Uno si chiama The new Balkan crew e The new Balkan crew 2
un altro si chiama BALKAN MOJA LJUBAV
un altro si chiama BALKANI MON AMOUR
un altro si chiama JUGONOSTALGIA
Il caffè delle diaspore
Uno si chiama The new Balkan crew e The new Balkan crew 2
un altro si chiama BALKAN MOJA LJUBAV
un altro si chiama BALKANI MON AMOUR
un altro si chiama JUGONOSTALGIA
Oh.. ecco una
opportunità per la mia linguaccia - parlo in generale anche se vorrei davvero
tanto fare dei nomi, ma per non scatenare le ire di alcuni dotti scienziati
parlo in generale senza puntare il dito contro nessuno. La signora che vedete
in foto è morta in nome della pace. Le darei il premio Nobel . C'è tutta una
propaganda contro una certa parte dei Balcani e tanti che mettono il dito nella
piaga anche per interessi economici. Lei è morta jugoslava dicendo a tutti: non
uccidete ne una serba ne una croata ne una slovena ne una cattolica ne una
musulmana ne una ortodossa, uccidete una vita - Quel che nessuno dice mai è che
tutte ste foto sono state fatte agli jugoslavi, con istruzione e cultura
jugoslava, con persone che andavano alle feste degli altri, delle altre
religioni, che giocavano tutti assieme senza chiedersi chi erano, anche perchè
erano tutti slavi finchè sono arrivati i nazionalisti a insegnargli che erano
nemici - e sempre la domanda: ma è musulmana? ma è bosniaca? - ma che cavolo di
domande fai avrei risposto io !
Belgrado è diventata una città meravigliosa. I serbofobici si stanno contorcendo le budella
Tra le tante organizzazioni che ho
incontrato in tanti anni di contatto con la Serbia, c'è il "Collettivo
azione pace". Anche loro si sono attivati per le bombe NATO maledette e
fanno venire in Italia e precisamente al Regina Margherita di Torino, i bambini
che hanno sviluppato il tumore a causa delle bombe e i bambini che devono avere
un trapianto. Questo gruppo mi è entrato nel cuore da subito, perchè a parte la
simpatia, organizzavano e organizzano tutt'ora cene per raccogliere fondi per
aiutare questi bambini a venire in Italia, a base di prodotti balcanici. Con
loro abbiamo attivato una raccolta viveri quando c'è stata l'alluvione in
Serbia ed è stata una esperienza che non dimenticherò mai tanto è stata
meravigliosa. Il mio dentista fa parte di questo gruppo e un giorno che mi
doveva fare la fattura mi dice: Maja, ma come ti chiami in realtà? Ho
conosciuto tanti bambini che sono arrivati disperati e sono andati via felici.
Bambini prodigio come li chiamo io che in soli due mesi imparavano l'italiano.
Una di loro mi è rimasta nel cuore e si chiama Maja come me, anche se sono io
che mi chiamo come lei, perchè da quando è arrivata lei in Italia tutti mi chiamano
Maja. Ho portato Maja a visitare un sacco di posti, ma mi è rimasta impressa la
nostra visita alla Mole Antonelliana tanta era la felicità di questa bambina e
io che pensavo ai nostri che vogliono la play station e sempre nuovi giochi
perchè si stufano subito. Una giornata meravigliosa che abbiamo trascorso in un
clima di serenità surreale è stata al campo volo di Castelnuovo Don Bosco, il
paese natale di Don Bosco. Quanto mi parlava in serbo Maja e quanto capivo
niente! Eppure alla fine ci capivano in tutto anche solo con uno sguardo. In
questo campo volo, presta la sua attività di volontariato il mio amico Michele
che ha fatto fare un giro in aereo a Maja e la foto di quel giorno ha partecipato a tanti concorsi fotografici piazzandosi sempre molto bene. Era la prima volta
che per noi un pilota era segno di vita e non di morte. Come al solito la
Serbia e i serbi sono la mia fonte primaria di felicità
E' stato riconosciuto post mortem dal Tribunale penale per la ex Jugoslavia membro chiave di un gruppo criminale che intendeva conquistare con la violenza una parte del paese confinante della Bosnia ed Erzegovina, in particolare eliminandone la popolazione musulmana attraverso la commissione di crimini di guerra e contro l'umanità. Inoltre lo stesso propugnava l'eliminazione di ogni presenza serba nella Krajina così commettendo atti considerati crimini di guerra
I serbofobici cercano di cambiare continuamente la pagina di Wikipedia
Krajina 1995: “Sve čisto” (Tutto pulito) - non c'è più un serbo in Croazia disse il criminale Tudjman
Bosnia, condannati i vertici della Grande Croazia e Franjo Tudman
Confermata in appello la responsabilità criminale di Tudman
Criminali di guerra ancora visti come eroi ,
Il Punto di Giulietto Chiesa: il Tribunale dell’Aja scagiona Milosevic.
