Thursday, January 28, 2010

Aleksandar Jerkov


Aleksandar è uno scrittore e io l'ho incontrato all'Università di Torino.
Di quell'incontro ho un vago ricordo, perchè lui ha parlato per più di due ore in serbo, con la nostra prof che cercava di tradurre simultaneamente.
Faccio questo post, perchè quel giorno ho posto a Jerkov una domanda precisa e lui mi ha dato una risposta altrettanto precisa che non mi scorderò mai.
Si parlava di bombe Nato sulla Serbia e ho chiesto se erano evitabili.
Lui ha detto:
"Vedete.. pochi pensano che ognuno di noi ha una responsabilità bene precisa. Oggi siamo qui, siamo una trentina e ognuno di noi vedrà minimo minimo altre 30 persone oggi. Se ognuno di noi parla di pace e non perde occasione per parlare di pace, raggiungeremo sempre un numero enorme di persone che almeno un pensiero alla pace lo fanno. Se avremo la cultura della pace, della giustizia, dell'onestà, dei valori che sono basilari in qualsiasi società, li insegneremo ai nostri figli e voteremo cercando persone che inseguono questi valori. Viceversa provate a vedere come attecchisce in questo modo la cultura della guerra. Se incontrate un rom sul tram e uno dice che i rom sono tutti ladri e tutti dicono così, se incontrate una persona che dice che tutti gli stranieri sono criminali e tutti dicono così, è la cultura del razzismo che attecchisce e da queste culture è inevitabile che poi nascano le bombe e le guerre. Nulla è a caso. Non posso scordare l'immagine di quel papà che portava in braccio la sua bambina di 4 anni, morta perchè di notte non voleva andare a fare la pipì davanti a casa perchè sparavano ed è andata nel retro, dove una bomba l'ha colpita, mentre la sua famiglia si è salvata. Ogni parola persa è un'occasione persa."
Da allora non perdo occasione per parlare di politica e non solo. Ogni lasciata è persa e non vi dico quando sono in coda all'ufficio postale, o sull'autobus, o al lavoro o in internet..
C'è poi il piccolo problema che mi dicono che le guerre le scateno io...

Thursday, January 21, 2010

Epifania ortodossa



E sempre perchè i serbi seguono l'altro calendario, siamo arrivati alla loro Epifania ortodossa, ma come potete vedere, è leggermente differente dalla nostra !



A Mosca
Calendario Giuliano

Tuesday, January 19, 2010

Roberto Saviano


Dopo il precedente post sono rimasta un po' sconcertata, anche perchè di Zastava se ne parla spesso nella nostra crew. Così ho ritirato fuori l'argomento nella mia consueta telefonata domenicale a Cacak e loro mi hanno parlato di Roberto Saviano come un italiano che sfida la mafia e non si arrende mai.
Come al solito i Balkani sanno di noi molto più di cosa sappiamo noi di loro.
Ma far vedere ai Balkani questo ragazzo meraviglioso è una cosa bellissima e piena di speranza.
Penso che questo post nel nostro spazio ospiti sia più che meritato. E' grazie a persone come Roberto che sono contenta di essere italiana, o per meglio dire, quando penso che in Italia c'è tanta gente favolosa come lui !

RobertoSaviano.it . Il sito è in diverse lingue.

Thursday, January 14, 2010

NO MEN'S LAND


Ed ecco finalmente il film più popolare sulla guerra in Bosnia.
Credo che nessuno di noi non l'abbia visto e molti, probabilmente lo hanno visto più volte. Io sono fra questi.
Il primo giorno che è stato proiettato a Torino, io ero al primo spettacolo.
Allora non avevo molte notizie sui Balkani o meglio avevo notizie falsate, come ancora oggi se ne hanno.
Voi non ci crederete, ma la cosa che mi è più piaciuta in questo film è la figuraccia che facciamo noi occidentali e poi, naturalmente, è favoloso il dialogo tra il serbo e il bosniaco su chi ha iniziato la guerra.
Prima di questo dialogo c'era stato un altro dialogo e i due si riconoscono amici, anzi, quasi hanno giocato assieme da piccoli.
E poi che dire dell'idea geniale del regista che fa uscire i due uomini senza divisa col fazzoletto bianco. E' la divisa che ti fa capire chi è il nemico ? Senza quel vestito riconosci l'amico ?

Ko je poceo rat ?
Trailer
Problemi di comunicazione
La guerra è orribile !

Wednesday, January 13, 2010

Capodanno 2010


Sempre perchè i serbi seguono quell'altro calendario, siamo giunti al loro capodanno.
Vi chiediamo aiuto perchè abbiamo poche foto.
Mandateci le vostre foto e i vostri filmati e/o intercedete per noi presso Ivana K.
Io ho già rubato una foto senza chiedere il permesso, ma è stato unicamente per motivi di tempo.
Ivana, smo prijatelice , zar ne ?

