ugrešić e Rada Iveković ), accusandole di tradire la Croazia. L'articolo fu fonte di significative controversie che alla fine portarono a una causa per diffamazione contro la rivista. 

La Ugresic ha sempre tentato in tutti i modi di far valere le sue ragioni, ma probabilmente non la lasceranno riposare in pace mai 

Dal libro "La volpe"   





Nonostante le minacce Dubravka non smise mai di raccontare la verità 

Dubravka Ugrešić: una Croazia sul modello fascista 

Dubravka Ugrešić: i poliziotti croati che non proteggono un bel niente   


Sunday, August 31, 2025

Percorsi di cooperazione e conoscenza tra Torino, Breza e Kragujevac

 Torino

Conferenza internazionale


Questo post era stato pubblicato nel lontano 2012, ma nella nostra redazione ci sono troppe mani che pubblicano, modificano, tagliano, incollano e non si sa perchè, era stato cancellato




Tutti noi abbiamo ben impresso nella mente quel giorno poichè non ti capita tutti i giorni di incontrare Ennio Remondino di persona 





Purtroppo erano andate perse anche le foto di quel giorno che erano su un vecchio DVD, ma miracolosamente, ieri, un nostro vecchio collaboratore le ha ritrovate 

Cogliamo l'occasione per dire che nessuno di noi è pagato ed è corretto dire che stiamo 24 ore al pc poichè alle 2 di notte spesso siamo ancora a tradurre testi per pubblicare l'altra mezza verità omessa da tante pagine balcaniche 



Notare Ennio Remondino in questa foto 


Ma veniamo a quel bellissimo incontro al quale hanno partecipato tutti i balcanofili del Piemonte 

Nella prima parte è da segnalare il nostro papà balcanico Enrico Da Vià. Una istituzione in Piemonte 

C'era anche la bellissima Alba Aceto 




Nella seconda parte sono intervenuti 

Modera
Luca Leone, giornalista, scrittore e direttore editoriale di “InfinitoEdizioni"

Intervengono
Ennio Remondino, RAI
Nicole Corritore, Osservatorio Balcani e Caucaso
Agostino Zanotti, LDA a Zavidovici - Associazione per l’Ambasciata della Democrazia a Zavidovici
Mauro Cereghini, Associazione Trentino con i Balcani
Prof. Giovanni Belingardi, Politecnico di Torino
Luca Rastello, giornalista




Dobrica Milanovic, ex vice sindaco di Kragujevac, ha contrastato una per una le tesi sbagliate che è facile dire dietro a un pc, ma è molto più difficile sostenerle nel contradditorio con una persona preparata 




Nessuno di noi si scorderà mai quel meeting

Grazie di cuore a tutti 









Una piccola precisazione. Abbiamo confuso il sig Nardelli col sig Cereghini perchè quando abbiamo aperto Balkan crew scrivevano spesso assieme sui Balcani. Hanno anche scritto un libro: Darsi il tempo 



Meno male che ci eravamo salvati la pagina del forum in cui è avvenuta la discussione, perchè quelli che hanno detto che il nostro blog non lo legge nessuno, hanno cancellato non appena abbiamo pubblicato. 






Di Ennio Remondino si ricordi sempre il coraggio di dire la verità





Friday, August 29, 2025

La letteratura italiana in Dalmazia: una storia falsificata

  

E' VIETATO AI CROATI RUBARE LA CULTURA DALMATA








La bellissima pagina web di "Stay serbian" fa un giusto ragionamento .

Se gli scrittori, i musicisti, i pittori serbi nati in Croazia sono croati, allora lo saranno anche i cetnici 

Momčilo Đujić - Stay serbian

Con la legge sui beni del patrimonio culturale serbo son finiti i furti

NON SI PLACHERANNO MAI LE DISCUSSIONI SU QUESTA STATUA A MILANO

Non dire "gatto" se non ce l'hai nel sacco

Dopo le amebe vennero i croati (Voce del Popolo 29 apr)











Dopo la decisione della Croazia di mettere la figura di Nikola Tesla sulle monete in euro accanto alla scacchiera, è scoppiato di nuovo un dibattito sul fatto che il famoso scienziato fosse un serbo o un croato, e lo storico Goran Saric ha detto: "Tesla è serbo. Punto. La mia bisnonna ha partorito mio nonno in un campo agricolo ma lui non si è mai dichiarato una patata", il che ha provocato reazioni divise.