Il Tribunale dell’Aja ha
inoltre stabilito che a quella impresa criminale avevano preso parte anche
l’allora presidente della Croazia Franjo Tuđman, il ministro della Difesa
croato Gojko Šušak e il capo di Stato maggiore dell’Esercito croato Janko
Bobetko.
10 dicembre 1999: muore a Zagabria Franjo Tuđman
Gli imputati in questione sono sei croato-bosniaci (il “sestetto”, come lo si definisce nella stampa croata) che furono i massimi esponenti, politici e militari, della Comunità Croata di Herceg-Bosna. Si trattava di una entità nel sud della Bosnia-Erzegovina auto-proclamata nel 1991, priva di riconoscimento internazionale e poi disciolta nel 1994. I sei leader dell’Herceg-Bosna sono stati giudicati responsabili di una “impresa criminale congiunta” (Joint Criminal Enterprise) che, secondo la sentenza, aveva l’obiettivo di costituire una “Grande Croazia”, annettendo dunque la Herceg-Bosnia allo stato croato, con l’esplicito accordo del governo di Zagabria. Lo strumento per realizzare la “Grande Croazia” consisteva nell’espulsione di cittadini bosgnacchi con atti contro l’umanità quali uccisioni, deportazioni, violenze sessuali e la distruzione di proprietà, commessi sistematicamente tra il 1992 ed il 1994 in Bosnia-Erzegovina.
Il verdetto di primo grado, che arriva dopo sette anni di processo, segna un importante precedente per la storia e la giustizia internazionale. Per la prima volta, infatti, si sancisce la responsabilità della Croazia, e in particolare dell’allora presidente Franjo Tudjman, nei crimini di guerra che hanno segnato le guerre jugoslave degli anni novanta. Tudjman, insieme al ministro della difesa croato Gojko Šušak, al Presidente della Herceg-Bosna Mate Boban (tutti e tre morti tra il 1997 e il 1999) e al “sestetto” dei condannati, è esplicitamente indicato nella sentenza per aver preso parte all’impresa criminale comune a danno dei cittadini bosgnacchi. Nel testo si afferma, infatti, che sin dal dicembre 1991 (cioé, significativamente, prima ancora dell’inizio della guerra in Bosnia-Erzegovina, scoppiata nell’aprile 1992) Croazia ed Herceg-Bosna concordarono l’obiettivo di creare un’unica entità politica, alterando la composizione etnica – cioé forzando l’espulsione della popolazione non-croata dalla regione.
BOSNIA: Condannati all’Aja i vertici della "Grande Croazia". E Franjo Tudjman
L’implicazione della Croazia nel conflitto in Bosnia Erzegovina era uno dei punti cruciali, e più attesi, della sentenza. La sentenza di primo grado aveva riconosciuto Franjo Tuđman come membro fondamentale dell’azione criminale associata che, attraverso la pulizia etnica, mirava a costruire un’entità politica che si sarebbe annessa più o meno direttamente alla Croazia.
Il secondo grado ha confermato pienamente questo giudizio, che ormai alcuni considerano come una sorta di simbolica messa in accusa (se non di condanna) postuma del Tribunale a Tuđman, morto nel 1999 e da tempo eletto a padre della patria dalla destra croata, al potere dal 2015 a oggi e a lungo durante la transizione.
Jovanka è stata la moglie di Tito e ha pagato a caro prezzo questa situazione con una prigionia politica alla morte del marito, in una casa senza riscaldamento e le è anche stato negato il passaporto. Non aveva diritti ne pensione. Chi l'ha rovinata? Quelli che hanno distrutto la Jugoslavia. Quelli che hanno votato si per la separazione, quindi sloveni, croati e bosniaci. Gli assurdi nazionalisti. Senza questi nazionalisti si sarebbero create nuove opportunità per il paese e Jovanka non sarebbe morta sola e in povertà.
Il nazionalismo serbo esiste, ma è in risposta a quello croato che combatte per l'indipendenza da secoli. Il nazionalismo croato poteva essere meno duro, meno aggressivo, meno populista e potevano trasformare la Jugo in uno stato più moderno invece che distruggerla
Abbiamo tristemente notato che molti tour albanesi e filo albanesi propongono di vedere chiese cattoliche, moschee, cavolate varie americane, ma mai le chiese ortodosse serbe e questo perchè dovrebbero ammettere che il Kosovo è sempre stato ed è ancora Serbia.
La cosa strana è che se ne era già accorta Francesca nel lontano 2008 e non è cambiato niente, ma un mio amico mi ha detto. "Di cosa ti stupisci, sono 70 anni che gli albanesi fanno così"
Il 21 maggio 1999, circa 100 carcerati muoiono in un bombardamento NATO nel carcere di Pristina. E il problema sono i serbi cattivi!!!!
Pristina Students Demand Orthodox Church Demolition
Ancora una sofferenza nella triste Pristina
Ecco i pochi monasteri ortodossi non ancora distrutti
In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia Ci siamo trasferiti in 5 altri siti Uno si chiama ...