Po navici ovo je 10 JUBILARNA SRPSKA NOVA GODINA koju pravimo u Milanu.... Kao i uvek dodjite svi i pozovite prijatelje.... Ulaz je slobodan.... muzika domaca (pop, rock, narodna tradicionalna,folk)....Dobro dosli ... Vidimo se!!!!!

Come ogni anno quest'anno festeggiamo per la decima volta il Capodanno serbo a Milano....Siete tutti invitati insieme a i vostri amici.... Ingresso libero.... Musica nazionale balcanica (pop, rock, folk nazionale)..... Benvenuti.....Ci vediamo presto!!!!!

Inizio: mercoledì 13 gennaio 2010 alle ore 21.30
Fine: giovedì 14 gennaio 2010 alle ore 4.00
Luogo: Blues Canal - Via Casale 7 - Milano (P.ta Genova )


Io continuo a pubblicare senza permesso ! Francy.. se mi mettono in galera, mandami un bel serbo a portarmi le arance !



Thursday, January 7, 2010

Marina Abramovic a Torino


Ci sono quelle giornate in cui dici : ma tutte oggi capitano ?
In una di quelle giornate mi è arrivata una mail di Gennaro :

Ciao Lina, Caspita! solo adesso scopro che Marina Abramovic, la più grande artista performativa di tutti i tempi e la più grande artista serba contemporanea e forse di sempre, l'11/09 u.s. è stata a Torino per una conferenza alla galleria GAM. Avrei fatto di tutto per esserci! Non l'ho mai vista dal vivo, ma l'ammiro enormemente: è lei con la sua arte e soprattutto con il suo ciclo artistico sulla guerra balcanik, epik, che mi ha avvicinato alla Serbia e mi ha spinto a visitarla per tre volte. Ho letto di questo avvenimento su "Osservatorio sui Balcani" nell'articolo "Marina a Torino" scritta da una famosa scrittrice serba.Se dovesse tornare, se sapessi ancora qualcosa, sarei felice che me ne informassi. Grazie, Gennaro.

Marina a Torino

E' incredibile che a Torino con 4 Onlus e 2 blog che si occupano di Balkani non veniamo a conoscenza di questi avvenimenti !

La foto è tratta da un blog di libero.it

Monday, January 4, 2010

Hristos se rodi - il Natale ortodosso



Visto che i Serbi seguono il calendario Giuliano il Natale si festeggia 2 settimane dopo il Natale cattolico. Il 6 gennaio è la vigilia di Natale e la tradizione vuole che si vada nel bosco a cercare enormi rami di quercia con foglie (il badnjak) e si cospargerga del fieno intorno al camino di casa per simbolizzare il collegamento con la terra.
Poi si mettono regali per i bambini, che tradizionalmente sono noci, monete e fichi secchi.
Per cena ci vuole un menu di magro (che sarà comunque molto ricco, ma senza grassi animali come carne, burro, latte uova) e questa cena si chiama „badni vecer“ cioè la cena del badnjak, questo ramo di quercia.
Preparando il badni vecer

Si va a messa alla sera, dove viene fatto un falò enorme, in cui si brucia il ramo di quercia (il badnjak) dell’anno prima. Il prete ne distribuisce uno nuovo, lo benedisce e si porterà a casa quello nuovo.
All’uscita della chiesa, viene offerta la Rakija calda zuccherata.
La mattina del sette gennaio, quindi la mattina di Natale, la prima persona che entra in casa da fuori è il „polzajnik“ (il pellegrino). Gli si off
re dello „zito“ (grano bollito con noci e zucchero una specialità di Natale) e del vino rosso. Per colazione spesso si prepara la „cicvara“ (una specie di polenta fatta di farina, uova, burro e formaggio) servita con biscottini secchi, fichi secchi e rakija. Accendendo una candela si inizia la „mirobozenje“ (pace e rinconciliazione) e ci si augura „Mir Bozji“ ovvero un Natale in pace.

Il Natale ortodosso non ha molto a che vedere con il Natale
"commerciale" occidentale fatto di montagne di regali e poca spiritualità.
Qui il falò davanti alla chiesa per la messa della vigilia.

Per tutta la giornata il saluto sarà: „Hristos se rodi“ (E nato Gesù) e si risponde „Vaistinu se rodi“ (Infatti è nato). Il pranzo di Natale è lauto ed a partire dalla mattina di Natale il tempo di digiuno (o di magro) è terminato.

Srecan Bozic!
Per un bellissimo S.Natale ortodosso, pieno di luce, i migliori auguri !