Nije problem što se Hrvati ponose Teslom, problem je kada se njegovo poreklo negira



Ragusa distava 400 km dal Regno di Croazia 





La mostra alla Pinacoteca di Brera "Marino Darsa lo Shakespeare croato" non piace per i seguenti motivi
Marino Darsa è nato a Ragusa, nella Repubblica di Ragusa quando la Croazia stava a 400 km più su 
Era di origine serba di Kotor (Montenegro)
Parlava stokavo ovvero l'idioma parlato solo dai serbi, tant'è che Tudman ha cambiato la lingua croata proprio per differenziarsi dai serbi 
Gli organizzatori hanno ignorato la legge sul patrimonio culturale serbo anche se ne erano a conoscenza 


Ruđer Bošković – Ruggero Boscovich

Croati pigliatutto

Lineamenti di un genocidio culturale

La Croazia scippa personaggi storici italiani

Nikola Tesla era serbo










Ecco come i croati ringraziano le persone di buon cuore

Alcuni tifosi della Dinamo Zagabria, a Milano per la partita di Champions, hanno 'sfilato' verso San Siro, con le braccia tese, cantando cori da stadio. Qualche ora prima un gruppo di circa 300 ultras ha fatto irruzione all'interno del Carrefour del complesso residenziale dell'ex Fiera, costringendo all'evacuazione dei clienti all'interno. La questura ha emesso più di 20 Daspo e 23 tifosi sono stati denunciati a vario titolo.

I tifosi della Dinamo Zagabria a Milano
Non sono nazisti, sono boy scout.
Una puzza di nazismo in questa UE, che non si può!



Braccio destro in alto, magliette nere e cori. Una marcia su Milano formata da circa 2mila persone, dalla piazza centrale di City Life verso San Siro, in attesa della partita dentro le porte del Meazza.





"L’ennesima provocazione dei tifosi di calcio, nella fattispecie dei tifosi della Dinamo di Zagabria che lo scorso 14 settembre a Milano, oltre a provocare incidenti e risse, hanno compiuto un gesto deplorevole di apologia dell’ideologia ustascia e nazista, alzando il braccio destro, rievocando così l’epoca di Adolf Hitler, Benito Mussolini e Ante Pavelić. L'Unione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti della Croazia (SABA RH) ha a più riprese protestato contro tali incidenti provocati dai tifosi che glorificano non solo lo Stato indipendente di Croazia, ma anche tutti i mali accaduti durante il periodo del terrore ustascia. È evidente che i giovani tifosi della Dinamo si comportano in linea con l’attuale clima generale in patria, ossia con la tacita approvazione dei saluti, dei simboli e degli slogan ustascia. Lo dimostra chiaramente anche l’atteggiamento neutro assunto non solo dai mezzi di informazione, ma anche dai funzionari e dalle autorità competenti croate nei confronti del recente episodio accaduto a Milano.

Chiediamoci: perché Jasenko Mesić, ambasciatore della Repubblica di Croazia a Roma, e Stjepan Ribić, console generale della Repubblica di Croazia a Milano, non hanno reagito all’episodio a cui si è assistito a Milano? Cosa ha fatto Gordan Grlić Radman, ministro degli Affari Esteri ed Europei della Repubblica di Croazia? Non si sono fatti sentire né il capo del governo croato né il presidente del parlamento croato. Ci sembra superfluo sottolineare che l’incidente in questione, pur essendo accaduto a Milano, è un attacco diretto alla Costituzione della Repubblica di Croazia.

 La marcia su Milano dei tifosi della Dinamo di Zagabria



TRASLOCO

    In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia Ci siamo trasferiti in 5 altri siti Uno si chiama...