Aleksandar è uno scrittore e io l'ho incontrato all'Università di Torino.
Di quell'incontro ho un vago ricordo, perchè lui ha parlato per più di due ore in serbo, con la nostra prof che cercava di tradurre simultaneamente.
Faccio questo post, perchè quel giorno ho posto a Jerkov una domanda precisa e lui mi ha dato una risposta altrettanto precisa che non mi scorderò mai.
Si parlava di bombe Nato sulla Serbia e ho chiesto se erano evitabili.
Lui ha detto:
"Vedete.. pochi pensano che ognuno di noi ha una responsabilità bene precisa. Oggi siamo qui, siamo una trentina e ognuno di noi vedrà minimo minimo altre 30 persone oggi. Se ognuno di noi parla di pace e non perde occasione per parlare di pace, raggiungeremo sempre un numero enorme di persone che almeno un pensiero alla pace lo fanno. Se avremo la cultura della pace, della giustizia, dell'onestà, dei valori che sono basilari in qualsiasi società, li insegneremo ai nostri figli e voteremo cercando persone che inseguono questi valori. Viceversa provate a vedere come attecchisce in questo modo la cultura della guerra. Se incontrate un rom sul tram e uno dice che i rom sono tutti ladri e tutti dicono così, se incontrate una persona che dice che tutti gli stranieri sono criminali e tutti dicono così, è la cultura del razzismo che attecchisce e da queste culture è inevitabile che poi nascano le bombe e le guerre. Nulla è a caso. Non posso scordare l'immagine di quel papà che portava in braccio la sua bambina di 4 anni, morta perchè di notte non voleva andare a fare la pipì davanti a casa perchè sparavano ed è andata nel retro, dove una bomba l'ha colpita, mentre la sua famiglia si è salvata. Ogni parola persa è un'occasione persa."
Da allora non perdo occasione per parlare di politica e non solo. Ogni lasciata è persa e non vi dico quando sono in coda all'ufficio postale, o sull'autobus, o al lavoro o in internet..
Faccio questo post, perchè quel giorno ho posto a Jerkov una domanda precisa e lui mi ha dato una risposta altrettanto precisa che non mi scorderò mai.
Si parlava di bombe Nato sulla Serbia e ho chiesto se erano evitabili.
Lui ha detto:
"Vedete.. pochi pensano che ognuno di noi ha una responsabilità bene precisa. Oggi siamo qui, siamo una trentina e ognuno di noi vedrà minimo minimo altre 30 persone oggi. Se ognuno di noi parla di pace e non perde occasione per parlare di pace, raggiungeremo sempre un numero enorme di persone che almeno un pensiero alla pace lo fanno. Se avremo la cultura della pace, della giustizia, dell'onestà, dei valori che sono basilari in qualsiasi società, li insegneremo ai nostri figli e voteremo cercando persone che inseguono questi valori. Viceversa provate a vedere come attecchisce in questo modo la cultura della guerra. Se incontrate un rom sul tram e uno dice che i rom sono tutti ladri e tutti dicono così, se incontrate una persona che dice che tutti gli stranieri sono criminali e tutti dicono così, è la cultura del razzismo che attecchisce e da queste culture è inevitabile che poi nascano le bombe e le guerre. Nulla è a caso. Non posso scordare l'immagine di quel papà che portava in braccio la sua bambina di 4 anni, morta perchè di notte non voleva andare a fare la pipì davanti a casa perchè sparavano ed è andata nel retro, dove una bomba l'ha colpita, mentre la sua famiglia si è salvata. Ogni parola persa è un'occasione persa."
Da allora non perdo occasione per parlare di politica e non solo. Ogni lasciata è persa e non vi dico quando sono in coda all'ufficio postale, o sull'autobus, o al lavoro o in internet..