The english version is in here in a post I made one year ago on www.sajkaca.blogspot.com

Sunday, January 3, 2010

Sogno di Skopje



Un po' di tempo fa vi abbiamo presentato il primo libro (scritto in lingua macedone) di Biljana Petrova, la nostra amica di Skopje. Ora abbiamo una bella notizia: Biljana sta per pubblicare un libro in italiano! Il libro sara' presentato a Bologna, il 15 gennaio 2010 e vi terremo informati sui dettagli.

Ecco la prima intervista a Biljana (BP)  fatta da Miran Oblomov (MO), un etologo di specie estinta, sull'uscita del nuovo libro "Sogno di Skopje". Potete leggere altre infromazion su "Cahier di viaggio"  la collana di Edizioni Historica diretta da Francesca Mazzuccato.


MO: Posso darle del tu?

BP: Certo, prof. Oblomov, e devo dire subito che per me e' un onore essere qui a rispondere ad un egregio professore, ho letto delle sue ricerche nel dipartimento di biologia di Emildonia e quindi con molto piacere rispondo a lei, o le do del tu anch'io?

MO: Facciamo chiarezza, dammi del Lei. Perchè Skopjie?

BP: Sono nata e cresciuta a Skopje, e' la mia citta', ogni giorno respiro e vivo e sogno (di) Skopje..

MO: Non hai risposto, o hai risposto parzialmente. "perchè Skopjie"?

BP: Lei e' davvero troppo meticoloso. Perche' Skopje? Anche perche' Belgrado era troppo lontano e ad Atene svenivano i Pinguini..
forse la risposta migliore sarebbe leggere il petit cahier..
ma con poche parole: di skopje si sogna ogni giorno, con occhi aperti e con la fantasia, e con il cuore.
I sogni non finiscono mai..semmai, si avverano, ma dopo questo non sono piu' sogni :)
Questo sogno e' un omaggio a tutti quelli che portano Skopje nel cuore, che sono stati qui e vorrebbero tornare di nuovo, o che un giorno arriverano...

MO: Hai risposto a una domanda che non aveva risposta (perchè no!!!??). Comunque, la mia seconda domanda cui tu hai risposto anticipandomi telepaticamente, era: "Cosa sognate a skopjie di bello, e come sognate?
E dopo che sono stati sognati dove finiscono i vostri sogni?"
Vuoi aggiungere altro a questa ciangotteria?

BP: Giuro che volevo rispondere "Perche' no" ma mi pareva troppo ovvio e trasparente per un discorso cosi' oblique e laterale come questo intervista...
Ciangotteria? Mi dica professore, cosa vuol dire?
Intanto voglio dire che il petit cahier fa parte di una collana internazionale e segue le orme di un grande cahier (in ogni senso) di Francesca Mazzucato, direttrice e curatrice della collana.

MO: "ciangotteria" è chiacchiere, ma non sono sicuro sia italiano. Pensavo che dalla macedonia s'intuisse. Innanzitutto, cos'è un cahier?

BP: Cahier, letteralmente vuol dire "quaderno" in francese, quindi, prendere appunti, note, impressioni, ricordi e sogni di un viaggio...nei cahier di viaggio.
Visto che io sono in Skopje, il viaggio e' una metafora, e' un viaggio oneirico, poetico, ma sempre dedicato alla storia, alla magia di Skopje.

MO: Specificatamente, prima di entrare nel tuo sogno e nel tuo viaggio senza valigie, vorrei chiederti quali sono i tuoi riferimenti
letterari, in modo di consentire ai lettori di capire da subito chi hai copiato. Dimmi.

BP: Ah, ma professore, non si dice copiare, si dice "rende un'omaggio" (che poi e' la stessa cosa).
I miei riferimenti letterari innanzitutto sono sempre e comunque i grandi scrittori del realismo magico, come Marquez, Rushdie, Calvino et al..
In questo caso si potrebbero intuire anche alcuni esempi da oscuri scrittori macedoni e balcanici, ma siccome il libro e' per i lettori italiani, non capira' mai nessuno.
E ci sono anche riferimenti ai viaggiatori anonimi, amici che sono stati qui, a Skopje, che magari ritroveranno le sue tracce nel mio testo, dopo avermi raccontato loro esperienze..

MO: ...E ti quereleranno per diffamazione..Ti sei già collocata in una corrente, perchè?

BP: No, no, mi hanno dato loro "benestare". Mi sono collocata in una corrente perche' credo sia la corrente migliore per esprimermi, permette tutto ed e' una ottima cornice per la mia immaginazione spesso troppo ricca e imprevedibile...Se mi permette un cliche', mi sento come pesce spada nel corrente..

MO: Bellissimo correlativo soggettivo! Li adoro. Io penso che lei faccia delle gran belle insalate di parole. Ma buttiamoci, "a babbo morto" (anche perchè mio padre è morto davvero), nelle frescura delle pagine del suo libro appena stampato. Quando nasce "il sogno di Skopjie",nel tuo tempo relativo e tra le righe, c'è un 'incipit vero e proprio come " sapete com'è la mattina presto, là, all'Havana..."? E se si, com'è?

BP: Insalate di parole..certo professore, dimentica che sono dalla Macedonia, piu' insalata di cosi' ..si, buttiamoci (la parentesi del tuo dolore la togliamo, immagino)
Il sogno di Skopje nasce all'improvviso, tra un log in e altro, alla tastiera, nello spazio virtuale tra Twitter e Facebook, come un ponte, l'idea arriva come un treno e io da buona pendolare parto..
E poi, un evento davvero importantissimo con cui questo sogno ha preso ali...la visita ad una cripta dove tra i resti dei soldati caduti nella prima guerra mondiale, c'era anche la targa sulla salma di un soldato italiano. Era una coincidenza straordinaria, ho deciso di rendere omaggio a questo soldato, questo episodio fa parte del sogno in una maniera particolare.

MO: E se dicessimo "una julienne di nuances" le pare più chic.?In che termini inizia l'inizio?

BP: "una julienne di nuances"..tres chic ...mi piace moltissimo...
L'inizio inizia come ogni sogno...nella terra di nessuno, quella sublime tra la veglia e l'incoscio. Una cartolina di Skopje che diventa viva ..e cosi' inizia il viaggio..

MO: Continua a darmi del Lei, per favore!Sei troppo laconica!. Mi dici allora, quanto del Cuore di Tenebra dei Balcani, che noi antipodi abbiamo conosciuto solo notando gli aerei partire carichi di bombe da Aviano e ritornare vuoti, c'è nel tuo Sogno? Pare sia una sorta di contaminazione ambientale laggiù, da voi.

BP: Niente delle contaminazioni nel mio sogno..e' un sogno pulito, decontaminato, chiaroscuro e sfumato.
Sono laconica apposta, egregio professore, dobbiamo lasciare qualcosa in sospeso per i lettori no?
...
Mi scusi per la mancanza della forma del Lei di prima, ma da autodidatta in italiano, trovo questa forma molto difficile. Comunque per Lei sto facendo lo sforzo, perche' le stimo..

MO: Autodidatta? Non ci crede nessuno. Lei sa d'accademia! Posso dirti che fino a ora non ho capito ancora nulla del tuo libro? E se non ci fosse nulla da capire? Esiste una trama, una canovaccio, uno straccio di abbozzo di improvvisazione di storia da raccontare? ( qui Oblomov diventa notoriamente molesto)

BP: E invece si! Autodidatta. Proprio come Conrad nella sua allusione di prima. Nel Sogno di Skopje non c'e' ne Mr. Kurz, ne una trama nel senso classico, e' un Sogno for crying out loud..lei capisce i sogni? Ci sono stracci di abbozzi ma sono come ombre, nel tempo e nello spazio..
Capira' dopo aver letto il libro, il libro e' onirico e poetico, e la poesia, si sa, non si racconta. (B. diventa bambina capricciosa).

MO: Ciurla nel manico, eh? Comunque di una cosa sono contento: che non siamo davanti al solito racconto balcanico in cui si parla del solito cuore di tenebra del balcani.Dato, per assurdo, che questi balcani esistano. D'accordo la poesia non si spiega, accade, come la neve o la pioggia. Sarebbe felice se la paragonassi a Dylan Thomas nel suo racconto di racconnti "molto presto di mattina"?

BP: Onoratissima..e felicissima..grazie.

MO: Intervista evitante, mi pare. Ultima domanda, lei ama la musica balcanica, con trombette, fisarmoniche, piatti e finti tzigani con baffi altrettanto finti?

BP:No. Mai e poi mai. Non sono il tipo.

MO: E' l'unica cosa che mi interessava sentir dire. Ciao, eh.

Saturday, January 2, 2010

Danijel, Darko i Sandra Piler


Segnalato dall'Opera nomadi Catania e da Fabrizio Casavola, riportiamo un servizio fantastico !

Tre giovanissimi musicisti di strada Rom vincono in Serbia un'importante competizione musicale, che darà loro la possibilità di completare la loro istruzione musicale. Un talento straordinario

Danijel, Darko i Sandra Piler

TRASLOCO

  In foto la statua di Ivan Mestrovic, lo scultore croato che ama lavorare per la Serbia Ci siamo trasferiti in 5 altri siti Uno si chiama  ...